Ernesto Maria Ruffini, avvocato siciliano nato a Palermo il 21 giugno 1969, ha recentemente concluso il suo mandato come direttore dell'Agenzia delle Entrate, ruolo che ha ricoperto dal 31 gennaio 2020 al 31 dicembre 2024. La sua carriera ai vertici dell'amministrazione fiscale italiana è stata caratterizzata da periodi di servizio alternati e da risultati significativi nella lotta all'evasione fiscale.
Ruffini ha avuto una carriera di alto profilo nell'ambito della pubblica amministrazione fiscale. È stato amministratore delegato di Equitalia dal giugno 2015, per poi assumere la guida dell'Agenzia delle Entrate e dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione da luglio 2017 a settembre 2018. Dopo una breve pausa, è tornato alla direzione dell'Agenzia delle Entrate nel gennaio 2020, mantenendo l'incarico fino alla fine del 2024.
Durante il suo mandato, Ruffini ha supervisionato l'ampliamento dei servizi online offerti dall'Agenzia, tra cui il rilascio di documenti, la gestione delle dichiarazioni di successione, la richiesta di rimborsi fiscali e la consultazione delle banche dati catastali e ipotecarie. La sua leadership è stata confermata da diversi governi, inclusi quelli di Mario Draghi e Giorgia Meloni.
Lo stipendio di Ernesto Maria Ruffini come direttore dell'Agenzia delle Entrate è stato oggetto di interesse pubblico. Secondo le informazioni disponibili, il suo compenso si aggirava intorno ai 200.000 euro all'anno. Questo dato è in linea con quanto dichiarato da precedenti direttori dell'Agenzia, come Rossella Orlandi, che nel 2015 aveva reso noto un compenso lordo di 209.603 euro.
È importante notare che lo stipendio dei manager pubblici è soggetto a un tetto massimo stabilito per legge, fissato a 240.000 euro annui. Nel caso specifico di Ruffini, i dati ufficiali dell'Agenzia delle Entrate per l'anno 2023 riportano un compenso annuo di 242.671,40 euro, a cui si aggiungono 15.476,97 euro di altre voci retributive, per un totale di 258.148,37 euro.
Non sono disponibili informazioni dettagliate sul patrimonio personale di Ernesto Maria Ruffini. Tuttavia, considerando la sua lunga carriera in posizioni di vertice nella pubblica amministrazione, è ragionevole supporre che abbia accumulato un patrimonio significativo.
Oltre al suo ruolo principale, Ruffini ha ricoperto anche la posizione di capo del nuovo Ente di Riscossione, l'Agenzia delle Entrate - Riscossione, che ha sostituito Equitalia dal 1° luglio 2017. Questo incarico aggiuntivo potrebbe aver comportato un compenso supplementare, anche se non sono disponibili cifre precise al riguardo.
Durante il mandato di Ruffini, l'Agenzia delle Entrate ha registrato risultati significativi nella lotta all'evasione fiscale. Nel 2023, il recupero dell'evasione ha raggiunto la cifra record di oltre 31 miliardi di euro, di cui 24,7 miliardi di entrate erariali e 6,7 miliardi di entrate previdenziali e locali.
Tuttavia, questi dati sono stati oggetto di dibattito. Alcuni osservatori hanno sollevato dubbi sulla precisione di queste cifre, notando che non risultano da documenti consuntivi ufficiali. La discrepanza tra i dati comunicati e quelli effettivamente verificabili ha generato alcune controversie.
Il 13 dicembre 2024, Ruffini ha annunciato la sua intenzione di dimettersi dalla guida dell'Agenzia delle Entrate in un'intervista al Corriere della Sera. Le sue dimissioni hanno segnato la fine di un'era per l'amministrazione fiscale italiana.
Nella sua relazione di fine mandato, consegnata al ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, Ruffini ha fornito un'analisi dettagliata del "magazzino" dei crediti dello Stato, che a novembre 2024 aveva raggiunto la cifra di 1.268 miliardi di euro. Tuttavia, ha sottolineato che solo una frazione di questa somma, circa 100 miliardi di euro, può essere realisticamente recuperata.