25 Mar, 2025 - 17:50

Landini è un leader sindacale o politico? Parla di pace anziché di salari e esclude i partiti: cosa è successo

Landini è un leader sindacale o politico? Parla di pace anziché di salari e esclude i partiti: cosa è successo

Ma Maurizio Landini è un leader sindacale o politico? La sua Cgil si batte più nelle fabbriche o nell'agone politico? La domanda è tanto più lecita perché nel giorno in cui l'Organizzazione Mondiale del Lavoro ha sentenziato che l'Italia è il Paese in cui dal 2008 il potere d'acquisto dei salari è calato dell'8,7% mentre altrove cresceva anche del 15 (in Germania) e del 20% (in Corea del Sud), si è venuto a sapere che sabato 29 marzo prossimo ha messo in agenda un altro appuntamento sulla pace. Per di più: da quest'appuntamento ha fatto fuori i leader di partito, quelli veri.

Landini sindacalista o politico? La sua è la Cgil della pace e del disarmo anziché dei salari

E insomma: non è certo la prima volta che Maurizio Landini viene accusato di fare politica più che sindacato. Del resto, lui stesso considera la sua Cgil più che mai una gamba del centrosinistra. Anche se poi, alla prova dei fatti, c'è chi, come Calenda, lo accusa di aver sostanzialmente mantenuto il gioco di Stellantis negli anni in cui ha diminuito la produzione in Italia. 

Ma tant'è: anche ora che la casa brucia, quando i salari calano a picco e il lavoro si fa sempre più povero, è pronto a organizzare una manifestazione non per il salario minimo o per trovare una soluzione al vero nodo del mondo del lavoro italiano, la produttività, ma per la pace e il disarmo. 

L'iniziativa è in programma sabato a Roma, presso il centro congressi Frentani. E con la Cgil, a parlare della pace (degli angeli) ci saranno associazioni come quella dei partigiani del presidente filo-putiniano Gianfranco Pagliarulo, le Acli, Libera, l'Arci. Insomma, le stesse che si erano già date da fare contro l'Autonomia differenziata, un altro tema, più che sindacale, prettamente politico interessando una riforma costituzionale. 

Ma tant'è: dato che regna sovrana la confusione sotto il cielo dell'organizzazione di Corso d'Italia, i ruoli si sono talmente capovolti che la Cgil ha ben pensato di riunire i suoi su un tema come la pace facendo attenzione a non invitare i politici doc:

virgolette
Al momento, non sono stati invitati esponenti politici. Ci saranno, invece, alcuni sindaci, a partire da quello di Roma Roberto Gualtieri, in quanto promotori della piazza del 15 marzo

Secondo quanto fatto trapelare dal sindacato, questa volta, Landini preferirebbe così per evitare che le diverse posizioni sul tema del riarmo e della difesa europea tra i partiti del centrosinistra finiscano per oscurare il dibattito della società civile.

E insomma: un'ode (sebbene a metà) a Nanni Moretti e al suo "no, il dibattito no"

Il tempismo della Cgil

Colpisce, in ogni caso e ancora una volta, il tempismo della Cgil. Per più motivi. Il primo detto in romanesco: aridaje con sta' manifestazione del 15 marzo! La notizia di oggi, infatti è che la Corte dei Conti ha aperto ufficialmente un'indagine sulla piazza pro-Europa pagata con i soldi dei contribuenti romani. La destra ci sta andando a nozze. Ma la Cgil di Landini sembra voler insistere sul tema, in realtà molto divisivo.

E comunque: qualcuno ha accusato la Cgil-partito di Maurizio Landini quantomeno di poca tempestività anche riguardo al suo impegno pro-referendum.

Il sindacato, infatti, è in prima linea assieme al Movimento Cinque Stelle di Giuseppe Conte e alla parte del Pd più vicina a Elly Schlein, per il successo delle consultazioni popolari riguardanti il lavoro in programma i prossimi 8 e 9 giugno. Esse mirano a cancellare il Jobs Act, la legge del 2014 che in ogni caso ha contribuito a portare l'Italia al suo attuale record di occupazione (62,8%).  

Il Landini politico riuscirà una volta a coincidere con quello sindacalista?

 

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Giovanni Santaniello
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