La Duplicità, diretto da Tyler Perry, è il suo nuovo film thriller, su Prime Video.
Con intensità, questo film racconta la storia di Marley Wells, un'avvocatessa di successo, che si ritrova a indagare sulla sparatoria che ha coinvolto il marito della sua migliore amica, un uomo rispettabile e per bene, che viene ucciso dalla polizia.
Ma sarà questa la verità? Il finale rivela un intricato complotto di corruzione e tradimenti, finendo per mettere in discussione la fiducia di Marley nelle persone a lei più vicine.
Chi sono le vittime e chi i carnefici? Scendiamo nei dettagli di questa storia intricata.
Prime di continuare nella lettura ti consigliamo di guardare prima il trailer, grazie al canale Mr. Movie Italia:
Dopo l'enorme successo di pubblico, anche se non di critica, della serie Netflix, Beauty in Black, sempre di Tyler Perry, il regista e sceneggiatore torna con un nuovo thriller.
Questa volta si tratta di un film e la piattaforma di distribuzione è Prime Video.
Il finale ci dimostra che spesso nulla è come sembra. La storia inizia come un dramma legale con alcune sfumature thriller, ma si evolve in qualcosa di molto più grande: intrighi nascosti di corruzione, avidità e tradimento.
Al centro di tutto c’è Marley, una brillante, determinata e coraggiosa avvocatessa che si ritrova invischiata in una vicenda lavorativa e personale, più difficile di quella che avesse mai immaginato.
Dopo l'omicidio di Rodney, il marito della sua migliore amica Fela, Marley fa di tutto per ottenere giustizia. All'inizio sembra un caso abbastanza semplice: si è trattato di una brutalità gratuita da parte della polizia.
Rodney, un uomo di colore, viene ucciso da un giovane agente, Caleb, dopo che il suo collega più esperto, Kevin, ha gridato "ha una pistola!", e questo ha indotto il giovane ed inesperto agente a sparare senza esitazione.
Ma le cose sono andate davvero così? Più Marley scava, più le cose si complicano.
Prima di tutto Rodney non era l’uomo perfetto che tutti credevano: aveva tradito Fela, era in difficoltà economiche e la sua carriera da personal trainer era un fallimento.
La protesta pubblica che ne segue è spinta dall’indignazione, ma Marley inizia a sospettare che ci sia qualcosa di più sotto la superficie.
Ed è qui che la storia prende una piega completamente folle. Marley viene rapita da Caleb, dalla moglie di quest'ultimo e dalla donna con cui Rodney aveva una relazione.
Ma invece di farle del male, le rivelano qualcosa di sconvolgente: non è Caleb il vero colpevole, bensì Kevin, il poliziotto più esperto che ha urlato "ha una pistola".
Kevin aveva organizzato tutto affinché Rodney morisse. Perché? Perché quest'ultimo aveva iniziato a frequentare la sua ex, e la sua gelosia lo aveva spinto a manipolare le cose fino alle conseguenze più estreme.
Come se non bastasse, entra inaspettatamente in scena Tony, l’uomo con cui Marley stava uscendo.
Lui e Kevin erano in combutta per incastrare Rodney e intascarsi il risarcimento che Marley avrebbe ottenuto per la vedova.
Ma il colpo di scena più crudele arriva con Fela. La donna che Marley credeva fosse la vittima più grande di questa tragedia, la sua migliore amica, era in realtà coinvolta nel piano ed era persino sentimentalmente legata a Kevin. Rodney era solo un ostacolo da eliminare.
Una volta scoperta la trama di inganni, Marley deve essere eliminata. E così viene drogata, portata su una barca e incatenata per essere affondata nel lago, mentre Kevin, Tony e Fela decidono come sbarazzarsi di un altro cadavere: quello di un pattugliatore che aveva accidentalmente visto troppo.
Ma Marley non si arrende e riesce a liberarsi e a ribaltare la situazione, usando un razzo segnalatore per eliminare i suoi aguzzini, riuscendo a sopravvivere.
A quale prezzo? La donna, che aveva già problemi di fiducia a causa di un passato di tradimenti, ora si ritrova a fare i conti con ferite ancora più profonde.
Le persone a lei più vicine l'hanno usata, tradita e tentato di ucciderla per avidità. L’unica cosa che può fare è raccontare a tutti la sua verità.
Nell'ultima scena, la vediamo partecipare a un talk show, dove ribadisce che la brutalità della polizia, in alcuni casi, è reale, e troppe volte gli uomini di colore vengono uccisi senza motivo.
Ma avverte anche di un altro pericolo: l’errore di ridurre tutto a una questione di bianco e nero, buoni e cattivi. Ogni storia è più complessa di quanto sembri, e la giustizia non può basarsi su semplificazioni.
La morale è che non dovremmo fidarci ciecamente mai di nessuno, nemmeno di chi ci è più vicino.
E, soprattutto, non permettiamo mai che le bugie possano mettere a tacere la verità.