07 Apr, 2025 - 11:30

Lecce-Venezia tra fischi e striscioni: cosa è successo ieri al Via del Mare?

Lecce-Venezia tra fischi e striscioni: cosa è successo ieri al Via del Mare?

Per il Lecce, quella contro il Venezia non era una partita qualunque: parliamo di uno scontro diretto cruciale nella lotta salvezza, una sfida che valeva più dei tre punti in palio. Dopo cinque sconfitte consecutive in campionato, i giallorossi, davanti al proprio pubblico, avevano in conto un solo risultato: vincere.

L’ambiente, da giorni, si era caricato di tensione, e lo si percepiva nell’aria che aleggiava sopra il Via del Mare già nel prepartita. La tifoseria si aspettava un segnale forte dai suoi, un’inversione di rotta netta, un successo che potesse restituire fiducia e slancio in questa fase finale di campionato.

Ma il campo ha detto altro: il match si è chiuso sull’1-1, al termine di una gara combattuta ma priva di quel guizzo decisivo che avrebbe potuto cambiare il volto della stagione salentina. Il pareggio ha evitato l’ennesima sconfitta, ma non è bastato a spegnere le polemiche. E infatti, prima e dopo il fischio finale, si sono verificati episodi che hanno acceso il dibattito e messo ulteriormente in luce il nervosismo che circonda l’ambiente giallorosso.

Cosa è successo ieri al Via del Mare?

Il segnale più forte del malcontento del tifo organizzato è arrivato ancor prima del calcio d’inizio. La Curva Nord, cuore pulsante del tifo giallorosso, ha esposto uno striscione che non lasciava spazio a dubbi: “Direzione obbligatoria”. Una frase semplice ma carica di significato, un messaggio diretto alla squadra e allo staff: ieri si poteva solo vincere. Non c’erano alternative. Al termine della partita, poi, a riprova di quanto accaduto sul terreno di gioco, la tensione è esplosa.

Come da consuetudine, i giocatori del Lecce si stavano avvicinando alla curva per il saluto, ma sono stati letteralmente respinti. Dai gradoni sono partiti cori polemici e fischi assordanti, che non hanno risparmiato nessuno. Anche gli altri settori dello stadio hanno fatto sentire il proprio dissenso, in un’atmosfera pesante che i tifosi hanno avvertito. Nel postpartita, Marco Giampaolo ha cercato di difendere i suoi, pur rispettando la reazione del pubblico: “Fino al 95’ si lotta per la maglia, dopo accetto ogni tipo di parere. Ma oggi i fischi erano immeritati, la squadra ha dato tutto, spremendo ogni goccia di sudore”.

Il pareggio al Via del Mare muove la classifica, ma serve a poco

Dal punto di vista del gioco, la partita è stata combattuta, e non si può dire che entrambe le squadre non abbiano lottato per raggiungere la vittoria; d’altronde il pareggio sarebbe servito a poco, soprattutto per il Venezia. I salentini, però, hanno provato a fare la gara, mostrando più propositività rispetto alle ultime uscite. Qualche segnale di risveglio c’è stato, ma la squadra continua a faticare nel concretizzare.

Il gol dei padroni di casa è arrivato, ma non è bastato. Il Venezia ha risposto con ordine e ha sfruttato le proprie occasioni, riuscendo a tornare a casa con un punto prezioso. Il problema principale, ancora una volta, è stato l’attacco. L’allenatore dei veneti, Eusebio Di Francesco, non ha fatto giri di parole: “Si deve vivere per il gol. Ma noi non lo facciamo. Manca lucidità negli ultimi metri, non si può segnare solo su autogol. Così sarà difficile salvarsi”. Una dichiarazione che racconta bene le difficoltà offensive dei lagunari, che anche ieri hanno faticato a trovare la porta.

Un punto che serve più al Lecce, ma non basta a calmare le acque

Dal punto di vista della classifica, il pareggio serve più al Lecce che al Venezia. I salentini salgono a 26 punti, mantenendo cinque lunghezze di vantaggio proprio sui lagunari, che restano fermi a 21. Sorride il Lecce dopo il match dell’Empoli – terzultimo – che ha pareggiato contro il Cagliari e resta ancora dietro di due punti. Quindi, aritmeticamente, il Lecce guadagna terreno e interrompe la serie di sconfitte. Ma non è abbastanza.

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