Cala il sipario su un altro match vinto dai giallorossi, sponda capitale: gli altri giallorossi, invece, restano ancora con l'amaro in bocca dopo la quinta sconfitta consecutiva. La Roma festeggia perché, da quando è arrivato Ranieri, ha vinto come nessuno in Europa e ora punta più che mai all'obiettivo Champions, che a inizio stagione sembrava un miraggio.
Ma nonostante i capitolini siano riusciti a portare a casa una vittoria vitale, c'è ancora qualche dubbio sull'episodio chiave che ha portato gli uomini di Ranieri alla vittoria: il gol di Dovbyk.
Come dicevamo, il gol di Artem Dovbyk, che ha deciso la sfida, ha sollevato polemiche e discussioni, soprattutto per il contatto tra l’attaccante ucraino e Baschirotto, difensore centrale dei salentini. L’episodio si è verificato quando Dovbyk, lanciato verso la porta, ha effettuato un movimento per prendere posizione, entrando in contrasto fisico con Baschirotto, che cercava di intercettare il pallone con gli occhi puntati sulla sfera. L’arbitro Manganiello ha giudicato regolare l’intervento, lasciando proseguire l’azione senza l’intervento del VAR.
La moviola dei quotidiani, sia romanisti che leccesi, ha confermato la scelta arbitrale, ritenendo il contrasto tra i due giocatori un normale episodio di gioco, senza infrazione da parte di Dovbyk. Insomma, nonostante il giocatore ucraino allarghi leggermente il braccio, si tratta comunque di un gesto compiuto per prendere posizione. Nonostante ciò, il tecnico del Lecce, Marco Giampaolo, ha espresso perplessità al termine della gara, sottolineando come Baschirotto fosse in corsa verso la palla e sia rimasto intrappolato tra il movimento dell’attaccante e quello di un compagno di squadra.
Altri episodi della partita hanno suscitato discussioni, come i contatti Koné-Baschirotto e Mancini-Gaspar in area di rigore, entrambi giudicati non fallosi, e un’ammonizione piuttosto severa ai danni di Baldanzi. Tuttavia, l’episodio chiave resta quello del gol, soprattutto perché è costato un'altra cocente sconfitta ai giallorossi. Se da un lato la spallata di Dovbyk è stata considerata parte della dinamica di gioco, dall’altro si può discutere su quanto il difensore del Lecce avrebbe potuto fare per evitarla. In ogni caso, la decisione arbitrale è stata netta: gol regolare e Roma vincente.
Sono tante le colpe attribuite al direttore di gara, ma sarebbe opportuno focalizzarsi anche sulle distrazioni di una difesa, quella salentina, che ormai ha abituato il pubblico a una o due défaillance in media a partita. Ai giallorossi è andata bene in più di qualche occasione, ad esempio quando, a inizio partita, Falcone ha sbagliato un appoggio in impostazione su Ramadani, regalando di fatto il pallone a Koné, che davanti al numero uno salentino si è mangiato un gol incredibile.
Ma veniamo al gol: in molti si chiedono, soprattutto tra i supporter salentini, cosa ci facesse Baschirotto sull'esterno invece di occupare la posizione centrale in difesa. Il difensore, infatti, era attento a marcare Dovbyk, ma è stato fulminato dalla sua velocità e si è ritrovato in palese svantaggio.
Altri interrogativi sorgono poi sulla facilità con cui il difensore centrale dei salentini è caduto a terra dopo la regolare spallata del suo avversario: parliamo di un mastino della difesa, che fa dei duelli fisici il proprio punto di forza. 187 centimetri d'altezza per più di 90 kg di peso: com'è stato possibile buttarlo a terra con una simile facilità? È quello che si chiede anche Giampaolo.
I capitolini ora sono lanciati nella corsa Champions e ci credono veramente, dopo l'ennesima vittoria da squadra ottenuta in un campo difficile come il Via del Mare. Per il Lecce è crisi nera: i giallorossi ora sono a soli due punti dalla zona retrocessione, con l'Empoli che non ha nessuna intenzione di arrendersi e, intanto, strappa un prezioso pareggio a Como, dove i toscani sono andati, peraltro, vicinissimi alla vittoria.