29 Mar, 2025 - 17:37

Cittadinanza, come cambiano le norme sullo ius sagnuinis in Italia: la controversa svolta del governo

Cittadinanza, come cambiano le norme sullo ius sagnuinis in Italia: la controversa svolta del governo

Novità sul fronte della cittadinanza. Il Cdm ha dato il via libera a una riforma della cittadinanza italiana qualche mese prima del referendum promosso dal centrosinistra. Al suo interno ha inserito nuovi limiti alla trasmissione allo ius sanguinis. Il ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia Antonio Tajani ha ribadito tuttavia che il principio dello ius sanguinis non sarà rimosso ma sono previste importanti modifiche

Lo ius sanguinis sarà sottoposto a criteri più stringenti per evitare abusi già avvenuti in passato. Un esempio è la compravendita del passaporto italiano da parte di cittadini extracomunitari. L'esecutivo nazionale vuole ridefinire il concetto di cittadinanza in maniera più selettiva e coerente con il contesto sociale e politico. Una norma, questa, promossa anche dalla parte più europeista del governo.

Cosa cambia sullo ius sanguinis

La riforma si articola su tre provvedimenti distinti. Il primo è un decreto-legge sulle "disposizioni urgenti in materia di cittadinanza", segue un ddl su "disposizioni in materia di cittadinanza" e un ultimo disegno di legge che punta al potenziamento dell'efficienza dei servizi per gli italiani che vivono all'estero.

Tra le novità più rilevanti, spicca la limitazione della trasmissione automatica della cittadinanza iure sanguinis alle prime due generazioni. Cosa cambia quindi? Solo chi ha un genitore o un nonno nato in Italia potrà acquisire in maniera diretta la cittadinanza. E' stato poi stabilito che per i figli di cittadini italiani nati all'estero, la registrazione dell'atto di nascita dovrà avvenire prima del compimento dei 25 anni.

Viene introdotto anche il concetto di "cittadinanza persa per desuetudine". Questo prevede la perdita della cittadinanza per coloro che non mantengano alcun legame effettivo con il Paese per almeno 25 anni.

Le implicazioni e le nuove opportunità

La stretta normativa voluta dal governo mira a ridurre il numero di richieste di cittadinanza basate su un legame anagrafico. Si punta a favorire invece chi vuole integrarsi in Italia. Tuttavia, l'esecutivo nazionale ha previsto alcune facilitazioni per l'immigrazione "di ritorno". I figli minorenni di cittadini italiani potranno avere la cittadinanza se nati nel nostro Paese o se vi hanno residenza per almeno due anni.

Necessario sottolineare che con la riforma chi ha perso la cittadinanza potrà riacquistarla dopo due anni di residenza in Italia. Per quanto riguarda i discendenti di italiani con un nonno in possesso della cittadinanza, sono previste agevolazioni con tempi di residenza ridotti a tre anni

Coloro che hanno spostato un cittadino italiano potranno accedere alla naturalizzazione solo se risiedono in Italia. La misura punta a contrastare il fenomeno dei matrimoni di convenienza. Un'altra innovazione rilevante è la chiarificazione sulla trasmissione della cittadinanza materna per i nati dopo il 1927. Sebbene sia rappresentata come una novità minore, questo dettaglio risolve un nodo che da anni era stato dimenticato.

I numeri e i prospetti della riforma

Secondo i dati ministeriali, la platea di persone che discendono da italiani che potrebbero richiedere la cittadinanza è stata stimata in oltre 60 milioni di persone. Soprattutto in Paesi come Argentina e Brasile, esiste una significativa parte della popolazione vanta origini italiane e potrebbe potenzialmente fare richiesta nei prossimi anni. Basti pensare al presidente argentino Milei che negli scorsi mesi ha ottenuto la cittadinanza.

La riforma punta a istituire un filtro più selettivo per evitare un aumento incontrollato delle richieste e garantire che la cittadinanza italiana resti un diritto fondato su un legame concreto. Già oggi, circa il 3% della popolazione argentina è in possesso di passaporto italiano, una percentuale in continua crescita. Non mancano tuttavia le polemiche: la riforma arriva in un momento di grande evoluzione delle leggi sulla cittadinanza, a giugno si voterà per il referendum promosso dal centrosinistra sulla residenza in Italia per ottenere la cittadinanza

La recente riforma punta a indebolire, per certi versi, il progetto delle associazioni civili e dell'opposizione.

Riassunto in tre punti

  • Limitazione della cittadinanza iure sanguinis: solo le prime due generazioni potranno ottenere automaticamente la cittadinanza, mentre gli altri dovranno dimostrare un legame effettivo con l'Italia.
  • Nuove regole per la perdita della cittadinanza: chi non mantiene un legame effettivo con l'Italia per oltre 25 anni potrà perderla.
  • Facilitazioni per l'immigrazione di ritorno: percorsi agevolati per il riacquisto della cittadinanza e tempi ridotti per gli italo-discendenti che desiderano stabilirsi in Italia.
AUTORE
foto autore
Francesco Fatone
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE