Adhd, disturbo da deficit di attenzione e iperattività è un disturbo del neurosviluppo caratterizzato da difficoltà nel mantenere la concentrazione, comportamenti impulsivi e iperattività motoria. A seconda di quale caratteristica prevale si possono distinguere tre varianti, con disattenzione predominante, con iperattività e impulsività predominante e combinata (entrambe le precedenti). In Italia la prevalenza tra i ragazzi tra i 5 e i 17 anni è stimata intorno al 3-4,5%, con una proporzione di 3:1 maschi- femmine, in molti casi viene diagnosticato in età adulta con la stessa maggioranza.
Le cause possono essere di natura genetica, alterazione del gene che produce dopamina, neurotrasmettitore che è alla base di molti processi come ad esempio attenzione e memoria; di natura neurobiologica, difetti nella struttura e nel funzionamento della parte frontale del cervello e di natura ambientale associati all’esposizione a particolari fattori di rischio durante la gravidanza.
Una persona con disturbo ADHD, è in continua attività fisica e mentale. Tutto nelle sue attività è portato all’estrema potenza: passa da momenti in cui ha energia inesauribile ad altri in cui tutto sembra una grande impresa, ogni emozione che sia positiva o negativa è amplificata perché anche la loro sensibilità è piuttosto accresciuta, si iper focalizza su ogni cosa che svolge. Con un cervello sempre in operosità, alla continua ricerca di stimoli il soggetto ADHD è incapace di stancarsi vivendo una continua altalena di emozioni, per loro gestire la rabbia è molto difficile, appaiono come persone maleducate o svogliate ma in realtà basta un battito di ali per distrarli da quella cosa che stavano facendo e che sembrava così importante per loro.
La dott.ssa Federica Rocco, logopedista e docente universitaria, ci indica quali sono i segnali da notare per una diagnosi precoce. I caratteri dominanti che devono diventare dei campanelli d’allarme sono essenzialmente i tratti distintivi del disturbo. La disattenzione: questi soggetti perdono facilmente l’attenzione, si distraggono spesso, perdono oggetti. Hanno difficoltà ad organizzarsi e a pianificare il loro tempo. L’iperattività: spesso non riescono a star seduti a lungo, sono agitati e sempre in fermento dal punto di vista psicomotorio e l’impulsività: sono persone che spesso faticano ad aspettare il proprio turno e pur non volendo interrompono gli altri o gli parlano sopra e non si rendono conto delle conseguenze delle proprie azioni, con la possibilità di trovarsi di fronte a situazioni pericolose. È importante il confronto tra i diversi ambienti, soprattutto nella fase evolutiva, se il bambino manifesta questi atteggiamenti in tutti i contesti che frequenta sarà necessario rivolgersi a degli specialisti.
Il primo passo è fare una valutazione ed una diagnosi, dopo di che il percorso è multimodale e prevede una combinazione di interventi di tipo principalmente psicoterapeutico, psicoeducativo e in taluni casi farmacologico. In età evolutiva l'equipe multidisciplinare è composta da neuropsichiatra Infantile, psicologo, terapista della neuropsicomotricità dell'età evolutiva e logopedista. In età adulta da neuropsichiatra e psicologo. Un ADHD ha semplicemente un modo diverso di funzionare!
A cura di Sara Berardi