La nuova canzone di Michele Bravi, Lo ricordo io per te, è molto più di un singolo musicale: è un tributo commovente alla storia d’amore dei suoi nonni, Luigi e Graziella, e alla forza della memoria.
Attraverso una narrazione intima, l’artista racconta un legame familiare profondissimo, intrecciando musica, cinema e letteratura. Il progetto, che include anche un cortometraggio con Lino Banfi e un libro, nasce dal bisogno di onorare chi gli ha trasmesso i valori più importanti della vita.
Scopriamo insieme, allora, i nonni di Michele Bravi.
Luigi e Graziella sono i nomi dei nonni di Michele Bravi, due figure fondamentali nella sua crescita, al punto che lui stesso li definisce “le persone più importanti della mia vita”.
La loro storia comincia in via dei Panchitorzi, a Città di Castello, poco dopo la Grande Guerra. Due adolescenti si incontrano, si innamorano, e da allora diventano inseparabili. Michele è cresciuto con loro, in parte per la giovane età dei genitori, in parte per via dei loro impegni professionali.
Questo rapporto speciale si è fatto ancora più intenso quando la nonna Graziella si è ammalata di Alzheimer. Il deterioramento della memoria ha reso sempre più difficile il riconoscimento dei familiari, ma l’amore del nonno Luigi non è mai venuto meno.
L’artista racconta episodi strazianti ma profondi, come quando sua nonna guardava la figlia e chiedeva “perché questa persona sta qua con noi?”, senza più riconoscerla. La canzone "Lo ricordo io per te" nasce proprio da questi momenti, come una risposta carica di speranza e dolcezza.
Il brano non è solo una canzone, ma parte di un progetto molto più ampio. Michele Bravi ha voluto raccontare questa storia anche attraverso un cortometraggio che segna il suo esordio alla regia.
Il corto, girato nei luoghi reali della vita dei suoi nonni a Città di Castello, ha come protagonisti Lino Banfi nel ruolo di nonno Luigi e Lucia Zotti in quello di nonna Graziella.
L’opera trasmette l’essenza della promessa fatta da Luigi a sua moglie: “Lo ricordo io per te”. È questo il filo conduttore di tutto il progetto, nato nel luglio 2023, quando Michele si trovava al pianoforte e ha sentito quella frase sussurrargli all’orecchio.
Nella narrazione cinematografica troviamo l’ultima scena tra i due nonni, una delle più toccanti: Luigi si sfila le fedi nuziali e le consegna nelle mani del nipote. Quel gesto diventa simbolo di un’eredità emotiva e spirituale che l’artista ha voluto restituire al mondo.
Nel libro che accompagna Lo ricordo io per te, Michele Bravi racconta con parole semplici e toccanti ciò che la memoria rappresenta per lui: un luogo dove i suoi nonni possono ancora passeggiare tenendosi per mano, con il profumo di campagna sulla pelle.
La storia di Luigi e Graziella diventa così un archetipo della famiglia italiana, fatta di umiltà, dolori, piccoli gesti e grandi amori. L’Alzheimer, nella narrazione dell’artista, non è solo una malattia, ma una sfida al ricordo, un nemico che si combatte con affetto e arte.
Il progetto, che unisce musica, cinema e letteratura, vuole essere un dono non solo per i suoi nonni, ma per tutti i nonni, per tutte le famiglie che affrontano ogni giorno l’oblio della memoria.