Nell'audio catturato da una telecamera di videosorveglianza privata la sera in cui Pierina Paganelli è stata uccisa con 29 coltellate in via del Ciclamino, a Rimini, si sentirebbero due voci: una maschile e una femminile.
Per Marco Perino, specialista in perizie foniche forensi incaricato dalla Procura di analizzarlo, esse sarebbero compatibili con quelle di Louis Dassilva e Manuela Bianchi, rispettivamente indagati per omicidio e per favoreggiamento.
Nella consulenza, i cui risultati sono stati riportati dall'Ansa, il tecnico si concentra, in particolare, su una registrazione delle 22:13 del 3 ottobre. Secondo lui, prima di accoltellare la 78enne, l'assassino avrebbe pronunciato la parola "calma".
Nell'audio, si sentirebbero poi le urla strazianti della vittima, seguite da una voce femminile che dice "buona" e da una voce maschile che pronuncia "ragazza" o "ragaza". Timbri vocali che, sostiene Perino, sarebbero compatibili con quelli di Dassilva e Bianchi.
Il servizio della trasmissione Rai "La Vita in Diretta" - 2 aprile 2025.
Il primo - in carcere dallo scorso luglio - sostiene fin dall'inizio di aver trascorso la serata a casa e di aver scoperto il cadavere di Pierina solo la mattina seguente, quando Bianchi gli bussò alla porta chiedendogli aiuto. La donna ha invece recentemente cambiato versione.
Dopo aver a lungo sostenuto di aver trovato il corpo della suocera da sola, ha dichiarato che sarebbe stato Dassilva, in realtà, a dirle, la mattina del 4 ottobre, che "tra le due porte tagliafuoco" c'era "una donna", indicandole cosa fare prima di allertare i soccorsi.
La versione di Bianchi viene ritenuta credibile dalla Procura, che accusa Dassilva di essere l'autore dell'omicidio. Il criminalista Davide Barzan, che la assiste, ha fatto sapere in una nota che
E ha poi aggiunto:
Barzan ha anche ribadito che, a quell'ora, Bianchi "stava utilizzando il proprio telefono cellulare per effettuare ricerche online relative a borse di lusso e, poco dopo, inviava un messaggio Whatsapp al sig. Dassilva".
La difesa del 34enne, rappresentata dagli avvocati Andrea Guidi e Riario Fabbri, la pensa diversamente. Proprio Fabbri ha spiegato a Tag24 che la consulenza fonica di parte che hanno prodotto entro i termini previsti, come la Procura, "è arrivata a tutt'altre conclusioni" rispetto a quelle di Perino.
"Il nostro consulente sostiene che non sia possibile ascrivere i rumori captati in garage a voci umane. Anche se venissero captate delle voci, la distanza sarebbe poi tale da non permettere di attribuirle a uomini o a donne. Men che meno - ha aggiunto Fabbri - di isolare delle parole".
"Del resto", ha proseguito, "lo stesso consulente del pubblico ministero scrive che le conclusioni a cui è giunto non si basano su evidenze scientifiche, ma sull'esperienza e su valutazioni soggettive". Di conseguenza, ha concluso il legale, "la perizia fonica - che è solo uno dei tanti documenti prodotti e ora depositati - è quella che attenzioniamo meno".
Più importante, dal punto di vista della difesa, la perizia riguardante il famoso video della Cam 3 della farmacia San Martino, che la sera dell'omicidio riprese un soggetto dirigersi di spalle verso il civico 31 di via del Ciclamino.
Secondo la Procura, si tratterebbe di Dassilva, che stava rincasando dopo essersi disfatto degli abiti sporchi di sangue e dell'arma del delitto. Tuttavia, un suo vicino di casa, Emanuele Neri, ha dichiarato di riconoscersi nella sagoma.
Entrambi sono stati fatti sfilare alle stesse condizioni di luce davanti alla Cam. Dai primi esiti della comparazione tra nuove e vecchie immagini, è emerso che l'uomo ripreso avrebbe un'altezza incompatibile con quella di Dassilva, ma, per fugare ogni dubbio, il gip ha chiesto accertamenti specifici sul colore della pelle.
I difensori ritengono che il caso sia comunque chiuso. E, anche sulla base dei risultati del Dna (sulla scena del crimine non c'erano tracce riconducibili a Dassilva), hanno chiesto che il 34enne venga scarcerato.
I consulenti di Manuela e gli avvocati dei figli di Pierina, Marco e Monica Lunedei, pensano, dal canto loro, che contro di lui ci siano troppi e gravi indizi. Si attende ora la decisione del giudice.