La Corte di Cassazione ha stabilito con una recente sentenza, che la dicitura 'padre e madre' sulle carte di identità elettroniche dei minori è discriminatoria, in quanto non rappresentativa di tutte le tipologie di nuclei familiari presenti nella società.
Secondo i giudici della Suprema Corte, la dicitura giusta è quella di 'genitore'. Sulle carte di identità dei minori, quindi, ritornerà il termine 'genitore' a tutela anche delle coppie omogenitoriali.
La decisione sta dividendo la politica e l'opinione pubblica tra favorevoli e contrari. C'è chi, in accordo con i giudici, considera giusto utilizzare il termine 'genitori' in quanto considerato più inclusivo e rispettoso di tutte le tipologie di famiglie. C'è, tuttavia, anche chi non è d'accordo e avrebbe preferito mantenere la dicitura 'padre' e 'madre'.
Per la rubrica la 'Politica è Pop' di questa settimana, l'inviato di Tag24, Lorenzo Brancati, ha chiesto alle persone cosa pensano di questa decisione della Corte di Cassazione. Ecco cosa hanno risposto.
La decisione della Corte di Cassazione è arrivata mercoledì 9 aprile 2025, dopo il ricorso presentato dal Viminale, in opposizione a una sentenza della Corte d'Appello di Roma.
I giudici romani hanno bocciato il ricorso presentato dal Governo, 'rottamando' di fatto il decreto ministeriale del 31 gennaio 2019 con cui, l'allora ministro degli Interni, Matteo Salvini, aveva eliminato il termine 'genitori' dalla carta d'identità dei figli per ripristinare i termini 'padre' e 'madre'.
La sentenza della Cassazione è l'ultimo atto di una controversia lunga dieci anni. Il termine 'genitori' era stato precedentemente introdotto nel 2015 dal Governo Renzi, che si era limitato a introdurre sulla carta d’identità elettronica dei minori il termine 'genitori' in sostituzione di quelli di padre e madre.
Non 'genitore 1' e 'genitore 2' (termini mai esistiti), ma semplicemente 'genitori'.
Una misura volta ad andare incontro all'evoluzione della società, in cui alle famiglie tradizionali composte da un padre e una madre si affiancano famiglie omogenitoriali, dove ci sono due madri o due padri.
La sentenza ha diviso la politica e l'opinione pubblica. Gli italiano sono divisi tra favorevoli e contrari, come emerge anche dalle opinioni raccolte in questi giorni da Tag24.
Molti degli intervistati si sono detti favorevoli alla modifica, giudicando il termine 'genitori' più inclusivo e rispettoso di tutte le tipologie di famiglia.
“Sono d'accordissimo. Credo sia rispettoso per ogni tipologia di famiglia e composizione familiare.”
Il termine 'rispetto', infatti, è quello più utilizzato da chi considera giusta la sentenza della Cassazione.
“Secondo me è giusto. E' rispettoso per tutte le famiglie, poiché la famiglia non è solo uomo e donna”.
Per alcuni degli intervistati l'utilizzo del termine 'genitori' è una soluzione 'intermedia, tollerabile”.
Tra le voci raccolte, però, emerge anche molto scetticismo e molta contrarietà. In molti, ad esempio, non considerano la questione di primaria importanza e preferirebbero che ci si concentrasse su problemi più urgenti per il Paese.
“Si pensa solo a dare attenzione alle cose inutili, piuttosto che ai problemi veri che ci sono in Italia”.
Dichiara uno degli intervistati, mentre un'altra ragazza si dice favorevole, ma poi si chiede anche:
“Ma veramente dobbiamo pensare a questo, quando ci sono cose più importanti?”.
Voci esemplificative del fatto che in molti non considerano la questione importante, o, comunque non una priorità per l'Italia.
Molti altri, invece, si sono dichiarati contrari alla modifica, giudicandola non necessaria.
“È assurdo. I genitori sono mamma e papa e non li posso pensare genitore 1 e genitore 2”.
E ancora:
“Io penso che vanno rispettati tutti i genitori, ma andrebbe lasciata la terminologia corretta.”
“Mamma e papà non è discriminatorio, è peggio genitore 1 e genitore 2”.
Conclude lapidario qualcun altro.
La sentenza della Corte di Cassazione ha suscitato opinioni contrastanti nell'opinione pubblica.
Da un lato, molti ritengono che l'adozione del termine "genitori" rappresenti una scelta giusta e rispettosa, in grado di riflettere la diversità delle famiglie moderne, incluse quelle omogenitoriali. I favorevoli apprezzano l'inclusività della decisione, vedendola come un passo verso una società più equa.
Dall'altro lato, c'è chi giudica questa modifica superflua o addirittura dannosa, ritenendo che "padre" e "madre" rappresentino ancora la terminologia più naturale e corretta.
In questo contesto, alcuni opinano che ci siano altre questioni più urgenti a cui il governo dovrebbe dedicare attenzione. La polarizzazione delle opinioni evidenzia la sensibilità del tema e la diversità di valori in gioco.