15 Apr, 2025 - 11:10

A Monfalcone si elegge un sindaco islamico? Perché le elezioni comunali sono diventate un caso

A Monfalcone si elegge un sindaco islamico? Perché le elezioni comunali sono diventate un caso

Per la prima volta in Italia, e nella città con la più alta percentuale di immigrati, un partito islamico si è presentato alle elezioni comunali. Questa città è Monfalcone, in Friuli Venezia Giulia. Questa città è dove Fincantieri ha impiantato la sua testa oltre che uno dei suoi stabilimenti. Il che ha attirato lavoratori (spesso a basso costo, soprattutto per l'indotto) dall'Africa e dall'Asia, sconvolgendo negli ultimi decenni la conformazione sociale della sua popolazione residente.

Per la precisione: ora, a Monfalcone, ci sono 7.982 elettori stranieri (pari al 34%). Ed è stata creata una lista, Italia Plurale, composta solo da persone di origine non italiana.

Il leader di questa lista è Bou Konate. Ha 62 anni, è nato a Dakar, in Senegal, è un ingegnere laureatosi a Trieste, è musulmano, vanta già un'esperienza amministrativa alle spalle avendo fatto l'assessore in una giunta di centrosinistra.

Monfalcone, la lista islamica è un caso nazionale

E allora: il primo test di una lista islamica in Italia è servito. Bou Konate si è candidato a sindaco in alternativa a Luca Fasan, l'uomo su cui ha puntato il centrodestra, e a Diego Moretti, l'uomo del centrosinistra.

Il laboratorio dell'Italia dei nuovi italiani è qui.

I diecimila tra bangladesi, romeni, balcanici, tutti a Monfalcone per costruire le navi di Fincantieri, rappresentano un terzo della popolazione monfalconese, mica bruscolini. Così, al Corriere della Sera, il capolista di Italia Plurale, Jahirul Islam, l'ha messa così:

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Siamo riusciti a raccogliere le firme e a comporre una lista con 18 candidati al consiglio comunale. Prima, non ci pensavamo proprio. È stata la politica di odio contro di noi a unirci. Sono sicuro che Monfalcone sarà un esempio anche per gli immigrati delle altre città. Italia Plurale diventerà un simbolo nazionale

La democrazia rappresentativa di Monfalcone

E quindi: dalla fabbrica alle urne. Il lavoro ha emancipato, dato dignità e diritti alle persone di origine straniera di Monfalcone, la città della democrazia rappresentativa più avanzata d'Italia, si può dire. Ben prima dell'esito del referendum sulla cittadinanza.

Tant'è che ora quelle persone si organizzano politicamente e diventano un avamposto nazionale.

Non a caso, a Monfalcone si sono precipitati anche i leader nazionali: da Matteo Salvini ("non lasceremo agli stranieri nemmeno mezzo metro quadrato") a Maurizio Gasparri, da Elly Schlein a Aboubakar Soumahoro. 

Sì, avete capito bene: a Monfalcone, anche lui sembra essere rinato.

Con il partito islamico monfalconese (e la sua proposta di legge di far diventare festa nazionale la fine del Ramadan), vuole rilanciare la battaglia che l'ha reso celebre: quella in favore degli "invisibili", le persone di origine straniera nate in Italia ma che vivono nelle disuguaglianze.

Del resto, in parlamento, quando fu eletto nel 2022 tra le fila di Avs, volle entrarci con gli stivaloni sporchi di fango proprio per rappresentare loro, i campesinos. E non fa nulla che in seguito si sia trovato costretto a difendere il "diritto all'eleganza" della moglie, balzata all'onore delle cronache per gli abiti, le borse (non ci sono solo quelle della Santanché) e gli accessori tutti griffati extralusso comprati (questa è l'accusa che le muove una Procura) sottraendo soldi pubblici alla cooperativa che dava lavoro e accoglienza agli extracomunitari.

Quando Monfalcone finì sui giornaloni internazionali

E pensare che l'ultima volta che Monfalcone aveva avuto una simile attenzione, fu quando l'ex sindaca leghista Anna Cisint chiuse le moschee abusive, vietò il bagno alle donne vestite, tolse le panchine ai "clandestini" e disse no alle partite di cricket dei bangla nei giardini comunali. Di lei se ne occupò l'Economist e il Financial Times.  

Era il febbraio del 2024 quando la corrispondente di quest'ultima testata Amy Kazmin scattò questa fotografia:

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Con il declino demografico, l’Italia si trova ad affrontare la crescente diversità culturale che deriva dalla dipendenza dalla manodopera straniera

Del resto, nello stabilimento Fincantieri ci lavoravano in quel periodo 1.700 italiani e ben 6.800 stranieri.

Oggi, però, il capolista di Italia Plurale ha tenuto a specificare:

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Lega a parte, destra e sinistra per noi è lo stesso purché diano un futuro ai nostri giovani: i miei figli non restano qui, sono pronti a emigrare un'altra volta a Londra, dove c'è lavoro

Dove il sindaco è un figlio di due immigrati pakistani, Sadiq Khan. E dove da tempo ci sono già tante Monfalcone.

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