14 Apr, 2025 - 09:39

Come è morto Mario Vargas Llosa? Vita privata dello scrittore premio Nobel

Come è morto Mario Vargas Llosa? Vita privata dello scrittore premio Nobel

Il mondo della letteratura piange la scomparsa di Mario Vargas Llosa, uno dei più grandi scrittori del Novecento e Premio Nobel per la Letteratura nel 2010. Lo scrittore peruviano è morto domenica 13 aprile 2025 a Lima, all’età di 89 anni. La notizia è stata annunciata dal figlio Álvaro sui social media con un messaggio che ha sottolineato come Vargas Llosa sia spirato serenamente, circondato dall’affetto della sua famiglia.

Mario Vargas Llosa: causa della morte

Nonostante non siano stati divulgati dettagli specifici sulle cause del decesso, è noto che lo scrittore fosse malato da tempo. La famiglia ha deciso di mantenere riservate le circostanze della sua morte e di celebrare i funerali in forma privata. Le sue spoglie saranno cremate, in linea con le sue volontà.

Mario Vargas Llosa: età e origini

Mario Vargas Llosa nacque il 28 marzo 1936 ad Arequipa, in Perù, da una famiglia borghese di origini meticce e creole. Figlio unico di Ernesto Vargas Maldonado e Dora Llosa Ureta, visse un’infanzia segnata dalla separazione dei genitori e da una relazione complessa con il padre. Dopo aver trascorso i primi anni tra Bolivia e Perù, si trasferì a Lima dove iniziò a distinguersi per il suo talento letterario.

La sua formazione scolastica fu influenzata dall’esperienza presso il Colegio Militar Leoncio Prado di Lima, un periodo che ispirò il suo primo grande successo letterario, La città e i cani (1963). Successivamente studiò Diritto e Letteratura all’Universidad Nacional Mayor de San Marcos di Lima, dove iniziò anche il suo impegno politico come militante comunista, prima di abbracciare posizioni più liberali negli anni successivi.

Mario Vargas Llosa: mogli e figli

La vita sentimentale di Vargas Llosa fu intensa e complessa. Nel 1955 sposò Julia Urquidi, una zia acquisita più grande di lui di dieci anni. Tuttavia, il matrimonio terminò con un divorzio nel 1964. L’anno successivo sposò Patricia Llosa, sua cugina, con la quale ebbe tre figli: Álvaro (nato nel 1966), Gonzalo (1967) e Morgana (1974). Dopo cinquant’anni di matrimonio, nel 2015 si separò da Patricia per intraprendere una relazione con Isabel Preysler, celebre socialite spagnola. Questa relazione terminò nel 2022.

Carriera letteraria

Mario Vargas Llosa è stato una figura centrale del cosiddetto "boom latinoamericano", un movimento letterario che negli anni ’60 e ’70 portò alla ribalta autori come Gabriel García Márquez e Julio Cortázar. La sua carriera decollò con La città e i cani, un romanzo che esplora la violenza e la disciplina in un collegio militare peruviano. Questo libro segnò l’inizio della sua fama internazionale.

Tra le sue opere più celebri figurano La casa verde (1966), Conversazione nella Cattedrale (1969), La guerra della fine del mondo (1981) e La festa del Caprone (2000). I suoi romanzi sono caratterizzati da una profonda analisi delle strutture del potere, delle dittature e delle fragilità umane. Il suo stile narrativo innovativo combinava realismo politico con introspezione morale.

Oltre ai romanzi, Vargas Llosa scrisse saggi su autori come Gustave Flaubert e Benito Pérez Galdós, oltre a opere teatrali e articoli giornalistici. La sua produzione letteraria non si limitava alla narrativa: era anche un intellettuale impegnato che utilizzava la scrittura come strumento per esplorare temi sociali e politici.

Impegno politico

Parallelamente alla carriera letteraria, Vargas Llosa ebbe un’intensa attività politica. Inizialmente vicino al comunismo durante la giovinezza, si allontanò gradualmente da queste posizioni per abbracciare ideali liberali. Nel 1990 si candidò alla presidenza del Perù come rappresentante di una coalizione di centro-destra ma fu sconfitto da Alberto Fujimori. Dopo questa esperienza politica decise di trasferirsi in Europa.

Naturalizzato spagnolo negli anni ’90, continuò a partecipare attivamente al dibattito pubblico su temi come la democrazia, la libertà individuale e l’opposizione alle dittature. Nel 2010 ricevette il Premio Nobel per la Letteratura "per la sua cartografia delle strutture del potere e le immagini taglienti della resistenza, della ribellione e della sconfitta dell’individuo".

Gli ultimi anni

Negli ultimi anni della sua vita, Vargas Llosa continuò a scrivere senza sosta. Tra le sue opere più recenti figura Le dedico il mio silenzio (2024), un romanzo che esplora il rapporto tra musica e identità culturale in America Latina. Nel febbraio 2023 divenne il primo autore di lingua spagnola ad essere ammesso nell’Académie Française, un riconoscimento che sottolinea ulteriormente il suo contributo alla letteratura mondiale.

Dopo aver vissuto a lungo in Europa tra Spagna e Francia, Vargas Llosa tornò a Lima nel 2022 per trascorrere gli ultimi anni nella sua terra natale.

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