La vita lavorativa di un allenatore è frenetica e caratterizzata da momenti alterni, che vanno dall'esaltazione quando le cose procedono nel verso giusto alla frustrazione quando tutto sembra andare nella direzione opposta. È facilmente intuibile, quindi, che il ruolo sia particolarmente delicato e suscettibile a giudizi positivi, che ne confermano la validità, o negativi, che possono portare all'esonero.
Capita così che anche chi accompagna l'allenatore nell'avventura di guidare una squadra possa ritrovarsi "dentro o fuori", a seconda del destino del tecnico che lo ha scelto come collaboratore.
Pensiamo ai preparatori atletici, ai preparatori dei portieri, ai vice allenatori, ai maestri di tecnica e ai match analyst che oggi, nel calcio moderno, completano quello che viene comunemente chiamato "staff tecnico".
Nel caso della Juventus, però, c'è una particolarità che dura da ben 18 anni: seppur si succedano allenatori e collaboratori, la figura del match analyst è rimasta costante. Ma chi è questa figura che riveste tale ruolo sin dall'epoca di Claudio Ranieri alla Juventus?
Il match analyst della Juventus di Tudor è Riccardo Scirea, 47 anni, figlio d'arte del compianto Gaetano Scirea, capitano della Juventus trapattoniana.
Padre di tre figli – Gabriele, Edoardo e Gregorio – e marito di Federica, anche quest'anno Riccardo lavora con la prima squadra della Juventus, occupandosi di analizzare tatticamente le partite attraverso software specifici. Ma in cosa consiste il suo contributo al lavoro dell'allenatore?
Riccardo Scirea esamina i video delle partite per individuare le azioni più significative, al fine di analizzare la condotta della propria squadra, degli avversari e dei singoli giocatori nelle varie situazioni di gioco.
Riccardo Scirea è nato e cresciuto alla Juventus: ha fatto tutta la trafila delle giovanili, dalla scuola calcio alla Primavera.
Come ha raccontato in un’intervista di qualche anno fa al giornalista Timothy Ormezzano, altro figlio d'arte (suo padre Gian Paolo è stato uno dei più grandi giornalisti italiani e direttore di importanti testate sportive), Riccardo ha lasciato il calcio giocato dopo aver capito che difficilmente sarebbe andato oltre la Serie C:
Da quel momento, Riccardo ha iniziato a prestare servizio alla Juventus, prima nell'area commerciale e, dal 2007, nell'area sportiva. Qui ha assunto il ruolo di match analyst, affiancando gli staff tecnici di Claudio Ranieri, Ciro Ferrara, Gigi Del Neri, Alberto Zaccheroni, Antonio Conte, Massimiliano Allegri, Maurizio Sarri, Andrea Pirlo, ancora Massimiliano Allegri, Thiago Motta e Igor Tudor.