30 Mar, 2025 - 16:45

Dazi Usa: cosa succederà il 2 aprile in Europa e cosa farà il Governo italiano?

Dazi Usa: cosa succederà il 2 aprile in Europa e cosa farà il Governo italiano?

È iniziato in Italia e in Europa il conto alla rovescia per il 2 aprile, giorno in cui scatteranno i dazi sui prodotti di importazione europea annunciati dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

Dalle auto, ai farmaci, dai vini all'agroalimentare, governi e aziende sono in attesa di capire in che modo si concretizzeranno le minacce del magnate della Casa Bianca.
Si tratta della seconda tranche di imposte commerciali, dopo quelle del 25% sull'acciaio e l'alluminio introdotte il 12 marzo.

In attesa di capire cosa accadrà mercoledì prossimo, l'UE ha momentaneamente 'congelato' l'introduzione dei dazi di ritorsione, che sarebbero dovuto entrare in vigore il 1 aprile. L'imposizione delle barriere doganali europee ai prodotti di importazione statunitense è, infatti, slittata al 13 aprile. L'obiettivo di Ursula von der Leyen e dei 27 Stati dell'UE è quello di avere più tempo per portare avanti i negoziati con l'amministrazione Trump, al fine di scongiurare una guerra dei dazi.

Trump si è detto disponibile a discutere, ma solo dopo l'entrata in vigore dei balzelli del 2 aprile. La risposta dell'Ue all'attacco Usa comprende tariffe su prodotti statunitensi come whisky, motociclette  e altri beni.

Quali dazi entreranno in vigore il 2 aprile?

Maestro nel nascondere le proprie carte per mantenere sempre una posizione di vantaggio sui propri avversari, il Presidente Trump, al momento, ha annunciato per il 2 aprile solo l'introduzione di dazi del 25% sulle auto importate negli Usa e prodotte all'estero.
La scelta non è stata casuale, Trump era consapevole di sferrare un duro colpo all'economia europea, essendo gli Usa il principale mercato per l'export europeo nel settore automobilistico. Quasi un quarto delle auto prodotte in Europa finiscono sul mercato americano. Con i dazi al 25%, la fetta di mercato si assottiglierà sensibilmente.

Il tycoon americano, tuttavia, ha annunciato l'introduzione di sovrattasse per i vini, i prodotti farmaceutici e legnami senza indicare tempi e aliquote, ma gli analisti pensano che eventuali nuove misure saranno annunciate entro la prossima settimana.

Tra mercoledì e giovedì, infatti, il nuovo presidente degli Stai Uniti ridisegnerà la mappa del commercio mondiale, rafforzando quella ormai tutti chiamano la "guerra dei dazi".

Le nuove tariffe sulle automobili, come già detto, entreranno in vigore mercoledì, insieme ai 'dazi reciproci' annunciati in precedenza, che hanno l'obiettivo di stabilire la parità di trattamento negli scambi commerciali tra Usa e UE. Attualmente tra i due mercati esistono dazi differenti per i vari prodotti, spesso a svantaggio degli Usa, ragion per cui Trump ha deciso di pareggiare i conti uguagliando le imposte.
Il Presidente americano ha giustificato tale misure con l'obiettivo di ridurre il deficit commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea.

Già in vigore dal 12 marzo, infine, i dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio che includono anche derivati come articoli per la casa, pentole, infissi, attrezzature per palestre, elettrodomestici e mobili.

Dazi sul vino, export paralizzato: cosa succede?

È bastata, invece, la sola minaccia dell'imposizione di dazi del 200% sui vini per paralizzare l'industria vitivinicola europea.

Donald Trump ha paventato l'introduzione della super tassa sugli alcolici europei (vini, champagne e superalcolici), in risposta alla minaccia dell'Europa di introdurre dazi del 50% sulle importazioni di whisky, conseguenza delle nuove tariffe Usa su acciaio e alluminio.

