Bill Gates, co-fondatore di Microsoft e uno degli uomini più ricchi al mondo. Nonostante questo ha dichiarato pubblicamente che i suoi figli riceveranno solo una piccola parte della sua eredità: l’1% del suo patrimonio.
Una decisione che può sembrare radicale, ma che riflette una filosofia chiara e coerente. Per Gates, la vera ricchezza non sta nell'accumulo personale, ma nella possibilità di restituire valore alla società. Investire nella filantropia e in beneficenza, secondo lui, è il miglior lascito possibile.
Il co-fondatore di Microsoft cosa ne farà del suo patrimonio che fa girare la testa (si parla di 155 miliardi di dollari!) alla sua morte?
Lo ha detto chiaro e tondo lui stesso: i suoi tre figli – Jennifer, Rory e Phoebe, avuti dall'ex moglie Melinda French Gates – erediteranno una fetta piccolissima di tutto quel ben di Dio: meno dell'1%.
Ma attenzione!! Non si tratta certo di spiccioli. L'1% del patrimonio, infatti, è 1, 55 miliardi di dollari e ogni figlio riceverebbe ben 516 milioni di dollari. Non resterebbero, quindi, a bocca asciutta.
Molti potrebbero pensare: "Ma come? Ha tre figli e non lascia loro una montagna di soldi?". E invece no. Gates, che ormai ha 69 anni, ha spiegato il suo punto di vista in un'intervista recente. La sua non è una scelta dettata dai soldi, ma dai valori.
Gates ha le idee molto chiare: non vuole creare una "dinastia". Non si aspetta che i figli prendano le redini di Microsoft o vivano nell'ombra della sua ricchezza. Il suo desiderio è un altro: "Voglio che abbiano il loro successo, che costruiscano qualcosa di significativo a modo loro."
Certo, riconosce che i suoi figli sono nati con un vantaggio enorme. Hanno avuto un'infanzia agiata, accesso alle migliori scuole del mondo e un sacco di opportunità che la maggior parte delle persone può solo sognare. Ma adesso, secondo lui, è il momento che traccino la loro strada, senza essere schiacciati (o forse viziati?) da miliardi ereditati.
Ha spiegato: "Hanno ricevuto un'ottima educazione, ma possiedono meno dell'1% della ricchezza totale". Per lui è importante far capire ai figli che li ama e li sostiene incondizionatamente, ma è altrettanto fondamentale comunicare fin da subito come vede la questione dell'eredità e della beneficenza.
Ha uno scopo ben preciso: migliorare la vita delle persone nel mondo attraverso la Fondazione Bill & Melinda Gates.
Questa fondazione è una delle più grandi al mondo e si occupa di sfide enormi come la salute globale, la lotta alla povertà, l'accesso all'istruzione e l'eliminazione di malattie. Per Gates, "l'uso migliore di queste risorse è restituirle ai più bisognosi".
Interessante notare che Bill Gates non è l'unico "pezzo grosso" della tecnologia a pensarla così. Si dice che anche il compianto Steve Jobs, il genio di Apple, non fosse interessato a lasciare un patrimonio esagerato ai figli.
La sua vedova, Laurene Powell Jobs, ha confermato che non intende passare miliardi ai loro tre ragazzi, ma usarli per altri scopi. Anche Jeff Bezos, il fondatore di Amazon, ha dichiarato di voler destinare gran parte della sua ricchezza a cause come la lotta al cambiamento climatico e altre iniziative filantropiche, piuttosto che concentrarla solo sulla famiglia.
Sembra esserci un cambiamento di mentalità tra alcuni ultra-ricchi: l'idea non è più solo conservare la ricchezza per le generazioni future, ma usarla attivamente per affrontare grandi problemi del mondo.
Anche se la decisione di Gates può far storcere il naso a qualcuno, lui è convinto che sia la cosa più responsabile e amorevole da fare per i suoi figli. "Ho avuto una fortuna incredibile, ma non voglio che questo definisca i miei figli. Voglio che siano loro a definire se stessi."
Anche Luca Barbareschi è sempre stato molto chiaro su questo punto: ai figli darà magari un'ottima educazione e opportunità, ma niente patrimoni serviti su un piatto d'argento.
L'idea è che debbano rimboccarsi le maniche e costruirsi il loro futuro da soli, guadagnandosi le cose, un po' sulla falsariga di quanto detto da Gates.
E il suo patrimonio? Devoluto a un ente benefico.