Carlo Calenda interviene nel dibattito politico in difesa di Giorgia Meloni e critica i leader di centrosinistra.
Prosegue a gonfie vele il feeling tra la premier e l'ex ministro dello Sviluppo Economico, nato lo scorso 30 marzo durante il congresso romano di Azione.
Oggi dalle pagine del quotidiano Qn, Carlo Calenda, ha espresso apprezzamento per la presidente del Consiglio, elogiata per la strategia sui dazi e per il prossimo viaggio negli Stati Uniti per incontrare il Presidente Donald Trump.
Calenda si è scagliato contro l'opposizione, accusandola fare polemiche sterili e "demenziali'"
Se da una parte ha avuto parole al miele per Meloni, non può dirsi lo stesso per Elly Schlein e Giuseppe Conte, con nuove critiche acuisce il divario tra Azione e il campo largo di centrosinistra.
Ecco cosa ha detto Carlo Calenda su Giorgia Meloni e perché ha attaccato Schlein e Trump.
Il tema è quello della visita di Giorgia Meloni a Washington - in programma giovedì 17 aprile - per discutere anche per conto dell'Unione Europea dei dazi imposti dal Presidente USA, Donald Trump.
Carlo Calenda nella sua intervista – pubblicata oggi su Qn – critica gli altolà delle opposizioni che stanno chiedendo alla premier di rinunciare al viaggio in nome di una presunta unità europea.
Attacca il leader di Azione che sottolinea come, nonostante consideri Trump come “una calamità come le sette piaghe d'Egitto”, sia comunque necessario trovare un punto di dialogo sui dazi per “cercare di farlo tornare indietro in tutti i modi”.
Secondo Calenda, quindi, la missione di Giorgia Meloni negli Usa non andrebbe ostacolata e le opposizioni dovrebbero smetterla di porre veti ideologici.
Le polemiche sul viaggio di Meloni in USA sono assurde. Ciò che manca completamente al governo è un piano di politica industriale per affrontare la recessione che arriva. Le nostre proposte le abbiamo mandate. Ma qui non accade mai nulla. Si varano solo nuovi reati. pic.twitter.com/6jG1fv1qQ2
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) April 14, 2025
Più si avvicina alla premier, maggiore diventa la distanza dal campo largo di centrosinistra. Azione e M5S sembrano sempre più incompatibili e una convivenza sempre più improbabile.
Ecco perché Calenda chiede nuovamente alla segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, di rivedere la sua linea e allontanarsi da Giuseppe Conte.
Accusa Calenda che poi aggiunge:
Il leader di Azione, in queste ore, infine è ritornato ad attaccare Giuseppe Conte con una serie di post sui suoi canali social in cui evidenzia il silenzio del leader del Movimento 5 Stelle sulla strage russa di Sumy, in Ucraina di ieri.
Salvini e Conte sono fatti della stessa pasta. #PopulistiPerPutin https://t.co/UXlQXZqIQX
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) April 13, 2025
Sono state molte le voci di condanna per l'attacco russo ai fedeli e ai civili in procinto di recarsi in chiesa per la Domenica delle Palme. Tra queste – accusa Calenda – non emerge quella del leader pentastellato, o, quella di Matteo Salvini, tanto da lanciare un nuovo appello a PD e Forza Italia a trovare il coraggio di rompere le alleanze con M5s e Lega.
Scrive Carlo Calenda.