La decisione definitiva è attesa per il 2 aprile e nell'incertezza molti importatori italiani ed europei hanno sospeso gli ordini di vino verso gli Stati Uniti. In caso di conferma dei dazi i nuovi carichi non farebbero in tempo ad arrivare a destinazione prima dell'entrata in vigore delle tariffe maggiorate.
La sovrattassa del 200% renderebbe il vino europeo troppo costoso per i consumatori americani, con gravissimi danni per il mercato europeo e italiano. Nel 2024 le esportazioni di vino italiano verso gli Usa hanno raggiunto i 2 miliardi euro.

Cosa farà il Governo italiano per tutelare le aziende?

Il fallimento delle negoziazioni  tra UE e amministrazione statunitense ha portato l'Europa sul baratro di una guerra commerciale.
La prossima deadline è fissata per il 13 aprile, quando l'Europa applicherà le sanzioni previste per l'importazione dei prodotti americani.
Nel frattempo si continua a negoziare, in attesa di capire le prossime mosse di Trump, che ha dichiarato di essere pronto a stipulare accordi bilaterali con i singoli Paesi.

Un approccio opposto a quello dell'Unione Europea che punta sull'unità dei 27 Stati membri per aver un maggiore potere negoziale. Ulteriori negoziati sono, tuttavia, rinviati a dopo il 2 aprile.

E il Governo italiano cosa farà per tutelare le aziende e l'export nazionale? Giorgia Meloni continua a non sbilanciarsi e a cercare di fare da mediatrice tra Usa e UE, chiedendo agli alleati europei di non reagire di istinto nella risposta al tycoon americano.
Sulla questione è intervenuto oggi, domenica 30 marzo, il ministro degli Esteri con delega anche al commercio estero, Antonio Tajani che ha ribadito la necessità di fornire una risposta europea unitaria per tutelare i nostri prodotti. Tajani che dovrebbe essere portavoce della linea del governo, ha evidenziato i limiti di negoziazioni bilaterali o dell'adozione di una linea dura nei confronti del tycoon americano, avallando la linea della premier volta a mantenere aperto il canale negoziale. 

Diversa come sempre la posizione della Lega, il più trumpiano dei partiti di maggioranza che, invece, sostiene la necessità di avviare trattative per accordi bilaterali con gli Usa, sfruttando i buoni rapporti della premier Meloni e del vicepremier Salvini con l'amministrazione americana.
Al momento, tuttavia, anche il governo italiano è in attesa di capire cosa accadrà il prossimo 2 aprile, come tutti gli altri stati UE.

Cosa accadrà il 2 aprile? Sintesi in 5 punti

  1. Il 2 aprile scatta la seconda tranche di dazi: Dopo quelli del 25% su acciaio e alluminio dal 12 marzo, il 2 aprile entrano in vigore nuovi dazi, in particolare del 25% sulle auto importate in USA da paesi esteri, con l'obiettivo di ridurre il deficit commerciale tra USA e UE.
  2. Possibile impatto su prodotti come vino e farmaci: Trump ha minacciato anche dazi su altri prodotti europei, come vino, farmaci e legnami, anche se non sono stati ancora definiti tempi o aliquote precise. La minaccia sui vini, ad esempio, potrebbe portare a una tassa del 200%, danneggiando gravemente il mercato europeo.
  3. Strategia della risposta europea: L'UE ha congelato l’introduzione dei dazi di ritorsione previsti per il 1° aprile, rinviandoli al 13 aprile, per cercare di evitare una guerra commerciale con gli USA. Il governo europeo sta cercando di negoziare per evitare l'escalation.
  4. Posizione di Trump e negoziati futuri: Trump ha dichiarato di essere disponibile a discutere solo dopo l’imposizione dei dazi, puntando su negoziati bilaterali con i singoli paesi. Tuttavia, l'UE preferisce mantenere una posizione unitaria per aumentare il potere negoziale.
  5. La risposta del Governo italiano: L'Italia, tramite il ministro degli Esteri Tajani, sta cercando di mantenere una linea diplomatica unitaria a livello europeo. Tuttavia, alcuni partiti come la Lega spingono per trattative bilaterali dirette con gli USA, sfruttando i buoni rapporti tra l’Italia e l’amministrazione Trump.
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Maria Rita Esposito
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