27 Mar, 2025 - 13:34

Se Fedez va più d'accordo con Vannacci che con Ilaria Salis

Se Fedez va più d'accordo con Vannacci che con Ilaria Salis

Nel panorama mediatico e social contemporaneo, Fedez è finito al centro di discussioni accese che spaziano dalla politica alla musica. La sua inclinazione verso certe posizioni politiche sta però suscitando un interesse crescente, soprattutto per rispondere a una domanda all'apparenza molto semplice: il rapper milanese è di destra o di sinistra?

Fedez ha mostrato più di una volta una certa predilezione per una politica "senza filtri", in cui fluidità e autenticità comunicative prevalgono sulle etichette e sulle ideologie rigide e programmatiche. Sfidando le convinzioni degli ultimi anni soprattutto nei confronti della cosiddetta "cancel culture" o della "woke culture", Fedez ha pubblicamente espresso la sua preferenza verso l'europarlamentare leghista Roberto Vannacci a esponenti politici come Ilaria Salis di Alleanza Verdi e Sinistra.

Entrambi sono stati ospiti del "Pulp Podcast", condotto insieme a Mr. Marra, e hanno dato un'immagine di sé molto diversa: rilassata e quasi giocosa per Vannacci, in difficoltà nel difendere le sue idee per Salis.

Fedez fra Vannacci e Salis: idee politiche confuse per il rapper?

Cercare di capire l'orientamento di politico di Fedez è molto difficile. Ci sono tanti indizi e a un certo punto sembra che il rapper e influencer milanese li abbia volutamente sparsi per confondere le acque e per non dar modo ai critici di etichettarlo in una determinata maniera. Volendo anticipare una conclusione della prossima analisi, forse Fedez teme proprio questo: meglio essere liquidi e obliqui, presenti ovunque nel discorso politico che può essere masticato e sputato sulle piattaforme social a seconda del bisogno.

Forse pochi lo ricordano, ma nel 2014 Fedez aveva composto l'inno per la manifestazione del Movimento 5Stelle al Circo Massimo di Roma. La canzone si concentrava su temi cari al grillismo dell'epoca, come la critica alla "casta" dei politici e il suo arroccarsi ai privilegi economici e non. 

Nonostante speculazioni che ciclicamente tornano alla ribalta mediatica, Fedez non ha poi mostrato alcun interesse concreto per un'eventuale sua discesa nel campo della politica. L'ex marito di Chiara Ferragni ha sempre respinto ogni ipotesi di candidatura, utilizzando però il chiacchiericcio sui social per scopi prettamente commerciali. Quando nel 2021 registrò il dominio "fedezelezioni2023.it" ciò sembrava un indizio chiaro, ma Fedez rispose che il tutto serviva per pubblicizzare il suo album "Disumano".

Com'è possibile leggere più sotto, l'attività da influencer di Fedez lo ha portato negli anni a esprimersi su diversi temi di attualità anche politica. Il fatto è che queste battaglie fondamentali sono espresse talvolta in modalità superficiali e umorali, senza una specifica coerenza politica: dopo l'affermazione che genera politiche, ci sono frequenti marce indietro seguite dall'introduzione di altri argomenti di discussione seguendo i flussi della comunicazione mediatica.

La sinistra che aveva adottato Fedez

La sinistra italiana in passato aveva spesso visto in Fedez un alleato per le sue battaglie sui diritti civili, lodandone la capacità di coinvolgere un pubblico giovane e vasto su temi progressisti. Questa vicinanza però non è stata esente da critiche: il segretario del Partito Comunista, Marco Rizzo, aveva espresso un forte disappunto per quest'"adozione" di Fedez da parte della sinistra.

"Se Fedez è di sinistra, allora io non sarò mai più di sinistra. Chiamatemi comunista e basta. Con questa gente neanche un caffè": è danni comunque che Rizzo polemizza con il Partito Democratico e affini, criticandone il presunto asservimento verso la tecnocrazia globalista ed europeista, così come l'aver abbandonato la difesa di temi come il lavoro a favore dei diritti sociali.

Due argomenti avevano fatto ben vedere Fedez agli occhi di una certa sinistra. La legalizzazione della cannabis è il primo, mentre la lotta all'omotransfobia è il secondo. Il rapper milanese aveva pubblicizzato la raccolta firme per organizzare un referendum per legalizzare la cannabis e allo stesso tempo aveva espresso il proprio parere favorevole al ddl Zan (utilizzando il palco del concertone del Primo Maggio 2021 in tal senso), criticando la Lega che da anni ritiene che una legge contro l'omotransfobia non serva.

Durante la puntata con Salis, però, il clima è stato diverso e sicuramente più teso. L'esponente di AVS infatti si è trovata in difficoltà con il mezzo comunicativo creato da Fedez e Mr. Marra, che pure si sono fatti portavoce di chi non crede che l'occupazione abusiva delle abitazioni sia una risposta sensata all'emergenza abitativa.

Salis, pur difendendo le ragioni delle occupazioni, ha mostrato disagio contro le argomentazioni a favore del libero mercato e dell'attività regolatrice dello Stato proposte dal rapper. 

Cosa si erano detti Fedez e Vannacci

Nonostante queste critiche, la puntata del dicembre 2024 in cui Roberto Vannacci è stato ospite di Mr. Marra e Fedez ha ottenuto un buon riscontro di pubblico. Nel corso dell'ospitata, l'europarlamentare leghista ha mostrato un lato di sé giocoso e rilassato, rispondendo con lucidità alle domande provocatorie ma allo stesso tempo ribadendo i concetti fondamentali della sua attività politica: critiche alle politiche europee e al "woke", che limiterebbero la libertà di espressione di tutti.

In precedenza Fedez aveva elogiato le capacità comunicative del generale, definendolo "dieci spanne sopra" la segretaria del PD Elly Schlein. Un'affermazione forse sorprendente, ma forse in linea con il fatto che Vannacci utilizza un linguaggio diretto e senza filtri e che agli occhi di chi segue Fedez sembra il più adatto a entrare in sintonia con il pensare dell'uomo qualunque.

La preferenza di Fedez per Vannacci rispetto a Salis non è solo una questione di simpatia personale o di valutazioni politiche, ma riflette una visione più generale della politica e della società contemporanee. In nome di un'immediatezza che si percepisce come necessaria e urgente, si perde la complessità dei processi politici (che pure sono diventato spesso molto opachi) e si favorisce l'ascesa di politiche qualunquiste e superficiali.

I tre punti salienti dell'articolo

  • Fedez e la politica liquida: Fedez si distingue per una posizione politica fluida, evitando etichette rigide. Spesso esprime opinioni su temi politici in modo superficiale e a tratti contraddittorio, mantenendo una certa ambiguità per non essere facilmente classificato.

  • Scontro tra sinistra e destra: nonostante le sue posizioni su diritti civili e battaglie progressiste (come la cannabis e la lotta all'omotransfobia), Fedez ha attirato critiche sia dalla sinistra che dalla destra, rivelando un approccio eclettico e poco coerente con una visione politica strutturata.

  • Incontri con Vannacci e Salis: durante il podcast con Fedez, il confronto con l'europarlamentare leghista Roberto Vannacci ha evidenziato una certa sintonia, mentre l'incontro con l'esponente della sinistra Ilaria Salis ha rivelato disaccordi e imbarazzi legati alle sue opinioni politiche.

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Pasquale Narciso
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