Negli ultimi tempi, complice il successo della serie Netflix Adolescence, i termini Incel e Manosfera sono saliti alla ribalta, suscitando un acceso interesse mediatico e sociale. La crescente attenzione attorno a questi fenomeni ha coinvolto l’opinione pubblica, anche se molti ancora non sanno davvero di cosa si tratti. Chi sono, dunque, gli incel? Che cos’è la manosfera? Perché proprio il web è diventato l’ambiente ideale per la diffusione di queste ideologie? E cosa rende questo universo online così inquietante e preoccupante per la nostra società?
La manosfera, maschiosfera o manosphere (dai termini inglesi man – uomo e sphere – sfera), è una rete di comunità online che affrontano tematiche legate alla mascolinità, spesso con toni critici, polemici o radicali nei confronti delle donne. Al suo interno convivono diversi sottogruppi:
Gli incel si considerano ingiustamente esclusi dalle relazioni sentimentali e sessuali, accusando le donne e la società per la loro condizione. La loro visione è fortemente fatalista: l’attrattività fisica è vista come unico criterio di selezione sessuale, e chi non possiede determinati tratti estetici sarebbe condannato a una solitudine irreversibile. Queste convinzioni sono racchiuse nella teoria della black pill, un’ideologia nichilista secondo cui non esiste riscatto per chi è considerato “geneticamente svantaggiato”. L’effetto è una spirale disfunzionale che alimenta odio verso le donne, verso i cosiddetti Chad (gli uomini attraenti), e in alcuni casi sfocia in atteggiamenti violenti o autodistruttivi.
Internet ha giocato un ruolo chiave nella crescita della cultura incel, fornendo spazi digitali in cui la frustrazione si trasforma in odio. Alcuni forum, community online e chat private sono il luogo virtuale di incontro di molti incel, spesso giovanissimi, in cui possono rinforzare la loro visione del mondo, generando spirali di negatività che, in alcuni casi, sfociano in violenza. Il caso di Elliot Rodger, autore di un massacro nel 2014 e considerato un “martire” dagli incel più estremisti, ha reso chiara la pericolosità di questa radicalizzazione digitale.
Rodger, un giovane statunitense ha ucciso sei persone e ferito altre 14 in una sparatoria a Isla Vista, prima di suicidarsi. In un video e manifesto, esprimeva la sua frustrazione per la mancanza di relazioni amorose, identificandosi con la comunità incel e accusando le donne e gli uomini attraenti per la sua solitudine. La narrazione dell'odio e della vendetta contro le donne ha portato a episodi simili in diversi Paesi, alimentando l'allarme sociale.
Anche in Italia, il fenomeno incel è più diffuso di quanto si possa pensare, come ben descritto da Beatrice Petrella nel podcast Oltre - Un’inchiesta sull’universo incel italiano, che esplora a fondo le dinamiche di queste comunità e il loro impatto sulla società.
La cultura pop ha iniziato ad affrontare il tema incel, come dimostra la recente serie Netflix Adolescence, che esplora il disagio giovanile e il senso di esclusione sociale. Attraverso la storia di alcuni adolescenti e delle loro famiglie, la serie evidenzia come alcuni ragazzi arrivino a rifugiarsi in spazi online disfunzionali, assorbendo ideologie pericolose.
La serie ha infatti contribuito allo sviluppo di un interessante dibattito sulle origini di tale fenomeno e sulle possibili concause familiari, sociali e relazionali. Come fronteggiare la cultura incel? Il fenomeno incel e l’approccio misogino rappresentano una sfida sociale che richiede un intervento su più fronti.
È essenziale promuovere l’educazione affettiva fin dalla più tenera età all’interno delle famiglie, nelle scuole e in altri ambiti sociali, per prevenire la crescita di comunità disfunzionali e promuovere una realtà più inclusiva e consapevole. Solo attraverso un dialogo costruttivo e continuo in questi contesti, possiamo contrastare l'odio e la frustrazione che alimentano il fenomeno. In questo processo, l’educazione emotiva, la promozione di modelli di mascolinità positivi, l’abbandono delle rigide categorie e degli stereotipi di genere, uniti ad un supporto psicologico sono strumenti fondamentali per evitare che i giovani più vulnerabili vengano attratti da queste ideologie estremamente deleterie per sé e per gli altri.
A cura di Simona Ledda