Non c'è stato alcun confronto tra Louis Dassilva e Manuela Bianchi durante l'incidente probatorio che si è svolto per tre giorni in Tribunale a Rimini. I legali del 34enne, detenuto da luglio con l'accusa di aver ucciso Pierina Paganelli nel garage di via del Ciclamino, lo avevano anticipato, facendo sapere che, prima di sottoporlo a un "faccia e faccia", avrebbero atteso di "conoscere tutti gli aspetti contestabili". A parlare, per ora, è stata dunque solo l'ex amante, indagata per favoreggiamento.
Nel corso di un interrogatorio davanti al pm Daniele Paci, Bianchi, nelle scorse settimane, aveva cambiato la sua versione iniziale, raccontando che, quando trovò il cadavere della suocera Pierina Paganelli, la mattina del 4 ottobre 2023, non era sola.
Secondo la sua nuova ricostruzione, Dassilva - con cui all'epoca aveva una relazione extraconiugale - avrebbe aspettato che rincasasse dopo aver accompagnato la figlia a scuola, per informarla che "dietro la porta tagliafuoco" c'era il corpo di "una donna" e spiegarle come comportarsi.
Da qui la decisione della Procura - che accusa il 34enne di essere l'assassino dell'anziana - di disporre un incidente probatorio per cristallizzare le sue dichiarazioni. Bianchi, alla fine, è stata ascoltata per ben tre giorni, rispondendo a centinaia di domande.
Oltre a parlare del suo amore per Dassilva, ha ribadito la narrazione già fatta sugli eventi di quella mattina. Facendo emergere, al tempo stesso, nuovi scenari.
Un servizio mandato in onda dalla trasmissione Rai "Storie Italiane" il 27 marzo 2025.
Secondo Bianchi, poche ore prima che la suocera venisse uccisa, Dassilva avrebbe saputo che quella sera sarebbe rincasata dall'incontro di preghiera dei Testimoni di Geova da sola e non in compgania della nipote 16enne, come faceva di solito.
E avrebbe anche manifestato dei timori nei confronti della 78enne. Paure legate alla possibilità che l'anziana, come sembrerebbe avesse fatto in passato, ingaggiasse un investigatore privato per scandagliare la vita privata della nuora (moglie del figlio Giuliano Saponi), scoprendo la loro relazione.
Si tratta di una versione che supporta il movente ipotizzato dalla Procura, che ritiene credibile - al contrario della difesa di Dassilva - la ricostruzione di Bianchi.
Riario Fabbri, che insieme al collega Andrea Guidi rappresenta il 34enne, aveva dichiarato a Tag24 che sarebbero stati pronti a smentire la donna, la cui versione contrasta con quella del loro assistito, che ha sempre riferito di aver trovato il cadavere dell'anziana solo perché Manuela andò a bussargli alla porta di casa.
Ora i legali "si dichiarano soddisfatti dell'esito dell'incidente probatorio". "Il giudice Cantarini - scrivono in una nota stampa - ha concesso termine alle parti per produrre documentazione e depositare una memoria conclusiva. Anticipare ora, anche parzialmente, il contenuto delle argomentazioni pregiudicherebbe la difesa".
Per saperne di più, bisognerà quindi attendere. Intanto, il gip si esprimerà sulla richiesta di scarcerazione avanzata da Fabbri e Guidi al termine dell'udienza in cui sono stati discussi gli esiti delle principali perizie riguardanti il caso, quella sul video della Cam 3 della farmacia San Martino e quella sul Dna.
Esiti che, dal loro punto di vista, scagionerebbero il 34enne, che si è sempre proclamato innocente. L'obiettivo dei figli della vittima, assistiti dagli avvocati Marco e Monica Lunedei, è arrivare alla verità. Dopo gli ultimi sviluppi, la svolta potrebbe essere vicina. "Il cerchio si sta stringendo", ha detto l'investigatore privato Ezio Denti.
Un servizio mandato in onda dalla trasmissione Rai "Ore 14" il 27 marzo 2025.
Dall'analisi di alcuni messaggi è emerso che dopo il delitto l'uomo avrebbe commissionato a delle persone in Senegal riti voodoo contro gli inquirenti.