"Comportamenti non appropriati" diventati accuse pesantissime: presunti abusi sessuali su minori. Don Samuele Marelli, ex vicario della comunità pastorale San Giovanni Paolo II a Seregno e responsabile della pastorale giovanile, è ora indagato dalla Procura di Monza.
Sul sacerdote pendono due inchieste: l'altra è un'indagine interna alla chiesa, avviata a febbraio del 2024. Don Marelli è stato infatti allontanato e sospeso da ogni attività pastorale oltre un anno fa, come la Curia ha precisato ieri, 27 marzo 2025, in una nota.
All'inizio sembrava che il prete avesse bisogno di un periodo di "recupero psico-fisico", dati i numerosi incarichi. La motivazione ufficiale, non comunicata all'epoca per tutelare le famiglie coinvolte, era in realtà un'altra: fare luce sulle segnalazioni arrivate a fine 2023. Un processo di primo grado, presso il Tribunale Ecclesiastico regionale lombardo, è in corso da giugno 2024 e dovrebbe concludersi nelle prossime settimane.
Sui social cresce intanto la rabbia dei genitori, che si dicono profondamente delusi per aver affidato a lui propri figli, e ora confidano nella giustizia.
Il servizio di UnicaTv sul caso
Don Samuele Marelli, 49 anni, originario della provincia di Como, è sacerdote dal 2002. Prima di arrivare a Seregno, aveva guidato la Fom dal 2008 al 2017 e aveva ricoperto anche il ruolo di responsabile di Odielle (Oratori diocesi lombarde). Un incarico che l'aveva portato a occupare un posto accanto a Papa Francesco allo stadio di San Siro, al termine della visita a Milano del Santo Padre, avvenuta il 25 marzo 2017.
Nell'ultimo periodo, fino alla sospensione avvenuta nel 2024, oltre che vicario della comunità pastorale San Giovanni Paolo II, si occupava della pastorale giovanile che comprende sei parrocchie. Accompagnava abitualmente i ragazzi in piscina e ai campi estivi al mare.
Definito "carismatico e moderno", che sapeva farsi "apprezzare dai giovani", è adesso al centro di una delicata indagine, sui cui la Procura di Monza mantiene il più stretto riserbo. Le indiscrezioni e le voci su sul religioso, dal 2023 a oggi, si sarebbero fatte sempre più insistenti. Fino a trovare conferma nella notizia del fascicolo aperto a suo carico per le presunte molestie ai danni di ragazzini.
Le segnalazioni sui comportamenti equivoci e inappropriati di don Samuele Marelli sono partite da alcune famiglie. Alcuni ragazzini, che frequentavano l'oratorio, avevano infatti trovato il coraggio di confidarsi con i propri genitori.
L'esposto alla Curia è stato poi presentato dai volontari, che si sono fatti portavoce dei disagi espressi dai minorenni. Al momento, riporta l'Ansa, non è noto il numero dei ragazzi che hanno deciso di chiedere aiuto.
Il Giorno riporta una testimonianza, secondo la quale il prete avrebbe detto a un gruppo di giovanissimi "facciamo il bagno tutti nudi". Ma pare ci siano, scrive Il Corriere, anche foto di ragazzi ripresi sotto la doccia, o con addosso solo l'asciugamano.
La Curia ha spiegato, tramite un comunicato, come sono state gestite le accuse nei confronti di don Samuele Marelli da parte della Chiesa. Dopo le segnalazioni arrivate ufficialmente nel periodo natalizio del 2023, al sacerdote, in via "prudenziale", è stato infatti chiesto di andare via da Seregno e di sospendere qualsiasi attività pastorale.
Nel mese di febbraio 2024 è stata quindi avviata un' “indagine previa” prevista dalla normativa canonica, poi sfociata- secondo le indicazioni della Santa Sede- in un processo canonico in primo grado di giudizio presso il Tribunale ecclesiastico lombardo.
Nella nota viene anche precisato come sacerdoti, laici e laiche della comunità di Seregno si stiano occupando da mesi dei giovani coinvolti e delle loro famiglie: stanno affrontando
Il Consiglio pastorale è stato informato della vicenda nelle scorse settimane. La nota si conclude sottolineando che la parrocchia, l'Arcivescovo con i suoi collaboratori e l'intera comunità diocesana sono vicini alle persone coinvolte.
"Ci ho parlato mille volte, mi fidavo di lui, mi fidavo a lasciare mio figlio con lui" scrive una mamma su Facebook, commentando la notizia delle indagini. "I nostri figli li portavamo in oratorio, perché ci 'sembrava' un posto sicuro. Nessuno di noi poteva immaginare" le fa eco un'altra mamma.