Pochi avrebbero scommesso su un aumento del canone RAI per il 2025. Dopo la fine della riduzione a 70 euro, tutti i contribuenti che non rientrano tra gli esonerati o che non possono motivare il rimborso devono versare l'addebito del canone RAI per uso privato, pari a 90 euro annui, che viene applicato sulle fatture emesse dal fornitore di energia elettrica.
Da un punto di vista pratico, è cambiato poco o nulla, se non per il ripristino della tassa sulla televisione italiana. Ma allora, quando è previsto il rimborso fino a 90 euro in almeno 45 giorni? A chiarirlo è l'Agenzia delle Entrate, che ha stilato un elenco dei motivi validi per richiederlo. Vediamo insieme quali sono i casi in cui si ha diritto al rimborso.
Viviamo oggi una fase storica particolarmente delicata, in cui i continui aumenti dei prezzi di beni e servizi mettono a dura prova la stabilità economica delle famiglie, già indebolita dal rallentamento degli stipendi. Le bollette continuano a salire e cambiare gestore nella speranza di risparmiare si rivela spesso un'illusione: si entra in un circolo vizioso di promesse non mantenute, con risparmi minimi o quasi impercettibili.
È proprio in questo contesto che sempre più cittadini si chiedono: quando il canone RAI non è dovuto? In linea generale, il canone di abbonamento alla televisione viene addebitato automaticamente nella bolletta della luce, ovvero nelle fatture per la fornitura di energia elettrica.
Per i pensionati che hanno optato per l'addebito diretto sul cedolino, l'importo viene trattenuto automaticamente dall'INPS sul trattamento mensile. In entrambi i casi, si tratta di una procedura interamente automatica.
Diversamente, il discorso cambia quando si parla di esonero o rimborso: anche se si possiede il diritto, non scatta in automatico. In questi casi, è necessario presentare un'apposita richiesta all'Agenzia delle Entrate, seguendo le modalità previste. In alcuni casi, è possibile ottenere un rimborso, che può essere richiesto compilando un apposito modulo.
Secondo l'Agenzia delle Entrate, la domanda per il rimborso del canone TV può essere presentata se la tassa è stata pagata in bolletta ma non dovuta da:
La richiesta di rimborso può essere inviata tramite:
Il rimborso può essere richiesto dal titolare o dall'erede in base alle seguenti motivazioni:
L'Agenzia delle Entrate precisa che, se il canone è stato pagato su più bollette, nell'istanza devono essere forniti anche i seguenti dati:
Il rimborso del canone RAI è dovuto nei casi di esonero e in quelli motivati. Tuttavia, per ottenere il rimborso, è essenziale che il canone sia stato regolarmente pagato nella bolletta della luce o nella pensione.
L'Agenzia delle Entrate effettua generalmente i rimborsi entro 45 giorni dalla richiesta, se questa rispetta i requisiti normativi. In alcuni casi, potrebbe essere richiesta una dichiarazione sostitutiva per evitare addebiti futuri.
Il rimborso verrà accreditato automaticamente nella prima bolletta luce utile, ma non si esclude un pagamento diretto da parte dell'Agenzia delle Entrate.