11 Apr, 2025 - 20:34

Giorgia Meloni volerà da Trump senza sapere quanto potrà spendere per la Nato

Giorgia Meloni volerà da Trump senza sapere quanto potrà spendere per la Nato

A Bruxelles, come ha sottolineato più volte Giancarlo Giorgetti anche nel nuovo Dfp, una risposta la aspettano entro la fine di aprile. Ma Giorgia Meloni non ha ancora deciso se avvalersi o meno della flessibilità sulle spese per la Difesa, parte del programma europeo Defence Readiness 2030. Politicamente è questione che scotta, non solo perché, come ha ricordato sempre il ministro dell'Economia, c'è la necessità di passare per uno scostamento di bilancio, da votare a maggioranza assoluta in Parlamento. Ma anche perché bisogna gestire un messaggio potenzialmente impopolare per l'opinione pubblica, evitare che passi il concetto che si gonfiano deficit e debito per comprare armi anziché per accorciare le liste di attesa in sanità, come sono già pronti a dire non solo dall'opposizione. Se ne parlerà "al ritorno della premier dagli Usa", dicono nella maggioranza. Consapevoli che anche gli impegni italiani legati alla Nato saranno al centro del bilaterale alla Casa Bianca. Con Donald Trump infatti la premier non affronterà solo il dossier dazi, su cui insisterà sulla formula 'zero per zero', l'idea di una grande area di libero scambio tra Usa e Ue: nell'agenda, ancora in costruzione, ci saranno le due crisi, in Medio Oriente e in Ucraina, ma anche gli scambi commerciali fra i due Paesi.

Trump vuole dall'Italia il 5% del Pil per la Nato

E le spese per la difesa, tasto su cui batte fin dall'inizio del suo secondo mandato il presidente americano, chiedendo di portare lo sforzo di ciascun alleato al 5% del Pil. Un target irraggiungibile per Roma che a fatica, e rivedendo i criteri di contabilizzazione di alcune spese ampliando così le voci considerate, arriverà al vertice Nato di giugno mostrandosi "in linea con la richiesta del 2%". Per andare oltre, il ragionamento che ha fatto Giorgetti in conferenza stampa dopo il via libera al Dfp, bisognerà ricorrere "allo scostamento", appunto.

Giorgetti preoccupato dagli equilibri di bilancio

Il governo "sta effettuando le opportune valutazioni nell'ambito della difesa comune europea e degli impegni presi a livello dell'Alleanza Atlantica", si legge nel Documento di finanza pubblica, in cui Giorgetti - che raccontano, aveva posto il tema anche in Cdm - precisa ancora una volta che "un maggiore impegno su sicurezza e difesa dovrà necessariamente procedere di pari passo con il rilancio dell'industria nazionale nell'ambito di strategie condivise a livello europeo". E il faro rimane quello di preservare la "sostenibilità della finanza pubblica" oltre alla "necessità di salvaguardare le voci di spesa maggiormente orientate alla crescita e al benessere economico e sociale degli italiani".

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