Grazie alla serie tv che sta battendo tutti i record di Netflix, "Adolescence", due parole nuove stanno entrando nel nostro dibattito pubblico. La prima è incel. La seconda manosfera. La prima deriva dall'inglese "involuntary celibate" e significa, appunto, celibe involontario. La seconda indica gli spazi digitali - chat, siti, forum - basati sulla condivisione di teorie misogine, antifemministe e violente.
Al bar, in ufficio o a tavola, il tema è proprio questo: ci sono dei maschi, spesso giovanissimi, che odiano le donne e non fanno nulla per nasconderlo.
"Adolescence" è un pugno nello stomaco che ci sbatte anche questa realtà davanti agli occhi. Perché spesso si inizia a essere incel da adolescenti.
E l'Italia, del resto, secondo uno studio della Commissione europea, è il quarto Paese del Vecchio continente con più incel.
La politica, allora, anche davanti al numero di femminicidi che non accenna a diminuire, non può non occuparsene. A sollecitarla in tal senso è anche Giada Baccianella, sex & love coach seguita sui social da un milione di follower.
Francesca Del Vecchio della Stampa, oggi, ha notato che su Telegram, in una delle molte chat room chiuse e rigorosamente inibite alle donne, gli incel hanno messo nella foto profilo Filippo Turetta, l'assassino di Giulia Cecchettin. Un'altra community, invece, è stata denominata "Forum dei brutti".
Sono due particolari che dicono già tantissimo di questo mondo. Perché gli incel non hanno legami affettivi né relazioni sessuali e danno la colpa di questa loro condizione alle donne. Tra l'altro, portando avanti la teoria dell'80/20 del matematico Pareto applicata ai sentimenti. Gli incel, infatti, credono che l'80% delle donne desideri solo il 20% degli uomini per il loro status sociale o economico. Il che le fa escludere aprioristicamente tutti gli altri. Tra cui loro, naturalmente.
Ora: detto che il fenomeno-incel è nato negli Usa, dove già nel 2017 fu chiusa una chat di Reddit con 40 mila iscritti che postavano contenuti violenti contro le donne; che l'Italia, secondo lo studio della Commissione Europea del 2021, è quarta in Europa per numero di incel (dietro solo a Germania, Regno Unito e Svezia) e che il premier inglese Keir Starmer è pronto a portare la serie "Adolescence" nelle scuole assieme a un programma contro la misoginia, in Italia, per la politica è arrivato il momento occuparsi di loro.
Sempre sulla Stampa di oggi, la scrittrice Fabrizia Giuliani, parlando di femminicidi, ha messo il dito nella piaga:
Tuttavia, i numeri sono in aumento perché, secondo lei, ci sono più denunce, segnalazioni, richieste di aiuto. Il silenzio, da parte delle donne vittime di violenza maschile, sempre più spesso si sta rompendo:
ha scritto Giuliani.
Tuttavia, con la serie "Adolescence", è arrivato anche in Italia il momento di fare un salto di qualità per porre un freno al fenomeno degli incel.
Ne dà conferma anche Giada Baccianella, love & sex coach da un milione di follower, che, circa un anno fa, fu invitata in Senato per aiutare la politica a fare un punto della situazione. Oggi, la mette così:
Ma cosa si può fare per contrastarli? Per Baccianella, bisogna prima di tutto impostare in maniera diversa la comunicazione di questo tema:
Baccianella crede che il nuovo modo di comunicare e, quindi, di pensare, deve farsi spazio a partire dalla scuola:
La strada per una buona educazione sessuale e sentimentale è ancora tutta da costruire.