09 Apr, 2025 - 14:30

La salvezza sembra un miraggio per l'Empoli: Kouamé è solo la punta dell'iceberg

La salvezza sembra un miraggio per l'Empoli: Kouamé è solo la punta dell'iceberg

La stagione dell’Empoli ha preso sin dall'inizio una piega sfortunata, segnata da una lunga e dolorosa serie di infortuni che hanno condizionato le scelte tecniche, la continuità di rendimento e la serenità dello spogliatoio dei toscani. Mr. D’Aversa ha dovuto fare i conti con un’infermeria sempre affollata, che non ha mai permesso di lavorare con la rosa al completo.

Ben quattro rotture del legamento crociato in appena sette mesi sono un dato quasi surreale per una squadra di Serie A e iniziano ad alimentare le polemiche nell'ambiente azzurro su una preparazione tecnica non felicissima in estate. Gli infortuni, tra l'altro, hanno colpito indistintamente tutti i reparti: dalla difesa al centrocampo, fino all’attacco. L’ultimo caso in ordine di tempo è quello di Christian Kouamé, attaccante arrivato in prestito dalla Fiorentina, che si è aggiunto a una lista di lungodegenti già affollata. Una situazione difficile da gestire per lo staff tecnico e medico, e che continua a compromettere le ambizioni di salvezza della squadra.

Empoli, la lista infortunati è un cantiere aperto

L’infortunio di Kouamé rappresenta solo la punta dell’iceberg in una stagione contrassegnata da continui problemi fisici. Il reparto medico dell’Empoli è costantemente sotto pressione, e le ultime notizie non sono confortanti nemmeno per Youssef Maleh e Szymon Zurkowski. Il centrocampista marocchino è fermo dalla trasferta di Genova del 2 marzo per un problema al legamento collaterale del ginocchio, mentre il polacco, già operato alla caviglia nello scorso anno, è ora alle prese con un fastidio persistente al ginocchio che rischia di richiedere un nuovo intervento chirurgico. Entrambi si sottoporranno a visite specialistiche nei prossimi giorni, ma la sensazione è che la loro stagione possa essersi già conclusa.

Anche Saba Sazonov, fermo da settembre per la rottura del crociato, dovrebbe tornare a disposizione solo nelle ultime giornate. A novembre è toccato a Nicolas Haas fermarsi per lo stesso motivo, mentre a dicembre si è infortunato Pietro Pellegri, anch’egli vittima di un grave problema al ginocchio. Un vero e proprio bollettino di guerra, aggravato da acciacchi minori ma costanti: Fazzini è tornato da poco dopo uno stop, mentre Solbakken è ancora in fase di recupero dopo la lussazione alla spalla che l’ha tenuto ai box per diversi mesi. Una situazione ai limiti del surreale per una rosa che avrebbe bisogno di certezze proprio nel momento decisivo della stagione.

Kouamé si ferma nel momento migliore: altro nome sulla lista 

Christian Kouamé si è infortunato nella gara contro il Cagliari, terminata con un pareggio per 0-0. L’ivoriano è uscito al 70’ dopo essere ricaduto male sulla gamba destra in seguito a uno stacco aereo. Gli esami strumentali svolti nelle ore successive hanno evidenziato la lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro. Per l’attaccante classe 1997 si prospetta un intervento chirurgico imminente e uno stop di almeno sei mesi, che lo terrà fuori fino all’autunno. La sua stagione è da considerarsi conclusa.

Kouamé era arrivato a gennaio per sostituire proprio Pellegri, e in otto presenze era riuscito a mettere a segno un gol, portando dinamismo e presenza fisica in un attacco che faticava a trovare continuità. Pur con qualche errore sotto porta, il suo contributo era stato importante, soprattutto nel gioco aereo e nel pressing alto. La sua assenza, ora, complica ulteriormente le scelte di D’Aversa, che dovrà affidarsi con ancora più convinzione a Esposito e Colombo, oltre a cercare risposte dai giovani Konate e Campaniello.

Empoli in trincea: la salvezza passa dal gruppo

In un contesto così martoriato dagli infortuni, l’Empoli dovrà aggrapparsi al collettivo e allo spirito di sacrificio. Le risorse a disposizione sono ridotte all’osso e la gestione delle forze diventa sempre più complicata, specialmente in un finale di stagione in cui ogni punto può fare la differenza. D’Aversa dovrà fare di necessità virtù, valorizzando il lavoro dei più giovani e confidando in qualche recupero importante, come quello di Ismajli o di Anjorin, attesi per il rush finale.

La lotta per non retrocedere è più accesa che mai e, in uno scenario del genere, l’aspetto mentale sarà decisivo. Lo spogliatoio dovrà restare unito, trovare stimoli anche nelle difficoltà e trasformare le avversità in motivazioni. Per l’Empoli, ogni partita sarà una battaglia. E per restare in Serie A servirà cuore, lucidità e tanta, tantissima resilienza.

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