L’intero comparto metalmeccanico si prepara a incrociare le braccia venerdì 28 marzo 2025 in tutta Italia. Otto ore di sciopero, proclamate dai sindacati Fim, Fiom e Uilm, per rivendicare il rinnovo del contratto nazionale, scaduto ormai da giugno 2024. L’iniziativa mira a riaprire il confronto con Federmeccanica e Assistal, dopo mesi di trattative inconcludenti.
Sono previste manifestazioni a livello regionale e provinciale per dare voce alle richieste dei lavoratori. La protesta del 28 marzo si inserisce in un percorso di mobilitazione che ha già visto 16 ore di sciopero tra dicembre e febbraio. Questa giornata rappresenta un momento cruciale, come dichiarano Fim, Fiom e Uilm, per costringere Federmeccanica e Assistal a tornare al tavolo negoziale.
Le richieste del comparto sono chiare: aumentare i salari, ridurre l’orario di lavoro, garantire stabilità occupazionale e migliorare le condizioni di salute e sicurezza. A scioperare saranno anche i lavoratori coperti dal contratto Unionmeccanica-Confapi, dopo il fallimento delle trattative con la rappresentanza delle piccole e medie imprese. In piazza con i metalmeccanici ci saranno anche diversi esponenti politici: il M5s ha confermato la sua presenza nella giornata di oggi 27 marzo 2025.
Un evento senza precedenti da oltre 20 anni. Nella giornata di domani, i metalmeccanici scenderanno in piazza in tutta Italia per chiedere condizioni di lavoro più dignitose, affianco a loro ci saranno i sindacati e diversi esponenti politici dell'opposizione. Secondo il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, il recente blocco delle trattative che ha portato allo sciopero è stato determinato dall’atteggiamento provocatorio di Federmeccanica e Assistal, che hanno risposto con una contro-proposta inaccettabile:
Per il leader Uilm, è fondamentale che le imprese comprendano che il benessere dei lavoratori è un pilastro per il successo aziendale. Una piazza, quella convocata dalle principali sigle sindacali che coinvolgerà tutto il mondo dell'industria italiana.
Come è stato ribadito dai sindacati, le richieste del comparto sono diverse. Sono necessari salari più dignitosi per i metalmeccanici, la riduzione dell’orario di lavoro, maggiori garanzie di stabilità occupazionale e un miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza all'interno dei luoghi di lavoro. Finisce sotto accusa anche il governo Meloni.
Lo stop durerà otto ore e le proteste avranno luogo in tutto il Paese. Già nel mese di dicembre dello scorso anno si sono tenute diverse manifestazioni a ridosso dello sciopero generale del 13 dicembre 2024, che ha coinvolto anche il settore dei trasporti.
Il Movimento Cinque Stelle ha annunciato la sua presenza alle proteste di domani in tutta Italia. In una nota, il partito guidato da Giuseppe Conte ha ribadito che ci saranno anche i parlamentari del M5s domani in piazza al fianco dei metalmeccanici per appoggiare lo sciopero unitario indetto da Fiom, Fim e Uilm per sollecitare la riapertura delle trattative per il rinnovo del contratto.
La nota si conclude con l'invito al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Calderone e alla presidente del Consiglio Meloni a non restare sorde di fronte alla protesta dei metalmeccanici. Presenti anche i deputati Pd in commissione Lavoro che saranno domani in varie piazze per manifestare il sostegno allo sciopero unitario dei sindacati metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm: Arturo Scotto a Roma, Chiara Gribaudo a Torino, Emiliano Fossi a Fidenza, Marco Sarracino a Napoli.
Il Partito Democratico ha espresso il proprio appoggio alla protesta: