08 Apr, 2025 - 14:00

Salvini al Viminale? Tra Lega e FI non si bada più alle "apparenze": le parole che aprono alla crisi

Salvini al Viminale? Tra Lega e FI non si bada più alle "apparenze": le parole che aprono alla crisi

Altro che schiarita, lo scontro in maggioranza tra Lega e Forza Italia sull’ipotesi di un ritorno di Matteo Salvini al Viminale è molto lontano dall’essere risolto.

Gli esponenti dei due partiti di maggioranza battibeccano a distanza dalle pagine dei quotidiani, o ai microfoni degli inviati di radio e tv. 
Da una parte il Carroccio, che insiste per un ritorno del proprio segretario a capo del ministero degli Interni, al posto di Matteo Piantedosi. Dall’altra c’è Forza Italia, che ha fatto capire, neanche troppo velatamente, che tale eventualità porterebbe a una crisi di governo. Nel mezzo Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni che continua a escludere qualsiasi ipotesi di rimpasto.

In queste ore stanno facendo discutere le dichiarazioni del capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, che in un’intervista al Corriere della Sera ha lanciato una frecciatina ben assestata agli alleati di Forza Italia. 

Ecco cosa ha detto Molinari e cosa hanno risposto i parlamentari di Antonio Tajani.

Molinari a Forza Italia: “Non sono i padroni della coalizione”

Nelle speranze di Giorgia Meloni e Antonio Tajani, il congresso della Lega – celebrato sabato 5 aprile – avrebbe dovuto mettere fine alle ‘intemperanze’ di Matteo Salvini. Mai avrebbero immaginato che, invece, l’alleato avrebbe rilanciato addirittura con la richiesta del Ministero dell’Interno.

La richiesta, tuttavia, è stata avanzata cogliendo un pò tutti di sorpresa. Le truppe leghiste sono, quindi, partite subito all’attacco della maggioranza, nonostante i paletti arrivati quasi subito sia da Fratelli d’Italia sia da Forza Italia.

In questo senso vanno, ad esempio, le ultime dichiarazioni del capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari che, oltre a ribadire l’intenzione di Matteo Salvini di avanzare la richiesta di un suo ritorno al Viminale, ha avuto parole molto dure nei confronti degli alleati.

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Barelli e Forza Italia possono dire la loro ma non sono i padroni della coalizione. Se il secondo partito del centrodestra avanza una proposta se ne discute serenamente, senza veti da parte di nessuno.

Dice Molinari al Corriere della Sera e poi aggiunge:

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Penso che un partito moderato e che si dice fondamentale per il centrodestra farebbe fatica a spiegare ai suoi elettori che apre una crisi perché un leader di partito avanza una richiesta legittima.

Barelli alla Lega: “Rimpasto? Lo dicano a Meloni, sarà sicuramente soddisfatta”.

La replica non si fa attendere e a rispondere al collega di maggioranza è proprio Paolo Barelli, capogruppo alla Camera di Forza Italia, tirato in ballo dallo stesso Molinari.

Barelli rispedisce al mittente l’accusa di voler aprire una crisi di governo, sottolineando che se c’è qualcuno che vuole un rimpasto non necessario, nel momento meno opportuno, è solo la Lega.

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“C’è un equivoco di fondo. I ministeri fondamentali non si cambiano da un giorno all’altro, altrimenti si apre una crisi. Su questo non credo che Meloni sia d’accordo”.

Si apre quindi l’ipotesi di un rimpasto?

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“Sono loro che rimpastano, non noi di Forza Italia. Lo propogano a Meloni che sarà sicuramente molto soddisfatta di ciò”.

Conclude sarcastico Barelli.

Cattaneo: “In aereo insieme a Molinari, ma non ne abbiamo parlato"

Lo scontro ormai è totale. Forza Italia non è più disposta a badare alle apparenze e, sebbene nel partito di Tajani ci sia ancora qualche colomba che prova ad abbassare i toni, il clima generale è di evidente irritazione, come dimostrano le parole del capogruppo Barelli.

Tra le colombe c’è il deputato Alessandro Cattaneo, che ha cercato di ridimensionare lo scontro all’interno della maggioranza.

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“Ero in aereo con Molinari e non abbiamo parlato di questo. C’è un clima ottimo tra di noi. Il tema del rimpasto non è all’ordine del giorno, come Forza Italia abbiamo detto. Crediamo che questo governo stia lavorando insieme, quindi, squadra che vince non si cambia.”

Ha dichiarato il deputato azzurro rispondendo ai giornalisti. Cattaneo ha poi concluso:

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“La maggioranza è saldissima in questo momento di crisi internazionale non sarà qualche problema di palazzo a distrarci dalle priorità. Non ci sarà nessun problema per la prosecuzione dell’esecutivo”.

Lo scontro tra Lega e Forza Italia sulla possibilità di un ritorno di Salvini al Viminale, in conclusione, si fa sempre più acceso, con toni ormai aperti e diretti. La Lega insiste sulla legittimità della sua proposta, criticando la posizione di Forza Italia la cui replica, tuttavia, è decisa, con accuse alla Lega di voler minare la stabilità del governo. 

Lo scontro per il Viminale tra Lega e FI in 5 punti:

  1. Scontro Lega-Forza Italia: La Lega spinge per il ritorno di Salvini al Viminale, mentre Forza Italia rifiuta questa proposta, temendo che porti a una crisi di governo.
  2. Accuse tra alleati: Riccardo Molinari della Lega accusa Forza Italia di non essere "i padroni della coalizione", mentre Paolo Barelli risponde che è la Lega a voler creare un rimpasto inutile.
  3. Fratelli d’Italia e Meloni: Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia escludono qualsiasi rimpasto, cercando di mantenere l'unità del governo.
  4. Divario nelle posizioni: Mentre alcune voci di Forza Italia cercano di ridurre la tensione, il clima tra i partiti di maggioranza rimane teso.
  5. Futuro della coalizione: Nonostante le divergenze, si cerca di mantenere la stabilità del governo, sottolineando che le priorità devono restare quelle legate alla crisi internazionale.

 

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