Comincia con parole dure, sincere, dolorose il racconto della difficile infanzia di Ema Stokholma, la nota e amata conduttrice radiofonica. Ormai volto e voce di Rai Radio 2, ha accompagnato il pubblico durante la 75esima edizione del Festival di Sanremo, ma la sua risata contagiosa e il suo carattere solare hanno rischiato di essere travolti dalla violenza.
Sebbene Ema Stokholma non abbia mai rivelato per lungo tempo il nome dei genitori, - merito anche alla pubblicazione della sua autobiografia - oggi, invece, sappiamo chi sono il padre, Antonio, e la madre, Dominique.
La conduttrice ha parlato spesso di loro, offrendo ai suoi fan uno spaccato emozionante della sua vita. Conosciamola meglio.
Ema Stokholma non ha avuto una bella infanzia. Non ha avuto, purtroppo, l'affetto e l'amore che ci si aspetta venga dato a una bimba. Il padre, italiano, è tornato infatti in Italia prima della nascita della conduttrice, lasciandola insieme al fratello in Francia, Paese d'origine della madre.
Purtroppo, però, la celebre DJ e influencer ha più volte parlato delle violenze psicologiche e fisiche subite da piccoli lei e dal fratello maggiore, Gwendal. Un passato che sembra distante anni luce dalla sua immagine di successo e glamour, ma che è stato la base di una lotta silenziosa e spesso invisibile:
Queste le sue parole in alcune interviste, condividendo con il pubblico un dolore che molti preferiscono nascondere. Nonostante tutto, infatti, la 41enne ha trovato la forza di reagire a quel circolo di violenze, fisiche e verbali della mamma, affetta da disturbi psichici, provando a scappare molte volte dalla casa materna:
Non sono stati pochi i tentativi di fuga da parte di un'Ema Stokholma appena adolescente. Scappare dalla madre violenta è stato per lungo tempo l'unico desiderio della giovane conduttrice, classe 1983. Fuga salvifica e provvidenziale quella a 15 anni.
Ema Stokholma si è, quindi, ritrovata da sola, spaurita ma determinata, a intraprendere il viaggio che dalla Francia l'ha portata fino a Roma, dal padre:
Così ha spiegato, descrivendo quel momento come una vera e propria rinascita. Tuttavia, a casa del genitore, la DJ è rimasta solo pochi mesi, diventando subito autonoma e indipendente. Un nuovo inizio che le ha permesso di rialzarsi, di crescere e di costruire la sua carriera.
Il peso sulle spalle di Ema Stokholma non è stato indifferente e alle violenze della mamma si sono aggiunti anche i due anni vissuti per strada, tra Londra e Roma:
Queste le parole in un'intervista per Vanity Fair di qualche tempo fa, la stessa nella quale ha ammesso di non essere ancora riuscita a perdonare la madre, ma di essere, però, arrivata a capirla:
Totalmente diverso, nonostante l'abbandono prima ancora di venire al mondo, il rapporto con il padre Antonio. Nella figura paterna, la giovane ha trovato quel punto di riferimento che le era mancato. È stato lui a trasmetterle un senso di stabilità e "casa" che la ragazza non aveva mai sperimentato prima.
Sebbene il padre sia stato l'unico, in effetti, ad averle fatto sentire l'amore di un genitore, Ema Stokholma ha deciso di non rimanere con lui, preferendo trovare il proprio spazio in un garage di Trastevere. Adesso, però, la conduttrice è felice con la famiglia che si è scelta: gli amici e l'adorato fratello Gwendal.