14 Apr, 2025 - 13:08

Cinque sì per cambiare l'Italia, PD e CGIL uniti nei referendum su lavoro e cittadinanza

Cinque sì per cambiare l'Italia, PD e CGIL uniti nei referendum su lavoro e cittadinanza

L'8 e il 9 giugno gli italiani saranno chiamati a esprimersi su cinque quesiti referendari che puntano a cambiare il volto del mondo del lavoro e a rafforzare un nuovo concetto di cittadinanza. In prima linea nella campagna referendaria ci sono il Partito Democratico e la CGIL, uniti in un appello alla mobilitazione che, nelle intenzioni, vuole riscrivere il contratto sociale tra cittadinanza e Stato.

Per Schlein e Landini si tratta di un momento storico in cui i cittadini hanno la possibilità di tornare protagonisti. "Per un giorno" - ha detto il sindacalista - "sarete voi a cambiare le leggi".

Schlein e Landini insieme per i referendum su lavoro e cittadinanza

"Vogliamo parlare a chi lavora, ai giovani sfruttati, a chi tiene in piedi questo Paese: le leggi si possono cambiare, ma serve una partecipazione di massa, perché questa volta il cambiamento arriva dal basso e non dall'alto". Parole e musica di Maurizio Landini, che con "Elly" (Schlein, la segretaria del PD) si è trovato a incassare l'appoggio e la fiducia dei dem per i referendum su cittadinanza e lavoro dell'8-9 giugno 2025.

Il segretario della CGIL nella giornata di oggi 14 aprile incontrerà anche Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, in rappresentanza di Alleanza Verdi e Sinistra: l'obiettivo è sigillare un'alleanza progressista che Landini è convinto serva per uno scopo politico nel più ampio e alto senso dell'espressione. Serve a ridare dignità ai giovani sfruttati per stipendi molto bassi o per chi è nato qui ma risulta "straniero" per la burocrazia italiana

Landini rincara poi la dose, sottolineando come la cifra politica del referendum risieda nella sua immediatezza:

virgolette
Il referendum ha una caratteristica precisa: le persone con il loro voto possono cambiare realmente le cose. È un voto che permette a cittadine e cittadini di poter decidere e questo permette un miglioramento dei diritti e della tutela già dal giorno dopo del voto.

Un messaggio chiaro, che vuole spezzare l'apatia di un elettorato sempre più disilluso, in un Paese dove l'astensionismo ha raggiunto cifre preoccupanti.

La segretaria dem: "Un voto per contrastare la precarietà"

"Il Partito Democratico sosterrà i cinque referendum", ha dichiarato la segretaria Elly Schlein, al termine dell'incontro mattutino con Landini presso la sede del Nazareno. "Siamo pronti a contribuire con tutte le nostre articolazioni territoriali per favorire la più ampia partecipazione possibile". L'obiettivo dichiarato è duplice: da un lato contrastare la precarietà, dall'altro affermare il diritto alla cittadinanza per chi ne è ancora escluso.

I cinque quesiti referendari si inseriscono così in una lunga battaglia sindacale e politica che punta a ribaltare alcune delle leggi chiave degli ultimi anni, a partire dal Jobs Act. Le norme volute dal governo Renzi sono da tempo nel mirino della CGIL, che ne denuncia l'effetto diretto sulla crescita della precarietà e sul fenomeno sempre più diffuso del "lavoro povero".

Le parole di Schlein segnalano quindi che il PD si attiverà per modificare un risultato politico che parte del partito difendeva in passato (anche dopo che Renzi ha lasciato i dem):

virgolette
La Costituzione dice che la Repubblica è fondata sul lavoro, ma non sul lavoro qualsiasi, sul lavoro dignitoso, sul lavoro di qualità, sul lavoro non precario, non povero, sul lavoro più sicuro. E andremo a votare anche per affermare il diritto di cittadinanza di tutte quelle persone a cui dopo tanto tempo in Italia è ancora negato.

I prossimi passi degli organizzatori dei referendum

Non solo Nazareno e palchi televisivi: la campagna referendaria sta prendendo forma anche nelle piazze. Alleanza Verdi e Sinistra ha avviato il proprio tour con 150 banchetti in tutto il Paese e promette un'intensificazione della mobilitazione nei prossimi giorni. L'intento è quello di creare una vera e propria "ondata democratica", capace di superare il quorum e mandare un messaggio chiaro all'attuale maggioranza.

Le difficoltà sono però tante e hanno a che fare anche con la possibilità delle persone di essere a conoscenza dei contenuti dei quesiti, di quando si andrà a votare e delle modalità di voto. Non una "congiura del silenzio" operata dal governo, ma fare informazione per i referendum è difficile: senza una copertura mediatica adeguata, il rischio è di parlare a chi è già convinto di votare o chi ha già a cuore una riforma delle leggi sulla cittadinanza o sul lavoro in Italia.

I tre punti salienti dell'articolo

  • Mobilitazione per il voto: il Partito Democratico e la CGIL si schierano compatti per sostenere i cinque referendum dell’8-9 giugno 2025, che mirano a riformare lavoro e cittadinanza, con un forte appello alla partecipazione.

  • Obiettivi dei referendum: contrastare la precarietà lavorativa, superare le leggi come il Jobs Act, e garantire il diritto di cittadinanza a chi vive e contribuisce in Italia ma ne resta escluso.

  • Campagna sul territorio: oltre agli appelli televisivi e politici, Alleanza Verdi e Sinistra lancia una mobilitazione capillare con banchetti e iniziative locali per informare i cittadini e spingerli al voto, cercando di superare l’astensionismo.

LEGGI ANCHE