Little Siberia, tra i 10 film più visti questa settimana su Netflix, diretto da Dome Karukoski e tratto dal romanzo di Antti Tuomainen, è un thriller che mescola black humor e dramma esistenziale.
Ambientato nella cittadina finlandese di Hurmevaara, il film racconta la storia di Joel, un pastore locale, alle prese non solo con un avvenimento straordinario (un meteorite caduto dal cielo) ma anche con la gravidanza della moglie, inspiegabile dal suo punto di vista, perché lui è sterile.
Come finisce questo film unicamente introspettivo? Scendiamo nei dettagli
Prima di continuare con la lettura, guarda la clip ufficiale rilasciata da Netflix:
Joel ha sempre voluto un segno dal cielo. Un vero miracolo. Qualcosa di così grande e inconfutabile da fargli ritrovare finalmente la fede che ha perso anni fa.
Eppure, nemmeno un meteorite che piove dal cielo all'improvviso riesce a scuoterlo davvero. È come se lui desiderasse qualcosa si ancora più spettacolare, ancora più unico, che gli dimostri senza ombra di dubbio l'esistenza di Dio.
Ma mentre si danna in questa attesa, non si accorge dei bisogni di sua moglie Krista.
La sua infertilità lo divora, lo fa sentire spezzato, incompleto. È convinto che Krista lo tradisca perché lui non può darle un figlio. Il sospetto lo corrode, lo fa dubitare di tutto, anche del loro amore. Si convince che lei prima o poi lo lascerà.
Joel per quasi tutto il film chiede a Dio un segno. Ma la risposta non arriva come se la immagina. Arriva quando finalmente affronta Krista e affronta la verità.
Lei non l'ha mai tradito. Il bambino che porta in grembo è loro, è suo. Ed è solo allora, quando si libera dalle sue paure e dalle convinzioni sbagliate, che capisce: il miracolo che cercava è sempre stato lì. Krista e quel bambino sono la prova che Dio non lo ha mai abbandonato.
Quando lo capisce, però, è troppo tardi. Krista è stanca e disillusa, ed è andata via.
Joel riceve una telefonata anonima. Se vuole rivedere sua moglie, deve rubare il meteorite.
ll pastore scopre che dietro il rapimento c'è Karolina, la barista del Golden Moon. È stufa di quella città e vuole la roccia per venderla e fuggire via, ricominciando la sua vita da un'altra parte.
Joel accetta e la stessa notte si presenta al museo con un fucile carico di un solo colpo, per rubare il meteorite.
Come previsto, trova un ladro che cerca di entrare: Petar. Lo costringe a incollarsi mani e lingua a un palo di metallo per bloccarlo.
Poi, dentro il museo, incontra Karolina, che gli ordina di rompere la teca per non lasciare impronte.
Ma prima che possa farlo, Petar, incredibilmente, riesce a liberarsi e rientra nell’edificio. La situazione precipita quando arriva anche Tarvainen, un altro criminale, che prende la roccia e scappa.
Joel lo insegue fino a casa sua e cerca di farlo ragionare. Per un attimo, sembra funzionare. Ma poi Tarvainen lo pugnala al petto e fugge sul fiume ghiacciato con il meteorite.
Ferito e ormai allo stremo, Joel lo segue. Il ghiaccio, purtroppo si rompe, e Tarvainen finisce nell’acqua gelida con la roccia, scomparendo per sempre. Joel, invece, crolla sul ghiaccio, esausto, e ha una visione.
Ha capito che il meteorite non è una risposta, ma un'illusione. Si rialza e torna a casa, deciso a riprendersi Krista.
Riceve un altro messaggio: deve portare la roccia alla palestra di Raystis. Ma non avendola più, usa una pietra qualsiasi.
Lì scopre che Raystis è in una trappola mortale: legato a un tapis roulant con una granata pronta a esplodere se smette di correre. È stato lui a rapire Krista, nel disperato tentativo di salvare la sua palestra in fallimento. Ma ora Karolina e Petar hanno preso il controllo della situazione.
Joel raggiunge il retro della palestra, dove Karolina tiene Krista sotto tiro. La donna è pronta a tutto per andarsene da quella città.
Joel sa di avere un solo colpo e utilizzando alcune parole in codice, dice a Krista di “piroettare”. Lei capisce al volo e si sposta proprio mentre Joel spara. In questo modo lui riesce a colpire Karolina e salvare sua moglie.
Alla fine, il meteorite giace dimenticato sul fondo del fiume ghiacciato. E con esso, svanisce anche l’ossessione che aveva consumato Joel e gli altri cittadini.
All’inizio, tutti lo vedevano come qualcosa di speciale, una risposta ai loro desideri, una via di fuga. Ma col tempo, il suo valore si è sciolto come neve al sole.
Proprio come Joel ha smesso di cercare un miracolo nelle cose sbagliate, anche gli altri abitanti di Hurmevaara si rendono conto che il meteorite non era altro che una roccia.
Il vero cambiamento avviene dentro di loro. Joel non ha più bisogno di prove cosmiche per credere. Ha ritrovato la fede non grazie a un evento straordinario, ma accettando l’amore di Krista e la possibilità di una nuova vita con lei e il loro bambino. Alla fine, questo era il miracolo che cercava da sempre.
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