L'Artico è sempre più al centro degli interessi geopolitici tra le grandi potenze. Il cambiamento climatico sta accelerando lo scioglimento dei ghiacci, aprendo nuove rotte commerciali e rendendo accessibili immense risorse naturali. In questo contesto, le dichiarazioni del presidente russo Vladimir Putin sulla Groenlandia e sul piano del suo omologo americano Donald Trump hanno attirato l'attenzione della comunità internazionale. Putin ha lasciato intendere di non considerare l’idea di Trump un semplice capriccio politico, ma un progetto strategico con basi storiche.
Il presidente russo, Vladimir Putin, durante un discorso a Murmansk, la città russa più grande a nord del Circolo Polare Artico, ha parlato del piano del suo omologo, Donald Trump, di possedere la Groenlandia. Putin sembra essersi espresso apertamente a favore delle ambizioni del tycoon. Putin e Trump rappresentano due poteri mondiali che sono storicamente avversari.
Il mondo guarda con preoccupazione i piani di Trump. Il presidente americano ha precedentemente annunciato la sua intenzione di possedere la più grande isola del mondo situata nell'Artico e ha successivamente affermato che potrebbe anche comprarla. La Groenlandia è un’ex colonia danese ed è un territorio autonomo della Danimarca.
Secondo Trump, il suo piano sulla Groenlandia si basa su motivi di "sicurezza nazionale". L'isola si trova in un punto strategico e, soprattutto a causa del riscaldamento globale, è destinata a diventare sempre più ambita dalle grandi potenze mondiali. Inoltre, è ricca di risorse minerali.
Cnbc riporta che, riferendosi alla rivendicazione di Trump di acquistare l’isola, Putin ha affermato che sarebbe “un profondo errore trattarlo come un discorso assurdo della nuova amministrazione statunitense”.
Il presidente russo ha parlato delle basi storiche dei piani degli Stati Uniti sull’isola, affermando che risalgono a ben prima dell’amministrazione Trump e dichiarando che il Paese aveva elaborato tali piani “già nel 1860”. Ha aggiunto che gli Usa si erano offerti di acquistare la Groenlandia dopo la Seconda guerra mondiale:
Vladimir Putin ha infine evidenziato che l'intenzione di Trump è una questione che non riguarda il suo Paese.
Le parole del presidente russo sono arrivate in vista della visita del vicepresidente statunitense, JD Vance, e di sua moglie Usha nella base militare Pituffik degli Usa sull’isola. Insieme alla famiglia Vance, sono in visita anche il segretario all'Energia, Chris Wright, e il consigliere per la sicurezza nazionale, Michael Waltz.
We’re on our way and looking forward to it! https://t.co/dOrUvlWj8O
— JD Vance (@JDVance) March 28, 2025
Precedentemente, anche il primogenito del presidente americano, Donald Trump Jr., ha visitato la Groenlandia. Le amministrazioni della Groenlandia e della Danimarca hanno respinto categoricamente il piano di Trump.
Il presidente Putin ha affermato che c'è una competizione geopolitica nell'Artico e ha promesso di rafforzare la leadership russa nella regione. Ha aggiunto, però, che il paese è preoccupato dal fatto che "i paesi della NATO in generale stiano sempre più designando l'estremo nord come trampolino di lancio per possibili conflitti, praticando l'uso delle truppe in queste condizioni, anche da parte delle loro 'nuove reclute', Finlandia e Svezia", riferendosi agli ultimi membri dell'alleanza atlantica.
Putin ha riferito che la Russia sta monitorando la situazione ed elaborando una strategia di risposta per salvaguardare i propri interessi nazionali e la sovranità del Paese, potenziando le capacità di combattimento e modernizzando l'infrastruttura militare nella regione.
Nel suo complesso, cosa potrebbero significare le parole di Putin? Per alcuni analisti, Mosca sta lanciando il messaggio che il suo Paese potrebbe collaborare con gli Stati Uniti nell'Artico.
Si arriverà ad un accordo sulla cooperazione e sulla gestione delle risorse minerarie della regione? Non tutti gli osservatori sono così ottimisti, soprattutto considerando le dichiarazioni di Putin sui membri della Nato.