15 Apr, 2025 - 13:22

L'ultima di Conte: "Parlateci di Gaza", la nuova Bibbiano del Movimento qualunquista

L'ultima di Conte: "Parlateci di Gaza", la nuova Bibbiano del Movimento qualunquista

Passano gli anni: passa dall'isolazionismo al centrodestra e dal centrodestra al centrosinistra, cambia i capi, muta i programmi, modifica lo statuto, defenestra il fondatore-Elevato. Il lupo, però, perde il pelo ma non il vizio. Il lupo è il Movimento Cinque Stelle. Il pelo, ora, è quello da falso agnellino di Giuseppe Conte. Il vizio rimane quello del partito politico italiano più qualunquista e populista dell'arco costituzionale. 

E insomma: in Ucraina la pace è un miraggio perché la Russia continua a bombardarla. Perché Putin non ha pietà di civili e bambini: non c'è tregua.

Domenica scorsa arriva l'ennesima, drammatica prova. È la domenica delle Palme. Sono le dieci di mattina: due missili russi esplodono a Sumy durante la messa e fanno 34 morti, almeno due bambini, e 117 feriti.

In Italia, tutti si indignano: alle15:50 arriva la condanna di Giorgia Meloni; alle 18:20 quella di Elly Schlein. Solo due partiti rimangono in silenzio. La Lega di Matteo Salvini e il Movimento Cinque Stelle di Giuseppe Conte. I due partiti che si dicono per "la pace". Ma che in pratica sono per Putin. Perché per loro la pace equivale alla resa dell'Ucraina.

Rimangono in silenzio fino a quando proprio non possono più tacere: dopo 24 ore Salvini detta una nota. Giuseppe Conte, invece, parla ancora più tardi: solo quando costretto da una domanda di un giornalista. E non potendo nascondere la brutalità dell'ultimo crimine di guerra del Cremlino, rispolvera un vecchio schema del Movimento Cinque Stelle. "E allora, Gaza? Palateci di Gaza". Qualche anno fa, funzionava per Bibbiano e il Pd. "Parlateci di Bibbiano"; "e allora, il Pd?"

Gaza, la Bibbiano 2.0 del Movimento Cinque Stelle

E insomma: alzi la mano chi, ascoltando le parole di Conte, il suo sostanziale "parlateci di Gaza", non si è ricordato dei bei (si fa per dire) tempi andati di Luigi Di Maio, all'epoca era lui il capo del Movimento Cinque Stelle, che lanciava i suoi "parlateci di Bibbiano", corredati da "e il Pd allora?"

Era il 18 luglio 2019, governo giallo-verde di Conte (guarda un po'), e Di Maio, all'epoca vicepremier, blaterava del Pd che a Bibbiano "levava i bambini alle famiglie con l'elettroshock"

Ora: a Bibbiano, il tutto è finito in una bolla di sapone. Di tutte le infamanti accuse che si mossero in quel periodo non è rimasta in piedi nessuna. 

Ma a quel tempo, a ogni loro defaillance, Lega e Movimento Cinque Stelle facevano scattare anche il corollario di "parlateci di Bibbiano". Era "e allora il Pd?".

Su YouTube si rintraccia ancora qualche esperto di comunicazione che già all'epoca ne parlava spiegando come Lega e Movimento 5 Stelle facessero scattare il meccanismo del "tu quoque": del "ma parli proprio tu?"

Meccanismo, buono, evidentemente ieri come oggi, a non scendere mai nel merito dei fatti. A non circonstanziarli mai. A non avanzare mai proposte concrete. A non basarsi mai su dati di fatto. 

Le parole di Giuseppe Conte

E allora: dopo il massacro di Sumy, per capire bene a che punto arriva il lupo che non perde il vizio, bisogna prima far riferimento a uno dei giornalisti che meglio conosce il Movimento Cinque Stelle, Jacopo Iacoboni: ieri, dopo che persino Salvini era uscito con una dichiarazione sulla strage di Sumy, ha scritto questo post

Poi bisogna notare come l'Avvocato del Popolo abbia tentato di girare la frittata

E insomma: nel metaverso dell'ex premier, sempre più avvocato di Putin più che del "popolo" italiano, la realtà si ribalta. "Ipocriti" sono gli altri politici che, interrogati sull'Ucraina martoriata da tre anni, non rispondono tirando in ballo Gaza.

Con una trovata mediatica evidentemente del suo vecchio suggeritore Rocco Casalino (non a caso presente anche lui alla manifestazione per la pace, sebbene più defilato di Rita De Crescenzo), quei politici li chiama "dichiarazionisti". Mentre lui, lui che interrogato sull'Ucraina, sull'ultimo massacro del criminale di guerra Putin, tira in ballo Gaza, dice che "non si sentirebbe degno di essere chiamato uomo" se non lo facesse. Anche se in fondo è un lupo. 

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