Attivista radicale, teorica del complotto e figura controversa della destra americana, Laura Loomer è tornata sotto i riflettori per il suo presunto ruolo nei recenti licenziamenti alla Casa Bianca. Loomer, già una voce ascoltata nell’entourage di Donald Trump, fa parlare di sé per le nuove tensioni tra fedeltà politica, sicurezza nazionale e propaganda.
Laura Loomer è un personaggio noto della destra americana, spesso definita semplicemente “l’attivista” dai media statunitensi. Classe 1993, è nata a Tucson, in Arizona. Si è laureata in Giornalismo radiotelevisivo nel 2015.
Ha lavorato come attivista per diverse organizzazioni conservatrici, tra cui Project Veritas, noto per le sue operazioni sotto copertura e la diffusione di contenuti controversi. Questa esperienza ha contribuito a rafforzare la sua immagine di combattente anti-establishment e a consolidare al tempo stesso la sua rete di contatti nella destra radicale americana.
Loomer è una figura estremamente attiva sui social media e diffonde regolarmente contenuti dal tono provocatorio e divisivo. Conduce anche un suo podcast dal titolo "Loomer Unleashed".
È conosciuta per le sue posizioni fortemente anti-Islam e anti-immigrazione, espresse pubblicamente attraverso post e dichiarazioni dai toni spesso estremi. È noto il suo commento dai toni stereotipati e razzisti contro Kamala Harris, all'epoca rivale di Donald Trump:
Inoltre, Loomer è nota per la diffusione di teorie del complotto, in particolare legate agli attacchi dell’11 settembre. Secondo le sue affermazioni, i funzionari statunitensi avrebbero nascosto informazioni cruciali sull’attentato o, in modo ancora più estremo, potrebbero essere stati coinvolti nella sua pianificazione. Una posizione che ha generato polemiche, ma che ha anche aumentato la sua visibilità nel panorama mediatico e politico statunitense.
Laura Loomer è stata attivamente coinvolta in politica come fervente sostenitrice di Donald Trump. Ha tentato di entrare al Congresso candidandosi due volte, nel 2020 e nel 2022, nella Florida, ma senza successo. Nonostante le sconfitte elettorali, ha continuato a coltivare la sua influenza attraverso i media. È rimasta una figura polarizzante ma ben radicata nell’universo trumpiano. Nel 2024, ha seguito Donald Trump in diversi appuntamenti pubblici accompagnandolo in eventi a New York e in Pennsylvania come ospite.
Il nome di Laura Loomer è tornato al centro dell’attenzione pubblica dopo che il presidente Trump ha dichiarato di aver licenziato alcuni funzionari del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca. Secondo le ricostruzioni, la decisione sarebbe arrivata appena un giorno dopo un incontro nello Studio Ovale in cui Loomer avrebbe espresso le sue preoccupazioni sulla lealtà del personale incaricato.
Un dettaglio che ha reso la vicenda ancora più significativa è il contesto in cui si inserisce. Pochi giorni prima, Jeffrey Goldberg, caporedattore di The Atlantic, ha rivelato in un articolo di essere stato per errore aggiunto a una chat su Signal dove alti funzionari dell’amministrazione Trump discutevano dettagli sensibili dell’operazione militare contro gli Houthi nello Yemen. Il caso, soprannominato Signalgate, ha aperto due interrogativi: perché utilizzare un’app pubblica e crittografata per gestire comunicazioni governative riservate? Quali rischi comporta questa scelta per la sicurezza nazionale americana?
Trump ha cercato di ridimensionare il caso dichiarando che non si tratta di una vicenda “grave”. Tuttavia, i diretti interessati non sono riusciti finora a fornire spiegazioni convincenti né a chiarire come Goldberg possa essere stato aggiunto alla chat in questione.
In questo scenario, l’intervento di Loomer ha assunto un peso ancora maggiore. Sebbene Trump abbia minimizzato la sua influenza diretta sui licenziamenti, molti osservatori vedono nell’episodio la prova del crescente potere della controversa attivista nell’entourage del presidente. Secondo i media americani, citando fonti vicine alla vicenda, Loomer avrebbe esortato Trump a rimuovere i dipendenti considerati non abbastanza fedeli al movimento “Make America Great Again”.
Il presidente ha descritto il colloquio con Loomer come “costruttivo” sottolineando di ascoltare tutte le opinioni prima di prendere una decisione:
Dal canto suo, Loomer ha rivendicato il merito dei licenziamenti con un post su X:
Look at the people who are crying about my meeting with President Trump and the firing of NSC AND NSA officials today.
— Laura Loomer (@LauraLoomer) April 4, 2025
The people crying are the people who worked to undermine Donald Trump, members of the Democrat Party, and the mainstream media.
They are furious.
That’s how…