La morte di Laura Palmer è uno dei misteri più iconici e inquietanti nella storia della televisione. Al centro della serie cult Twin Peaks, creata da David Lynch e Mark Frost, la vicenda ruota attorno alla tragica fine di questa giovane reginetta di bellezza e alla scoperta della verità dietro il suo omicidio. Ma chi è stato davvero a uccidere Laura Palmer? La risposta, come tutto ciò che riguarda Twin Peaks, è complessa e profondamente disturbante.
La serie si apre con una scena che è diventata simbolo del suo immaginario: il corpo di Laura Palmer, avvolto in plastica, viene trovato sulla riva di un fiume nella cittadina di Twin Peaks. Questo evento sconvolge la comunità locale e porta l'agente speciale dell'FBI Dale Cooper a indagare sul caso. Laura, apparentemente una ragazza perfetta e amata da tutti, nascondeva una vita segreta fatta di droga, prostituzione e relazioni complicate. La sua morte diventa il catalizzatore per svelare i lati oscuri di Twin Peaks, una città che sotto la superficie idilliaca cela corruzione, violenza e forze soprannaturali.
L'assassino di Laura Palmer viene rivelato nel settimo episodio della seconda stagione della serie TV Twin Peaks.
Dopo una lunga indagine che coinvolge visioni oniriche, simboli criptici e personaggi enigmatici come il Gigante e l'Uomo da un Altro Luogo, la verità viene finalmente svelata nella seconda stagione. L'assassino di Laura Palmer è suo padre, Leland Palmer, ma non agisce da solo. Leland è posseduto da Bob, uno spirito malvagio proveniente dalla Loggia Nera, un luogo interdimensionale che rappresenta il male puro.
Bob non è un semplice assassino; è una forza soprannaturale che si nutre di dolore e paura. Possedendo Leland fin dall'infanzia, Bob lo ha trasformato in uno strumento per perpetrare abusi e violenze. Per anni, Leland ha abusato sessualmente di sua figlia sotto l'influenza di Bob, portandola verso un destino segnato dalla disperazione e dalla morte.
La tragica fine di Laura avviene in un vagone ferroviario abbandonato. Leland/Bob porta Laura e Ronette Pulaski lì per torturarle. Mike, un altro spirito che si oppone a Bob, interviene per cercare di salvare le ragazze. Ronette riesce a scappare grazie all'aiuto di Mike, ma Laura riceve un anello che impedisce a Bob di possederla completamente. Furioso per l'impossibilità di controllarla, Bob usa le mani di Leland per accoltellare Laura a morte.
Dopo aver ucciso sua figlia, Leland diventa sempre più instabile. Alla fine viene arrestato grazie alle intuizioni dell'agente Cooper. Durante l'interrogatorio finale, Bob prende il controllo totale su Leland e lo costringe a sbattere la testa contro una parete fino a causarne la morte. Nei suoi ultimi istanti di vita, Leland si rende conto delle azioni orribili che ha commesso sotto l'influenza di Bob e chiede perdono.
La morte di Laura Palmer non è solo un mistero da risolvere; è anche una metafora potente della lotta tra bene e male. Attraverso il suo sacrificio, la serie esplora temi come l'abuso familiare, la violenza patriarcale e le forze oscure che operano sotto la superficie della società apparentemente perfetta. David Lynch stesso ha sottolineato come Twin Peaks rappresenti il contrasto tra l'idillio americano e le realtà inquietanti nascoste sotto quella facciata.
Laura diventa così non solo una vittima ma anche un simbolo: della corruzione morale, del dolore umano e della resistenza contro il male assoluto. Anche dopo la rivelazione del suo assassino, la sua presenza continua a permeare Twin Peaks, ricordando agli abitanti (e agli spettatori) che il male non può mai essere completamente sconfitto.