13 Apr, 2025 - 15:00

La Juventus vince di corto muso, ma l'arbitraggio solleva molti dubbi

La Juventus vince di corto muso, ma l'arbitraggio solleva molti dubbi

All’Allianz Stadium la Juventus batte il Lecce per 2-1, in un match che ha visto i bianconeri prevalere sul piano cinico e della concretezza, anche se la squadra di Tudor non ha ancora appianato i suoi limiti. Una vittoria importante per la Vecchia Signora, che conferma la propria solidità difensiva e capitalizza le occasioni create.

Ma la partita è stata tutt’altro che tranquilla: il Lecce ha protestato a lungo per alcune decisioni arbitrali, ritenute decisive soprattutto nel secondo tempo, quando si è avuta la percezione che i salentini potessero recuperare i due gol di svantaggio. Al centro delle critiche il giovane arbitro Zufferli, fischietto della sezione di Udine, scelto dal designatore Rocchi per questo confronto nonostante un percorso ancora in via di consolidamento in Serie A. Il match è stato caratterizzato da almeno tre episodi controversi, ma ce n'è uno in particolare che avrebbe potuto svoltare la partita.

Il caso Veiga-Krstovic: il fallo sul montenegrino era da rigore?

L’episodio più contestato arriva al 31’ del primo tempo. Krstovic riceve palla spalle alla porta e cerca di prendere posizione sull’avversario diretto, Renato Veiga, nei pressi dell’area juventina. Il centrocampista bianconero, riguardando le immagini, trattiene in modo continuo la maglia del montenegrino, che prova a liberarsi e finisce a terra. Tutti si aspettano il fischio a favore del Lecce, magari per una punizione dal limite o, nella peggiore delle ipotesi per i padroni di casa, un calcio di rigore. Invece, la decisione dell’arbitro Zufferli spiazza tutti: fallo in attacco.

Si tratta di una trattenuta abbastanza evidente da parte di Veiga, che impedisce a Krstovic di giocare il pallone. L’arbitro, distante dall’azione, valuta male e punisce chi subisce il contatto, anziché chi lo provoca. Ciò che ha penalizzato il Lecce è stato, tra l'altro, il mancato intervento del VAR, che non ha potuto intervenire sulla questione.

Anche altri osservatori hanno criticato la decisione, sottolineando come un arbitro più vicino all’azione avrebbe potuto cogliere meglio la dinamica. La valutazione errata ha avuto un peso specifico importante, anche perché si trattava di un potenziale episodio da cartellino, vista la zona e la pericolosità dell’azione.

Oltre il fallo su Krstovic: Zufferli bocciato a Torino

Quello sul montenegrino non è stato l’unico momento controverso della gara: al 52’, arriva l’unico cartellino giallo dell’incontro. Tete Morente ferma in modo irregolare Nico Gonzalez, colpendolo da dietro e bloccando una ripartenza centrale. Il giallo è apparso sacrosanto, ma stupisce che, in una gara intensa come Juventus-Lecce, sia stata l’unica sanzione disciplinare.

Nel finale, al 93’, l’ultima fiammata del Lecce accende ulteriori polemiche. N’dri parte in progressione centrale, supera un primo avversario, poi viene ostacolato da Kelly prima dell’ingresso in area. Il contatto è netto, l’attaccante leccese cade, ma per l’arbitro è tutto regolare. L’azione viene lasciata correre, tra le proteste della panchina e dei giocatori ospiti. Anche in questo caso è mancata una valutazione più approfondita da parte di Zufferli, apparso nuovamente lontano dall’azione.

Zufferli tra potenziale e limiti: prestazione da rivedere

Luca Zufferli, classe 1990, è uno degli arbitri su cui il designatore Rocchi sta puntando maggiormente. Arbitra dal 2006 e fa parte dell’organico della CAN dal 2021. Ha ricevuto diversi riconoscimenti, come la “Panchina Verde” nel 2008, e viene considerato un profilo in ascesa, strutturato fisicamente e attento all’applicazione del regolamento. Tuttavia, proprio questa rigidità regolamentare sembra penalizzarlo nelle situazioni più sfumate, dove il buon senso e la sensibilità alla dinamica del gioco diventano cruciali.

Dopo un esordio in A nel 2023 poco convincente (Bologna-Monza), Zufferli ha avuto una stagione passata in secondo piano. In questo campionato ha avuto più spazio, arbitrandone diversi, inclusi big match, ma l’impressione è che manchi ancora qualcosa per diventare un arbitro di primo piano. La partita tra Juventus e Lecce ne è la prova: se il rigore su Krstovic e il contatto su N’dri non sono stati sanzionati, non è solo una questione di punti persi per il Lecce, ma anche di credibilità da guadagnare per un arbitro che vuole affermarsi stabilmente nel massimo campionato.

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