Proseguono le indagini relative al caso di Nicola Yuri Bruzzano, il diciassettenne scomparso da Garbagnate Milanese l'11 marzo 2025.
Nonostante il ritrovamento, rimangono ancora molte le domande dei familiari e poche le risposte sull'allontanamento del giovane.
Attualmente, l'adolescente è ricoverato in ospedale ed è sottoposto ad accertamenti da parte dei medici del San Paolo di Milano.
Ventuno giorni lontano da casa non sono stati facili per il giovane, che è apparso fisicamente ed emotivamente provato a causa della lunga assenza.
Un ragazzo empatico, studente modello, sempre disponibile ad aiutare i coetanei e, al contempo, alla ricerca del proprio posto nel mondo.
Tag24 ha intervistato in esclusiva Luca, lo zio del ragazzo, per conoscere l'attuale stato di salute dell'amato nipote e i potenziali sviluppi della vicenda.
"Mio nipote ha chiamato personalmente il servizio d'emergenza al 112 per farsi venire a recuperare", precisa lo zio Luca.
"Le forze dell'ordine che hanno scortato l'ambulanza erano agenti della Polizia. I Carabinieri sono arrivati subito dopo: erano presenti diversi militari, sia quelli della stazione di Bollate, incluso il comandante, sia altri provenienti da Milano", racconta commosso lo zio Luca.
"Nicola si trovava a sud di Milano, nei pressi dell'ospedale San Paolo, dove è ricoverato ormai da tre giorni".
"Sono arrivato nella struttura sanitaria appena ho ricevuto la chiamata dai carabinieri di Bollate. In stanza con lui c'era già il papà, anche lui felicissimo per il suo rientro".
"I militari hanno predisposto un cordone per evitare che Nico potesse confrontarsi con giornalisti o parenti, cercando di scongiurare potenziali shock per il ragazzo...".
"Mi è stato riferito dagli stessi carabinieri che, durante il primo confronto con Nicola appena giunto in ospedale, mio nipote ha chiesto dove fossi io e come stesse il suo cagnolino Mefisto. Si è preoccupato per la mia salute e per quella del suo amico a quattro zampe".
"Subito dopo ha chiesto del papà, della nonna, del nonno e di tutti i parenti. È un ragazzo molto empatico ed era consapevole del dolore che il nostro nucleo familiare ha attraversato".
"Non vede l'ora di tornare a casa con noi e di riprendere la normalità", aggiunge Luca.
"Stiamo ricostruendo poco a poco i dettagli della sua assenza. La mattina del primo incontro, Nicola era così provato che quasi non l'avevo riconosciuto".
"Grazie all'affetto del personale ospedaliero, ha ripreso subito a mangiare e, verso sera, ha iniziato a raccontarci un po' della vicenda".
Tag24 ha chiesto allo zio dello scomparso Nicola Yuri Bruzzano dove il diciassettenne sia stato durante tutti questi giorni di assenza e come abbia fatto a sostenersi autonomamente per tutto questo tempo.
"Nico è in fase di ripresa ed è tuttora ricoverato. Al momento riteniamo che si sia trattato di un allontanamento volontario", afferma.
"Ci auguriamo che abbia vissuto un momento di fragilità e che, per un po', abbia scelto di isolarsi da tutto e da tutti...".
"Chi conosce Nico sa bene quanto sia impegnato negli studi e quanto la sua maturità sia spiccata: è un adolescente con un'intelligenza emotiva fortemente sviluppata".
"A volte ci si preoccupa del futuro troppo presto, e potrebbe aver vissuto un momento di smarrimento legato alle scelte universitarie e lavorative. Ma c'è un tempo e una fase per pensarci: ora deve solo stare tranquillo...".
"Ho spiegato a Nicola l'interesse di tutte le persone in Italia per il suo stato di salute e vogliamo ringraziare entrambi Tag24 e la trasmissione 'Chi l'ha visto?' per il supporto fornito sin dall'inizio di questa drammatica vicenda, nonché chi ha lavorato con eticità su questa storia".
"Inoltre, un ringraziamento speciale ai carabinieri di Bollate, tra i tanti angeli custodi di mio nipote. Gli stessi militari hanno spiegato a Nicola che lo hanno cercato in lungo e in largo come se fosse un loro figlio o un fratello. È stato emozionante e confortante scoprirlo direttamente dalla voce di Nico".
"La mia gratitudine va anche alle associazioni, tra cui il Comitato Scientifico Ricerca Scomparsi OdV e Penelope Italia OdV, che mi hanno supportato con preziosi consigli e un aiuto concreto".
"Ringrazio anche le persone che hanno condiviso il nostro appello sui social network, dobbiamo tanto anche a voi".
"Fin dal primo giorno della scomparsa, ho cercato personalmente Nicola ovunque, di giorno e di notte, quest'ultima fase è stata la più pericolosa...", continua Luca.
"Ho chiesto a chiunque se lo avesse visto, percorrendo in lungo e in largo la zona, supportato da amici che mi sono stati accanto in quei momenti dolorosi e da alcuni genitori dei compagni di classe di Nico".
"Lui è consapevole di avere non solo una famiglia accanto, ma anche una rete di persone a lui affezionate, pronte a sostenerlo e a non farlo mai sentire solo".
"Inoltre, siamo stati supportati anche da volontari che, in modo autonomo, si sono messi alla sua ricerca, e non posso che esserne grato".
"Purtroppo non sappiamo ancora quando Nicola sarà dimesso, questo perché necessita di ricevere tutte le visite del caso ma è attualmente nelle migliori condizioni di salute".
"Ho spiegato io a Nico di tutto il tam tam dei giornali, dei social network, perché in questo momento è meglio che non legga nulla. Né le cose belle, tanto meno quelle brutte che sono state dette...".
"Confidiamo di arrivare anche noi familiari alla verità quanto prima. Adesso è giusto che Nicola riposi e che ritorni in breve tempo ad essere il ragazzo felice di sempre", conclude.