Elly Schlein, Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli e - perché no? - Giuseppe Conte, con il resto del mondo pacifista italiano, possono dire di aver già trovato la loro colonna sonora per la prossima estate. Il 30 marzo è in programma la data zero della nuova stagione di Fiorella Mannoia ("Fiorella sinfonica - Live con orchestra"): da giugno, porterà la cantante romana in procinto di compiere 71 anni nei teatri e nelle arene estive.
Ma perché quella della rossa e riccioluta vocalist sarà musica per le loro orecchie? Beh, oggi Mannoia l'ha spiegato a Repubblica con un'intervista nella quale è tornata a schierarsi contro la guerra senza se e senza ma, contro il riarmo e contro il Governo Meloni, il primo governo italiano guidato da una donna ma reo, a suo modo di vedere, di fare poco per il mondo femminile.
Insomma: citando Mario Brega in "Un sacco bello" di Verdone, Fiorella Mannoia non è comunista così, con un solo pugno alzato. Ma così: con entrambi i pugni alzati. Solo che, ironia della sorte, Carlo Verdone, nel 2018, confidò al Fatto Quotidiano che in realtà Brega era fascista. E per fargli alzare quei pugni al cielo dovette faticare non poco. Mentre Fiorella Mannoia, lei no: è di sinistra-sinistra. Anzi: talmente di sinistra che una volta, delusa dalla sinistra non abbastanza sinistra, votò anche per "Rivoluzione civile" di Antonio Ingroia e una volta Movimento Cinque Stelle.
Fiorella Mannoia ha confermato le sue convinzioni politiche oggi dando un'intervista a Repubblica. Andrea Silenzi le ha chiesto come sta vivendo questo momento così complicato per il mondo. E lei ha risposto:
Beh, peccato che Mannoia questo lo rimproveri all'Europa e non a Putin che ha continuato a bombardare obiettivi civili dell'Ucraina anche in questi giorni in cui si profila una tregua.
E comunque: Mannoia non crede che per preservare l'ordine mondiale ci si debba affidare alle armi:
Ma chissà se sul fronte mediorientale, alla Mannoia è arrivata notizia della prima, iimponente manifestazione dei palestinesi contro Hamas, l'organizzazione terroristica che ha dato inizio alla guerra con il pogrom del 7 ottobre 2023 (1200 morti, 250 ostaggi, di cui una cinquantina sarebbero ancora vivi ma nelle mani dei terroristi).
E comunque, la cantante romana di sinistra-sinistra si è dimostrata tale anche quando Repubblica ha toccato una questione a lei molto cara da sempre: quella femminile.
In Italia il tema della difesa delle donne non sembra sostenuto dal governo, è stato l'assist a porta vuota che le ha fatto il giornale diretto da Mario Orfeo. E lei:
Chissà se in questo caso Mannoia abbia voluto riferirsi anche alla necessità di introdurre l'educazione sessuale e affettiva a scuola, tema di nuovo all'ordine del giorno con gli Incel della serie tv del momento, "Adolescence".
Sta di fatto che la cantante ha confessato un'amara consapevolezza sulla questione femminile in Italia:
"Quando ho iniziato a cantare, negli anni Ottanta, noi donne andavamo in giro senza reggiseno e nessuno diceva niente. Ora, invece, tutto è peggiorato. E la situazione si è acuita con i social. Certe reazioni non sono più rinchiuse nei bar..."
Tuttavia, per Fiorella Mannoia, le donne devono avere la forza di riprendere la loro vita e la loro libertà in mano. Anche quando scelgono come vestirsi: