Una delle sue citazioni preferite è questa: la politica si fa con i sentimenti, non con i risentimenti. Pietro Nenni docet. E, in effetti, di risentimenti, da quel 41% raggiunto dal suo Partito Democratico nel 2014, Matteo Renzi hai voglia che ne ha suscitati. Fatto sta che negli ultimi mesi, quasi come nemesi storica, i risentimenti più che i sentimenti sembrano animare lui.
Perché? Un'altra citazione, questa volta quella celeberrima di Giulio Andreotti: perché a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina.
E insomma: Matteo Renzi sembra proprio che se l'è legata al dito quella norma inserita nell'ultima Manovra dal centrodestra che vieta ai parlamentari e ai membri del governo italiano di avere lavori retribuiti fuori dall'Unione Europea.
Una norma ad personam, per il leader di Italia Viva. Del resto: chi, se non lui, è chiamato in giro per il mondo nelle vesti di conferenziere d'eccezione?
E comunque, a proposito di sentimenti e risentimenti: in politica, come in ogni altro ambito professionale e sociale, c'è anche da fare i conti con l'invidia. E Matteo Renzi, a dicembre 2023, al momento delle dichiarazioni dei redditi, risultò essere il parlamentare più ricco: 3,217 milioni di euro, 600 mila in più rispetto all'anno precedente.
Come fa, come non fa? Sui giornali montò la polemica delle conferenze che l'ex premier era solito tenere anche nell'Arabia Saudita di Mohammed bin Salman che tutti, raccapricciati, ricordavano essere "l'assassino del giornalista Khashoggi".
E insomma: scandalo degli scandali. Al Fatto Quotidiano si strapparono le vesti
Renzi d'Arabia sì e noialtri no? E dato che, come ha avuto modo di notare ultimamente anche la ministra Daniela Santanché, nella politica italiana è abbastanza diffusa la consuetudine secondo la quale si deve combattere la ricchezza più che la povertà, in parlamento non ha trovato ostacoli la norma anti-Renzi. Insomma: l'ex premier deve posare i soldi.
Del resto, appena l'altroieri, ospite della trasmissione di Piero Chiambretti "Fin che la barca va", gliel'ha ripetuto a modo suo un altro acerrimo avversario: Carlo Calenda:
E vabbè. Fatto sta che da quando è passata la norma che de facto gli taglia i guadagni, Matteo Renzi è il parlamentare che fa più opposizione al governo Meloni.
E l'opposizione, Matteo Renzi, la fa a modo suo. I maligni notano anche qui, cercando di ricavarne qualcosa. Tant'è che, in tempi record, ha dedicato addirittura un libro a Giorgia Meloni: "L'influencer"
E insomma: l'ex premier si è sfogato così:
Il senatore di Rignano, poi, nella quarta di copertina, ha tenuto anche a specificare:
Ha esagerato? Beh, a polemiche consumate e a conti fatti: a dicembre 2024, Renzi già non è più risultato essere il parlamentare più ricco. Ha dichiarato "solo" 2,33 milioni di euro, perdendone ben uno per strada rispetto ai dodici mesi prima. E come il Marchese del Grillo che, da cattolico, rivendicava il suo diritto di essere ancora "incazzato" nei confronti dei giudei che avevano messo in croce Gesù Cristo, permettete che il senatore di Rignano sia ancora un pochino alterato con chi gli ha fatto perdere un terzo delle sue entrate?
Ah, cosa non si fa allora, per rimanere a Renzi/Alberto Sordi, contro Meloni/Aronne Piperno!
Anche un blitz in Albania. Del resto, il leader di Italia Viva sa che la questione dei centri per migranti è il vero nervo scoperto, il tasto più dolente dell'attuale presidente del Consiglio. E ieri, le ha dato quest'altro schiaffo.
A un certo punto, Renzi dice:
E sempre al portafoglio si va a finire.