Oggi considerata una delle nazionali di calcio più vincenti e temute al mondo, la Germania ha conquistato nel corso della sua storia quattro titoli mondiali e tre europei, diventando la squadra con il palmarès più ricco d'Europa. Il suo percorso, però, non è stato privo di difficoltà. Prima di dominare le scene internazionali, la nazionale tedesca ha attraversato momenti complicati, spesso segnati da sconfitte, crisi politiche e riorganizzazioni interne.
Inizialmente, il calcio in Germania era praticato in modo amatoriale e disorganizzato, privo di una struttura federale forte. Non esisteva un commissario tecnico stabile e le convocazioni venivano fatte in modo approssimativo. È in questo contesto che, agli inizi del Novecento, nacque la selezione che avrebbe dovuto rappresentare il Paese in campo internazionale. Il primo banco di prova arrivò il 5 aprile 1908, quando la Germania scese per la prima volta in campo in una sfida ufficiale contro un’altra nazionale.
La storica partita d’esordio si disputò a Basilea, in Svizzera, contro la selezione elvetica. Un incontro che non andò di certo a favore dei tedeschi, che subirono un'amara sconfitta per 5-3: partita che, però, segnò comunque un punto di partenza fondamentale per la nascita della Mannschaft. Nei primi anni, i risultati furono altalenanti: nel 1909 la Germania subì un pesantissimo 0-9 contro l’Inghilterra dilettanti, mentre nel 1912, alle Olimpiadi di Stoccolma, ottenne una clamorosa vittoria per 16-0 contro la Russia.
Il primo vero allenatore arrivò nel 1926 con Otto Nerz, che guidò la squadra fino al 1936, ottenendo un terzo posto ai Mondiali del 1934. Nel 1938, con l'annessione dell’Austria, la nazionale si arricchì di nuovi talenti, ma fu eliminata subito ai Mondiali. Dopo la Seconda guerra mondiale, la Germania si divise politicamente e calcisticamente, con la nascita di due nazionali: Germania Est e Germania Ovest. Nonostante l'isolamento iniziale, la squadra occidentale riuscì a ricostruirsi e tornare protagonista, gettando le basi per il dominio calcistico che avrebbe presto conquistato il mondo.
Come già specificato, i tedeschi sono sempre stati temuti nel contesto internazionale, non solo per le loro doti tecniche, ma soprattutto per l'attitudine all'impegno e alla perseveranza, che li ha sempre contraddistinti su qualsiasi campo. È proprio questo complesso di caratteristiche che ha portato alla Germania numerose vittorie, sia a livello europeo, sia a livello mondiale.
Se i primi anni si sono rivelati abbastanza difficili per la nazionale (considerando il Reich, le guerre e la brutta reputazione conquistata nel secondo dopoguerra), dopo gli anni '50 la musica è decisamente cambiata per la Germania: i tedeschi si sono laureati per la prima volta campioni del mondo nel 1954, in piena guerra fredda, quando ancora il blocco mondiale imponeva la divisione tra Germania Est, quella controllata dai russi, e Germania Ovest, quella di stampo occidentale, sotto la tutela della Nato e degli Stati Uniti.
Nella storia la Mannschaft ne ha conquistate ben 4 di coppe del mondo, proprio come i nostri Azzurri, che però a livello di palmarès sono un gradino sotto rispetto ai loro acerrimi nemici. A fare la differenza, infatti, c'è una coppa europea: se l'Italia ne ha vinte due, la Germania ne ha conquistate tre, nel '72, '80 e '96.
Le due nazionali tra le più vincenti al mondo si sono contese sempre la scena internazionale, salvo qualche battuta d'arresto negli ultimi anni: tuttavia gli Azzurri sono sempre stati la bestia nera della Germania, e i dati confermano che negli scontri ufficiali non c'è stata storia: l'Italia ha quasi sempre prevalso, sia in finale che in semifinale.