Il decreto legislativo n. 230/2022 stabilisce che l’Assegno Unico spetta nell’interesse del figlio, in parti uguali a chi esercita la responsabilità genitoriale.
È frequente chiedersi come si ripartisce la misura tra i genitori separati o divorziati. Spesso, proprio in questi casi, insorgono diverse questioni.
Secondo la regola basilare, l’importo dovrebbe essere suddiviso al 50%. Tuttavia, si tratta di un criterio non sempre applicabile e, in questo articolo, vedremo come funziona la ripartizione.
La normativa sull’attribuzione dell’Assegno Unico ha creato molti problemi, soprattutto nei casi dei genitori separati o divorziati.
Secondo la legge, i genitori separati devono formulare all’Inps richieste distinte e autonome. L’Istituto, da parte sua, non è a conoscenza degli accordi di separazione e neppure degli stessi provvedimenti presi dal giudice, fin tanto che le parti non ne forniscono informazioni.
I figli maggiorenni, per i quali spetta l’assegno fino al compimento dei 21 anni d’età, possono presentare la domanda al posto dei genitori e richiedere anche l’eventuale corresponsione diretta della quota spettante.
Tornando ai genitori separati, bisogna capire come, concretamente, viene ripartito l’assegno. Di norma, la ripartizione è al 50%, erogando l’importo in egual misura a ciascuno dei genitori che esercitano la responsabilità genitoriale.
Nella circolare n. 23 del 9 febbraio 2022, l’Inps aveva stabilito che l'Assegno Unico spetta a entrambi i genitori, indipendentemente dal fatto che vivano o meno con il figlio, poiché viene riconosciuto a chi ha la responsabilità genitoriale.
Il pagamento può essere accreditato interamente a uno dei genitori, se indicato nella domanda, oppure diviso al 50% tra entrambi. In quest'ultimo caso, entrambi i genitori devono inserire i propri dati di pagamento. Inoltre, uno dei genitori può richiedere di modificare la ripartizione al 50%, con effetto dal mese successivo alla comunicazione all'Inps. A quanto detto, però ci sono alcune eccezioni che analizzeremo in relazione al calcolo.
In linea di principio, l’Assegno Unico si calcola al 50%. Ci sono, però, alcune deroghe. La prima eccezione è rappresentata dall’accredito a un solo genitore. Infatti, i genitori possono accordarsi per far accreditare l’intero importo a un solo genitore che, da parte sua, si impegna a destinare la quota al mantenimento del figlio oppure a versare la cifra all’altro genitore.
Il secondo caso è relativo al collocamento prevalente o esclusivo del figlio presso uno dei due genitori.
L’Inps può riconoscere la possibilità che l’intero importo venga erogato al genitore collocatario. Se non c’è alcun accordo tra i genitori, allora l’Assegno Unico ritorna a essere diviso al 50%.
C’è, poi, il caso in cui il figlio venga affidato esclusivamente a un genitore: l’accredito spetterà solo al genitore affidatario.
Quando, infine, uno dei due genitori non versa il mantenimento dovuto per i figli oppure diventa irreperibile, allora il genitore che sostiene interamente il mantenimento può richiedere all’Istituto l’accredito dell’intero importo.
L'Isee per l'Assegno Unico, in caso di genitori separati, è quello del nucleo in cui vive il figlio, indipendentemente dal genitore richiedente.
La domanda può essere presentata da uno dei genitori o da chi esercita la responsabilità genitoriale, senza che sia necessaria la convivenza con il figlio.
Se l'assegno viene diviso tra entrambi i genitori, il richiedente deve indicare i dati di pagamento di entrambi. L’opzione può essere scelta anche dopo aver inviato la domanda. In tal caso, il 50% dell'assegno all'altro genitore partirà dal mese successivo alla comunicazione all'Inps. La modifica va fatta accedendo alla domanda già inviata.
Se, nonostante l'affidamento condiviso, il giudice stabilisce che il minore viva con il genitore richiedente, l'assegno può essere attribuito interamente a quel genitore. Tuttavia, questa decisione può essere modificata successivamente, dividendo l'assegno al 50% tra i due genitori.
Il decreto legislativo n. 230/2022 stabilisce che l'Assegno Unico spetta ai genitori in parti uguali, ma la ripartizione può variare in caso di separazione o divorzio.
I genitori separati devono fare richieste separate all'Inps, che non conosce gli accordi di separazione o i provvedimenti giudiziari, a meno che non vengano forniti. In alcuni casi, l’assegno può essere accreditato a un solo genitore, come nel caso di collocamento prevalente del figlio.
L'importo può anche essere suddiviso al 50%, ma in presenza di particolari condizioni può essere modificato. L'Isee da utilizzare è quello del nucleo in cui vive il figlio, indipendentemente dal genitore richiedente. La domanda può essere presentata da uno dei genitori o chi esercita la responsabilità genitoriale.