Addio a Giacomo Caliendo, ex senatore di Forza Italia e magistrato. In passato è stato anche sottosegretario del Ministero della Giustizia nel governo Berlusconi IV, dal 2008 al 2011. L'esponente azzurro aveva 82 anni e, secondo quanto emerge, era malato da tempo.
Da qualche anno lontano da Palazzo Madama, Caliendo è stato una figura fondamentale del partito che fu di Berlusconi.
Fino a qualche tempo fa, l'ex senatore di Forza Italia è stato centrale nel dibattito sulla giustizia. Veniva considerato dal fondatore del partito, Silvio Berlusconi, come uno dei suoi più preziosi collaboratori. Caliendo è stato ricordato da diversi esponenti di Forza Italia.
In passato, Caliendo è stato accusato di omofobia per via di un commento sul ddl Zan nel quale accostava il disegno di legge a una norma fascista.
In quel caso la sua dichiarazione divenne virale. Il 27 luglio 2019 la Procura di Roma lo ha iscritto nel registro degli indagati per presunta violazione della Legge Anselmi. Qualche mese dopo la Camera dei deputati ha respinto una mozione di sfiducia avanzata dall'opposizione di centrosinistra nei suoi confronti. Il caso è stato archiviato nel 2012.
Nato a Saviano, in provincia di Napoli, il 28 agosto 1942, Giacomo Caliendo ha studiato all'Università di Napoli "Federico II" dove si è laureato in Giurisprudenza nel 1964. Qualche anno dopo ha lavorato nell'INPS come funzionario amministrativo per poi svolgere un tirocinio come uditore giudiziario presso il Tribunale di Napoli.
Poco dopo è stato riassegnato al Tribunale di Milano come giudice presso la sezione specializzata in diritto della famiglia e delle persone. Nel 1983 fu nominato consigliere di Corte d'Appello e nel 1987 divenne presidente di sezione della Commissione Tributaria di primo grado di Milano. Nel 1989 fu nominato sostituto procuratore generale presso la Procura Generale di Milano.
Ha lavorato soprattutto nel mondo delle associazioni legate alla magistratura, sin dal suo ingresso all'interno dell'ANM. Ha contribuito alla nascita dell'Associazione Bachelet e dell'Associazione per il giusto processo tributario.
Da sempre legato a Forza Italia, è entrato a Palazzo Madama nel 2008 - ha rivestito il ruolo di senatore per circa 14 anni, fino al 2022. Qualche mese dopo l'ingresso in Senato, è stato nominato sottosegretario alla Giustizia del governo Berlusconi IV. L'allora Guardasigilli era Angelino Alfano, che ha rivestito la carica fino al 27 luglio 2011, data in cui si è dimesso.
Ha svolto diverse funzioni in qualità di sottosegretario al Ministero della Giustizia, fino alla caduta del governo Berlusconi IV nel 2011. In questi anni ha contribuito al dibattito sulla giustizia nel nostro Paese. Qualche anno dopo, nel 2013, è stato nuovamente eletto al Senato e divenne presidente della Giunta per le elezioni. Dopo la sospensione del Popolo delle Libertà, aderì al rilanciato progetto Forza Italia.
Anche alle elezioni del marzo 2018, Caliendo è stato riconfermato al Senato nelle liste di Forza Italia e a dicembre di un anno dopo è tra i firmatari del referendum per il taglio dei parlamentari che si sarebbe tenuto nel 2020. Non si è ricandidato alle elezioni del 2022, vinte dal centrodestra composto da Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega.
L'anno prima, Caliendo era finito al centro di diverse polemiche per via di una dichiarazione relativa al ddl Zan, ritenuto dal senatore al pari di una "legge fascista". Il commento era diventato virale e molte persone avevano criticato l'atteggiamento dell'esponente azzurro in quell'occasione.
Caliendo è morto dopo che le sue condizioni si sono aggravate nella notte tra ieri e oggi, 30 marzo 2025. L'ex senatore 82enne era malato da tempo.