Sempre più paesi, tra cui alcuni alleati degli Stati Uniti, stanno emettendo avvisi di viaggio per i propri cittadini, influenzando le scelte di destinazioni turistiche. Con l'avvicinarsi delle vacanze estive, le preoccupazioni legate alle politiche dell'amministrazione Trump stanno diventando sempre più rilevanti. Le nuove normative e restrizioni, specialmente in materia di immigrazione e identità di genere, potrebbero avere un impatto negativo sul turismo negli Stati Uniti, sollevando interrogativi sulla sicurezza e l'inclusività per i viaggiatori internazionali.
Gli alleati degli Stati Uniti stanno emettendo avvisi di viaggio per i propri cittadini, con indicazioni che spesso influenzano le scelte delle destinazioni turistiche. Con l'avvicinarsi delle vacanze estive, le raccomandazioni dei singoli paesi diventano sempre più rilevanti.
Sempre più nazioni stanno aggiornando i loro avvisi di viaggio, e questo potrebbe avere un impatto negativo sul turismo negli Stati Uniti nel 2025. Ma cosa c'è dietro a queste avvertenze?
Gli Stati Uniti stanno attraversando un cambiamento radicale con l'inizio del secondo mandato di Donald Trump. Il presidente ha preso di mira diversi paesi, manifestando ad esempio la sua volontà di annettere la Groenlandia. Ha inoltre avviato una guerra commerciale, non solo contro storici avversari, ma anche contro i propri alleati, come il Canada ed Europa.
Trump sta anche trasformando il volto degli Stati Uniti a livello sociale. Il giorno del suo insediamento ha dichiarato che il paese avrebbe riconosciuto solo due generi, annullando così gli impegni per l'inclusione e l'uguaglianza.
Alcuni paesi ritengono che le politiche adottate dall’amministrazione Trump in materia d'identità di genere possano costituire un ostacolo per i viaggiatori transgender e non binari. Gli avvisi si rivolgono in particolare a coloro il cui genere non corrisponde a quello indicato nei documenti di viaggio, o a chi possiede una "X" al posto di "M" o "F", poiché potrebbero incontrare difficoltà nell'ingresso negli Stati Uniti.
Oltre alle preoccupazioni specifiche riguardanti le questioni di genere, emergono timori più generali legati alla libertà di espressione e al trattamento dei viaggiatori. Tra coloro che sono stati fermati al confine statunitense, figura anche uno scienziato francese a cui è stato negato l'ingresso dopo che i funzionari dell'immigrazione hanno trovato sul suo telefono messaggi critici nei confronti delle politiche dell'amministrazione Trump.
Diverse nazioni europee, tra cui Francia, Germania e Irlanda, hanno emesso avvisi per i propri cittadini, mettendo in evidenza i potenziali rischi legati ai viaggi negli Stati Uniti. Tra i paesi che hanno aggiornato le proprie raccomandazioni figurano anche Austria, Danimarca, Norvegia, Slovacchia, Slovenia e Paesi Bassi. Le autorità di questi paesi avvertono che, al momento della richiesta del visto, è ora obbligatorio dichiarare il "genere assegnato alla nascita".
Anche la Gran Bretagna ha aggiornato le sue raccomandazioni per i cittadini diretti negli Stati Uniti, con un avviso pubblicato il 15 marzo sulla pagina "Consigli per i viaggi all'estero". Le autorità britanniche consigliano ai viaggiatori di attenersi rigorosamente alle normative statunitensi, sottolineando che le regole di ingresso sono applicate in modo severo. Inoltre, avvertono che eventuali violazioni potrebbero comportare l'arresto o la detenzione.
A causa della politica migratoria più restrittiva dell'amministrazione Trump, anche il Canada ha aggiornato le sue avvertenze di viaggio. A partire dall'11 aprile, entrerà in vigore una nuova normativa provvisoria che obbliga i cittadini canadesi a registrarsi se soggiornano nel paese per più di 30 giorni.
Al momento non è chiaro come o se questi avvisi influenzeranno l'economia, ma le nuove restrizioni potrebbero avere un impatto sul turismo e sui viaggi internazionali verso gli Stati Uniti.