Preparati, perché The Last of Us sta per tornare con la sua seconda stagione! L'appuntamento è per il 14 Aprile su NOW.
Le prime voci dicono che questa volta si scaverà ancora più a fondo, in un'atmosfera più cupa, e si andrà a toccare corde difficili come la vendetta e il dolore della perdita, con un'intensità che ci toccerà l'anima.
Pedro Pascal e Bella Ramsey sono di nuovo straordinari nei panni di Joel ed Ellie, e la qualità della produzione è a dir poco perfetta. Incontreremo anche volti nuovi che aggiungeranno pepe a questo mondo post-apocalittico che già conosciamo.
Insomma, allaccia le cinture: si preannuncia un viaggio tanto devastante quanto impossibile da smettere di guardare.
I critici hanno iniziato a dire la loro su The Last of Us stagione 2, e il quadro che ne emerge è complesso, ma intenso.
La domanda da un milione di dollari è: regge il confronto con la prima stagione? Molti dicono di sì, assolutamente.
C'è chi, come Sabrina Barr di Metro.co.uk, rassicura i fan: non rimarrete delusi. Anzi, Jeremy Mathai di Slashfilm si spinge oltre, affermando che non solo ha superato le altissime aspettative, ma ha addirittura "stabilito un nuovo standard" per gli adattamenti dei videogame.
Anche Joonatan Itkonen (toisto.net) la definisce "il miglior adattamento di videogiochi mai realizzato, e anche di più". La qualità produttiva, come nota Alison Herman di Variety, rimane impeccabile.
Tuttavia, non è un coro unanime.
C'è una sensazione diffusa che qualcosa sia cambiato. Angie Han dell'Hollywood Reporter parla di una stagione "più snella e concentrata", ma che forse perde un po' di quella "inquieta curiosità" che rendeva la prima così sorprendente.
Mary McNamara del Los Angeles Times fa notare, realisticamente, che una seconda stagione difficilmente può replicare l'impatto della scoperta del mondo visto la prima volta.
Alcuni sono decisamente più critici: Meghan O'Keefe di Decider la definisce un "mix" che alla fine sembra "incerto della sua stessa ragion d'essere", e Judy Berman del TIME lancia una frecciatina pesante: "è come guardare qualcuno che gioca a un videogioco".
Un punto chiave è come la serie gestisce la trama del secondo gioco, notoriamente più cupa, divisiva e strutturalmente complessa. I critici lodano in gran parte il lavoro dei creatori Craig Mazin e Neil Druckmann (che è anche il creatore del gioco).
Si sottolinea come riescano a rimanere fedeli allo spirito (e spesso alla lettera) del materiale originale (Variety, The Verge), gestendo abilmente salti temporali e prospettive multiple che erano già nel gioco (Black Girl Nerds).
Andrew Webster di The Verge apprezza come la serie sviluppi ulteriormente la trama incentrata sulla vendetta, rendendo giustizia anche ai momenti più toccanti.
Jeremy Mathai (Slashfilm) elogia proprio le modifiche apportate, che non si limitano a seguire il gioco ma "arricchiscono ulteriormente una narrazione già avvincente", portandola "su un altro livello".
Andrew Webster (The Verge) afferma che la storia trasforma i protagonisti in figure più difficili da amare, quasi "sociopatici", il che potrebbe non piacere a tutti.
Belen Edwards di Mashable esprime frustrazione, notando che alcune omissioni rispetto al gioco "sembrano quasi urlare di essere incluse". E Alan Sepinwall di Rolling Stone individua forse il punto debole per alcuni: è proprio la "mancanza di Ellie e Joel" (inteso come la dinamica vista nella prima stagione) che impedisce a questa annata, pur forte, di raggiungere le vette della precedente.
Trovi tutte le recensioni su Rotten Tomatoes.
Su una cosa, però, quasi tutti i critici concordano: preparatevi a soffrire. Le emozioni saranno forti, forse ancora di più della prima volta.
Jamie Broadnax di Black Girl Nerds parla di "un'altra montagna russa di emozioni" e consiglia di fare scorta di fazzoletti, perché sarà dura sia per chi conosce solo la serie sia per i veterani del gioco.
Sabrina Barr (Metro.co.uk) avverte che i fan potrebbero ritrovarsi a "raccogliere i pezzi dei loro cuori". Belen Edwards (Mashable) è ancora più diretta: "Alla fine della stagione sarai solo distrutto".
Insomma, la seconda stagione di The Last of Us sembra essere un'esperienza intensa, oscura, ben realizzata e fedele al suo complesso materiale d'origine.
Potrebbe non avere la stessa magia della novità della prima e la sua struttura narrativa potrebbe dividere, ma una cosa è certa: promette di lasciare un segno profondo e di far parlare di sé, nel bene e nel... dolore. Un viaggio emotivamente devastante ma, per molti, assolutamente imperdibile.