Mentre la città di Terni si fermava per dare l'ultimo saluto a Ilaria Sula, uccisa dall'ex fidanzato Mark Samson, reo confesso, in Questura a Roma si svolgeva oggi, 7 aprile 2025, l'interrogatorio della madre del giovane, Nosr Manlapaz.
La donna è stata iscritta nel registro degli indagati con l'accusa di concorso nell'occultamento del cadavere della 22enne, nascosto in una valigia e gettato in un dirupo tra Capranica e Guadagnolo. A confermarlo è stato l'avvocato Paolo Foto, che la assiste.
Nosr, che un tempo faceva la domestica, avrebbe recentemente subito un intervento al cuore, iniziando a lavorare saltuariamente come baby-sitter. Originaria delle Filippine, insieme al marito Rik Samson era già stata ascoltata come persona informata sui fatti.
E aveva ammesso, senza troppi fronzoli, di non gradire la presenza di Ilaria Sula nella sua casa di via Homs, nel quartiere Africano di Roma.
il senso delle sue parole, come riportato da Il Corriere della Sera. Secondo la sua prima ricostruzione, la mattina del 26 marzo - giorno in cui, stando al racconto del figlio, sarebbe avvenuto l'omicidio - si trovava in casa, ma non si sarebbe accorta di nulla perché dormiva.
È anche per questo che la Procura ha deciso di risentirla. Alla fine, Nosr avrebbe ammesso di aver aiutato Mark a ripulire la camera da letto dove si sarebbe consumato l'omicidio. Nei suoi confronti è stata quindi formalizzata l'accusa di concorso in occultamento di cadavere, reato che prevede fino a tre anni di carcere.
Da chiarire la posizione del padre del ragazzo, che sarebbe stato assente.
ha dichiarato l'avvocato Foto ai giornalisti uscendo dalla Questura. Lo riporta l'Ansa.
Nei giorni scorsi, il 23enne, studente di Architettura alla Sapienza, ha raccontato al gip di aver colpito l'ex fidanzata in preda a un raptus di gelosia, dopo aver "visto i messaggi di un altro" sul suo cellulare.
Il servizio di Elisa D'Alto per il Tg3 - 5 aprile 2025.
Dopo il delitto, avrebbe pulito la stanza con stracci e alcol, lasciando il corpo della giovane in una valigia vicino al portone d'ingresso, per poi disfarsene gettandola in un dirupo a circa 40 chilometri da Roma.
Durante il tragitto, si sarebbe sbarazzato anche del coltello usato e di un tappeto intriso di sangue. Ci si chiedeva come fosse possibile che, se la madre era in casa, non avesse sentito le urla di Ilaria. Ora è arrivata la risposta.
Quando i familiari e gli amici della ragazza hanno iniziato a preoccuparsi che potesse esserle accaduto qualcosa, denunciandone la scomparsa, Mark ha finto di non sapere nulla. Ha persino abbracciato il padre di Ilaria - che ora invoca per lui l'ergastolo - e risposto ai messaggi che continuavano ad arrivare sul suo telefonino.
"Non vi preoccupate, sono partita. Torno presto", scriveva al posto suo, per far credere a tutti che fosse ancora viva. Le coinquiline di Ilaria hanno raccontato che il pomeriggio del 25 marzo si era presentato all'improvviso in casa mentre lei non c'era, provando a impossessarsi del suo computer.
Proprio per questo, forse, la sera stessa, la giovane si era recata da lui, chiedendogli spiegazioni. Non si può escludere, allo stato attuale, che lui avesse già in mente cosa fare. Il gip, nel convalidare il fermo, ha sottolineato l'esistenza di un "attuale e concreto" pericolo di fuga.
A colpirlo è stata soprattutto la personalità del 23enne, che si è mostrato lucido e freddo, capace di mentire più volte. Prima sostenendo di aver visto Ilaria per l'ultima volta il 24 marzo, poi anche per riferirsi all'altro ragazzo che lei sentiva.
Raccontando di aver avuto con lui "un chiarimento" quando in realtà neanche Ilaria sarebbe riuscita ad incontrarlo, avendoci scambiato giusto qualche messaggio su un'app di incontri prima di morire.
A Terni, intanto, si sono tenuti i funerali della giovane.