Quando Joao Felix è sbarcato a Milano a gennaio, l'entusiasmo dei tifosi era palpabile: dopo anni di promesse mai del tutto mantenute, l'attaccante portoghese aveva l'occasione di rilanciarsi in una squadra che cercava disperatamente un riferimento offensivo, insieme a Gimenez. Il Milan, in lotta per l'Europa e per un cammino dignitoso nelle coppe, aveva bisogno di un giocatore in grado di accendere la manovra offensiva. Il debutto in Coppa Italia contro la Roma aveva alimentato le speranze: un gol da grande attaccante e una prestazione che sembrava il preludio di una rinascita. Tuttavia, nelle dieci partite successive, Felix si è eclissato. Zero gol, zero assist, zero impatto. Un'ombra in campo, incapace di incidere e di entrare nei meccanismi della squadra.
E mentre la sua involuzione diventava sempre più evidente, l'allenatore Sergio Conceição ha continuato a concedergli fiducia, spesso preferendolo a Rafael Leao, uno dei leader tecnici della squadra e ben più efficace nelle occasioni in cui è stato chiamato in causa. Questo ha alimentato il malcontento non solo tra i tifosi, ma anche tra alcuni compagni di squadra, che iniziavano a mal sopportare il suo atteggiamento. La pazienza è finita e la tensione è esplosa durante l'intervallo della sfida contro il Napoli, quando Kyle Walker ha preso in mano la situazione.
Sul campo del Maradona, il Milan era sotto di due gol contro il Napoli e il primo tempo aveva messo in evidenza tutti i limiti dei rossoneri. Felix, schierato titolare, era stato praticamente inesistente: pochi palloni toccati, nessuna occasione creata e una costante tendenza a intestardirsi in giocate individuali che poi non portavano a nulla. Un atteggiamento che ha mandato su tutte le furie Kyle Walker. Infatti, al rientro nel tunnel, con la squadra che cercava di raccogliere le energie per la ripresa, Walker si è avvicinato al portoghese e con tono deciso gli ha detto: "Pass the ball. We are not Messi!" (Passa la palla, noi non siamo Messi).
Un richiamo all'ordine secco, diretto, tipico di chi è abituato a giocare ad alti livelli e sa che il calcio è prima di tutto un gioco di squadra. Walker, che ha vinto tutto con il Manchester City, non ha gradito l'atteggiamento dell'ex Benfica e ha cercato di scuoterlo, come farebbe un leader.
Felix ha annuito senza convinzione, evitando lo sguardo del compagno e lasciando intendere di non essere particolarmente colpito dal rimprovero. Questo episodio è emblematico non solo della difficile convivenza tra i due, ma più in generale del problema che Felix sta vivendo al Milan (e non solo, a quanto pare). Che ne è del suo talento cristallino?
Il Milan è in difficoltà e la stagione rischia di trasformarsi in un fallimento totale. Dopo essere stato eliminato in Champions League e aver perso terreno in campionato, l'unica ancora di salvezza rimasta è la Coppa Italia, con un derby infuocato contro l'Inter all'orizzonte. Superare i nerazzurri significherebbe non solo conquistare la finale, ma anche dare un senso a una stagione fin qui deludente. La partita contro il Napoli ha confermato che il Milan ha bisogno di ritrovare una propria identità.
Conceição dovrà prendere decisioni importanti: continuare a puntare su Felix, nella speranza che il talento del portoghese esploda improvvisamente, o affidarsi a giocatori più solidi e concreti come Leao? La risposta dei tifosi sembra chiara: vogliono scelte coraggiose, vogliono vedere grinta e determinazione in campo.
Se le prestazioni di Joao Felix continueranno su questa linea, il suo destino sembra già scritto. A fine stagione tornerà al Chelsea, che difficilmente punterà su di lui, e potrebbe essere girato altrove, con il Galatasaray come possibile destinazione. Questo scenario si inserisce in un trend preoccupante per il portoghese, che dopo le esperienze all'Atletico Madrid e al Chelsea sembra non riuscire a trovare una squadra in cui esprimere al meglio il suo talento.
Le qualità tecniche di Felix non sono in discussione, ma il suo atteggiamento e la sua incostanza stanno diventando un problema serio per chiunque decida di puntare su di lui.