26 Mar, 2025 - 14:40

Meloni al congresso di Azione: cortesia istituzionale o avvicinamento? Cosa ha detto Calenda

Meloni al congresso di Azione: cortesia istituzionale o avvicinamento? Cosa ha detto Calenda

Giorgia Meloni parteciperà sabato mattina al congresso nazionale di Azione. La premier salirà sul palco della manifestazione, organizzata presso il Life Hotel Spazio Eventi, alle 11:30, subito dopo l'intervento del segretario Carlo Calenda. 

La partecipazione, descritta a Palazzo Chigi come “cortesia istituzionale” ha comunque sorpreso. Dalla sua elezione a presidente del Consiglio, Meloni non ha mai partecipato a un congresso di una forza di opposizione, se si esclude nel marzo 2023, quando salì sul palco del XIX Congresso nazionale della CGIL, sindacato che lei stessa non esitò a definire "idealmente il più lontano" dalla sua azione politica.
 
Il partito di Calenda, invece, è all’opposizione, ma con un atteggiamento meno ostile alla premier rispetto ad altre forze politiche. Che valore assume, allora, la partecipazione di Meloni al congresso di Azione?

La premier va al congresso di Azione: perché ha accettato

Al di là della ‘cortesia istituzionale’, diversi fattori possono aver spinto Meloni ad accettare l’invito di Azione.

Innanzitutto, la minor distanza che esiste tra il partito di Carlo Calenda e la premier, almeno su alcuni dossier. In diverse occasioni, infatti, Azione non ha sostenuto le iniziative unitarie delle opposizioni, come nel caso della proposta sul salario minimo. Anche oggi, il partito di Calenda ha scelto di non aderire alla mozione di sfiducia presentata contro il ministro Nordio da PD, M5S, AVS, Italia Viva e +Europa, preferendo abbandonare l’Aula al momento del voto.

Fin dall'inizio della legislatura, Calenda ha più volte sottolineato la lontananza di Azione dalle altre forze di opposizione, rivendicando un’opposizione non ideologica, basata sui contenuti e non sulla contrapposizione pregiudiziale. Un approccio che, di fatto, ha reso il suo posizionamento politico meno ostile alla premier rispetto a quello degli altri partiti.

Meloni con Azione: sgarbo a Renzi?

Oltre alla minor distanza ideologica con Calenda, un altro fattore da considerare è la maggiore distanza di Meloni da Matteo Renzi, leader di Italia Viva. Dopo la conclusione dell’esperienza del Terzo Polo, Renzi - a differenza di Calenda - ha progressivamente riallineato Italia Viva nel campo del centrosinistra, adottando un atteggiamento particolarmente critico nei confronti della premier.

Questa rivalità tra Calenda e Renzi potrebbe aver reso ancor più strategico per Meloni accettare l'invito al congresso di Azione, avvicinando implicitamente la premier al leader che, tra i due, rappresenta l'interlocutore più moderato e meno ostile al governo.

Perché Calenda ha voluto Meloni al congresso del suo partito

Raggiunto dai cronisti, Calenda ha spiegato le ragioni dell'invito alla premier al congresso di Azione:

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Come avvenuto negli anni scorsi, abbiamo invitato il Presidente del Consiglio e i ministri perché riteniamo un congresso diventi utile, nella sua parte pubblica, se si dibatte di difesa ed economia. Altrimenti diventa irrilevante. Ho invitato anche Elly Schlein, che ha delegato Boccia. Ci saranno poi Gentiloni, Guerini… Ecco, qui c’è il discrimine. Abbiamo invitato i rappresentanti di tutti quei partiti che hanno comunque sostenuto l'Ucraina. 

Calenda: "Non abbiamo invitato Lega e Cinque Stelle"

Il supporto all’Ucraina e alla sua difesa, ha spiegato Calenda, è infatti il discrimine fondamentale per determinare con quali partiti Azione può dialogare o meno. Ecco perché, al 2° Congresso Nazionale di Azione, non interverranno esponenti di Cinque Stelle e  Lega (fatta eccezione per il ministro Giorgetti):

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Non abbiamo invitato il Movimento 5 Stelle a parlare e non abbiamo invitato Salvini.Abbiamo invitato tutti i partiti ad ascoltare, ma abbiamo fatto una scelta: fare un confronto su questioni di merito tra il governo, i rappresentanti dell'opposizione - in particolare il Partito Democratico - e i rappresentanti di Azione. Penso sia questo che interessi: altrimenti diventa tutto noioso e non si parla di cose utili.

Azione si avvicina al Governo? La risposta di Calenda

La partecipazione della premier Meloni al congresso di Azione è, ufficialmente, una questione di merito e dibattito. E, probabilmente, è così.

Tuttavia, tra gli osservatori c’è chi non esclude che possa esserci un interesse reciproco – soprattutto da parte di Meloni – a un avvicinamento tra le due forze politiche.

In queste settimane di turbolenze nella maggioranza, con le continue bordate di Salvini non solo verso Tajani ma anche verso la premier, e i distinguo della Lega su dossier cruciali come la politica estera, un appoggio esterno, seppur sporadico, da parte di Azione potrebbe rivelarsi utile alla presidente del Consiglio.

Interrogato su questa ipotesi, Calenda ha tuttavia escluso qualsiasi sostegno all’esecutivo, rivendicando l’indipendenza del suo partito e la sua posizione “al centro” dello schieramento politico:

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Azione farà quello che ha detto sempre gli elettori: starà al centro dello schieramento politico, all'opposizione del governo, come i cittadini l'hanno messo. Azione non è nel campo largo, che peraltro mi pare non ci sia più, ma conduce un'opposizione sempre nel merito dei provvedimenti, come abbiamo fatto dal primo giorno e faremo fino all'ultimo giorno. 

Cosa è successo in quattro punti

  • Un invito inedito
    Giorgia Meloni parteciperà al congresso di Azione, un evento inusuale per una premier che finora ha evitato i congressi delle opposizioni, salvo un’eccezione con la CGIL nel 2023. La sua presenza è stata descritta come una “cortesia istituzionale”, ma solleva interrogativi sul suo significato politico.
  • Un'opposizione meno ostile
    Azione si è spesso discostata dalle iniziative unitarie delle opposizioni, come nel caso del salario minimo e della mozione di sfiducia a Nordio. Carlo Calenda ha sempre sottolineato la sua volontà di fare un’opposizione pragmatica e non ideologica, risultando meno ostile a Meloni rispetto ad altre forze politiche.
  • Il fattore Renzi e la strategia di Meloni
    Un altro elemento da considerare è la distanza tra Meloni e Matteo Renzi, il cui partito, Italia Viva, si è riavvicinato al centrosinistra. La rivalità tra Renzi e Calenda potrebbe aver reso per Meloni più conveniente avvicinarsi ad Azione, interlocutore più moderato e meno critico nei confronti del Governo.
  • Le risposte di Calenda e il tema dell’Ucraina
    Calenda ha giustificato l’invito a Meloni come un’occasione di confronto su economia e difesa, sottolineando che Azione dialoga solo con partiti che sostengono l’Ucraina. Tuttavia, alcuni osservatori vedono in questa apertura un possibile segnale di avvicinamento tra Meloni e Calenda, sebbene quest’ultimo neghi qualsiasi sostegno al Governo.

 

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Federica Palladini
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