Prima di comprendere in dettaglio come l’usufrutto possa influire sulle agevolazioni fiscali per la prima casa, è importante fare una breve panoramica su cos’è l'usufrutto. L’usufrutto è un diritto che consente a una persona di godere di un bene di proprietà altrui, sfruttandone i frutti e i benefici, senza però possederlo in via definitiva.L'usufruttuario ha il diritto di vivere nell'immobile o di ricavarne un reddito, ma non può venderlo né ipotecarlo. Alla fine del suo diritto, l'immobile ritorna al proprietario.
È proprio nel contesto dell'investimento nel mattone che spesso sorge la domanda: se si è usufruttuari di un immobile, è possibile beneficiare delle agevolazioni fiscali previste per l’acquisto della prima casa? La risposta dipende da vari fattori legati alle normative in vigore, come recentemente trattato da fiscooggi.it. Vediamo insieme i principali requisiti e come l'usufrutto possa influire sul riconoscimento delle agevolazioni per la prima casa.
L'usufrutto viene riconosciuto a prescindere dalla titolarità dell’immobile. Tuttavia, nel caso in cui l’usufruttuario decida di acquistare un immobile come prima casa per ottenere le agevolazioni fiscali, deve soddisfare i requisiti normativi previsti dalla legge.
Di recente, fiscooggi.it ha approfondito i requisiti e i vincoli che regolano le agevolazioni fiscali per l’acquisto della prima casa, mettendo in evidenza i casi relativi all’usufrutto. In particolare, è stato spiegato che il possesso del diritto di usufrutto non esclude l’accesso agli sgravi fiscali, a condizione che vengano rispettati i principi normativi previsti dalla legge.
È importante sottolineare che le agevolazioni per la prima casa riguardano incentivi fiscali riconosciuti sull’acquisto della prima abitazione. In pratica, queste agevolazioni prevedono l'abbattimento delle imposte relative all’acquisto, consentendo così di pagare le imposte di registro e l’IVA in forma ridotta.
Le agevolazioni prima casa sono riconosciute per l’acquisto di un immobile, a condizione che questo non rientri nelle categorie catastali A1, A8 e A9 (categorie che comprendono abitazioni di lusso, ville e castelli).
Tuttavia, è importante ricordare che per ottenere queste agevolazioni, la legge stabilisce anche delle condizioni relative alla residenza principale dell’acquirente, che comprendono:
Come si legge da fiscooggi.it, in base alle disposizioni normative contenute nel DPR n. 131/1986 e nella circolare n. 38/2005, le agevolazioni fiscali per la prima casa sono soggette a diverse regole, tra cui la non titolarità di altri diritti di proprietà, usufrutto, uso o abitazione su altre abitazioni situate nel territorio dello stesso comune in cui si intende acquistare l'immobile.
Secondo la normativa, un usufruttuario non può ottenere le agevolazioni per la prima casa se l’immobile che intende acquistare è situato nel medesimo comune in cui detiene già un diritto di usufrutto su un altro immobile.
In altre parole, se l’acquirente desidera acquistare una casa con le agevolazioni fiscali per la prima casa, ma è già usufruttuario di un altro immobile nello stesso comune, non potrà fruire degli sgravi fiscali previsti per l’acquisto della prima casa.
Secondo quanto riportato dall’Agenzia delle Entrate, è possibile mantenere la residenza nel domicilio abituale, dove si è titolari di un immobile in usufrutto, e al contempo acquistare un nuovo appartamento beneficiando delle agevolazioni fiscali per la prima casa.
Per usufruire di tali agevolazioni, la legge richiede che l'acquirente trasferisca la propria residenza nel comune in cui si trova l'immobile acquistato entro 18 mesi dalla data dell'atto di acquisto.
Pertanto, non è obbligatorio il tempestivo trasferimento della residenza nel nuovo appartamento, a condizione che venga effettuato entro 18 mesi. Inoltre, è necessario procedere alla rinuncia all'usufrutto dell'immobile, ma basta trasferire la residenza nella nuova abitazione.