La riforma delle accise, che porta con sé significative novità, punta a ridurre la burocrazia e a migliorare l’efficienza del sistema fiscale. Ma è questo il momento giusto per intervenire sulle accise relative al gas naturale e all’energia elettrica? La risposta arriva da Fisco Oggi, che ha annunciato la pubblicazione del Decreto Legislativo n. 43/2025 sulla Gazzetta Ufficiale, il 4 aprile scorso. Si tratta di un provvedimento di fondamentale importanza nell’ambito della riforma tributaria, mirato a semplificare gli obblighi degli operatori e a premiare i contribuenti affidabili.
Più che una semplice novità legislativa, la riforma delle accise rappresenta un nuovo modello di interazione con il Fisco, che si fonda su collaborazione, efficienza ed equità. Approfondiamo i principali cambiamenti introdotti dal decreto.
Una delle principali novità introdotte dalla riforma delle accise riguarda l’introduzione del Soggetto Obbligato Accreditato (Soac). Si tratta di una figura che identifica il contribuente che, dopo aver ricevuto il parere favorevole dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), dimostra un’elevata affidabilità fiscale in ambito delle accise.
Chi rientra in questa figura avrà diritto a una serie di agevolazioni, tra cui l’esonero, totale o parziale, dalle cauzioni, nonché possibili semplificazioni contabili e amministrative.
Per diventare Soac, è necessario soddisfare una serie di requisiti, tra cui:
La domanda per diventare Soac deve essere presentata all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), che valuterà la presenza dei requisiti previsti dalla normativa. Se i requisiti sono soddisfatti, il contribuente ottiene il riconoscimento di Soggetto Obbligato Accreditato.
Come previsto nel Decreto Legislativo n. 43/2025, a partire dal 2025 il sistema di calcolo e versamento delle accise su gas naturale ed energia elettrica subisce una serie di modifiche significative.
In primo luogo, gli acconti non saranno più calcolati in base ai dati dell’anno precedente, ma saranno determinati e versati mensilmente, sulla base dei consumi effettivi di gas ed energia elettrica ceduti ai consumatori nel mese precedente. Questo cambiamento segna la fine del vecchio sistema, che si basava su stime annuali.
Un'altra novità riguarda la liquidazione finale o la dichiarazione semestrale per l’accertamento delle accise, che sarà effettuata su base semestrale. La dichiarazione conterrà tutti i dati necessari per determinare il debito d’imposta finale.
Con la riforma delle accise, come spiegato da fiscooggi.it, è stata introdotta una nuova distinzione nel consumo dei prodotti energetici, che ora vengono suddivisi in due categorie principali:
Questa nuova classificazione consente una corretta applicazione delle accise, che saranno suddivise in base alle aliquote, alle esenzioni e alla destinazione d’uso dei prodotti energetici.
In questo modo, sarà possibile applicare in modo più preciso le accise e migliorare la trasparenza nel settore energetico.
Infine, il provvedimento non si limita al settore energetico, ma include anche novità rilevanti per i commercianti di alcolici. Una delle modifiche più significative riguarda la semplificazione delle procedure burocratiche per avviare l'attività commerciale, con attenzione particolare sulla vendita di bevande alcoliche con contrassegno e birra.
A partire dal 1° gennaio 2026, i commercianti che intendono vendere alcolici con contrassegno e birra dovranno trasmettere un unico documento allo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP).
Sarà quindi il SUAP a gestire l’inoltro del documento all’Agenzia delle Dogane, semplificando notevolmente l'intero processo burocratico per i commercianti. Per ulteriori dettagli su altre novità fiscali e tributarie, come le modifiche relative all’imposta di registro, bollo e catasto, puoi consultare l’articolo dedicato.