25 Mar, 2025 - 14:17

La ministra Calderone ha una laurea falsa? Le fake news e le spiegazioni

La ministra Calderone ha una laurea falsa? Le fake news e le spiegazioni

Un’altra prima pagina, nel giro di pochi giorni, per Marina Elvira Calderone, ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali. Dopo l’inchiesta di sabato scorso, Il Fatto Quotidiano torna ad analizzare i dubbi che continuano ad aleggiare sul suo percorso di studi universitario. Equivoci che, a oggi, la ministra non ha pienamente smentito, limitandosi a rivendicare i due titoli accademici conseguiti e la lunga carriera trentennale tra studio e lavoro. 

I dubbi, tuttavia, restano. E non sono affatto pochi. L’inchiesta del Fatto solleva ben più di un paio di interrogativi sul suo percorso accademico della ministra: dagli esami sostenuti di domenica al mancato pagamento della retta, passando per l’assenza della laurea triennale – presupposto necessario per accedere al corso magistrale – fino al doppio ruolo di insegnante e studente. In questa storia, insomma, sembra non tornare nulla. Ma andiamo per ordine.

Quante lauree ha la ministra Calderone?

Secondo quanto riportato dal sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, la ministra Marina Elvira Calderone risulterebbe laureata in Economia aziendale. Nel suo CV in formato europeo, il percorso di studi viene specificato: una laurea triennale in Economia aziendale internazionale, conseguita nel 2012, e una laurea magistrale in Gestione aziendale, ottenuta nel 2016, entrambe presso la Link Campus University.

Ed è qui che emergono i primi problemi. La laurea triennale della ministra non risulta certificata all'Anagrafe degli Studenti del Ministero dell'Istruzione. Come ha potuto, quindi, Calderone accedere al titolo magistrale?

Il dubbio, sollevato dal Fatto Quotidiano, è che il titolo triennale, conseguito dalla ministra “all’estero”, ovvero negli anni in cui la Link Campus non era ancora riconosciuta in Italia, sia stato successivamente convalidato con modalità al momento non chiarite. Comunque sia andata, nei registri ufficiali del ministero di quella laurea triennale risultano solo due esami.

Perché si parla di 'laurea della domenica'?

Scorrendo l’elenco degli esami sostenuti, le anomalie continuano. Dal libretto degli esami, infatti, si evince come la ministra Calderone, in quegli anni presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro, abbia sostenuto in almeno due occasioni ben due esami al giorno. Nulla di strano, forse. In ben cinque casi, tuttavia, gli esami sono stati sostenuti di domenica, giorno in cui le università sono solitamente chiuse. 

Sul punto, la ministra ha affermato: “Ero una studentessa-lavoratrice, come molti”, sottolineando peraltro di essere stata fuori corso, a dimostrazione di una laurea presa senza scorciatoie. Sulla convalida degli esami di domenica, però, il dubbio rimane, soprattutto considerando la strana regolarità delle registrazioni, effettuate sempre il primo o il quindici del mese. 

Infine, neanche sulla voto finale di laurea ci sono certezze. Secondo Il Fatto Quotidiano, il voto di 110 su 110, con lode, ottenuto dalla ministra Calderone nel percorso magistrale risulta incongruente rispetto alla media dei voti registrata nell’Anagrafe Nazionale Laureati (ANS) del Ministero dell'Istruzione.

Calderone era un'insegnante o una studentessa della Link?

Anche l’affermazione della ministra Calderone, che si è autodescritta come una “studentessa -lavoratrice”, è stata esaminata dal Fatto. E, sorpresa: all’epoca, oltre a studiare alla Link Campus, la ministra ha ricoperto anche il ruolo di docente a contratto per la cattedra di Relazioni Industriali. La circostanza, scoperta da Thomas Mackinson sul sito della Link Campus – in una pagina che, al momento, non risulta più disponibile – non sarebbe ricordata nemmeno dall’allora rettore, il professor Claudio Roveda.

Ciò che è certo è che, negli anni di studio della ministra, suo marito Rosario De Luca sedeva nel CdA dell’università. Forse anche per questo, come ipotizza Il Fatto, Calderone avrebbe beneficiato di un sensibile sconto sulla retta?

Secondo i dati estratti dall’Anagrafe del Ministero, la ministra avrebbe pagato solo il bollo da un euro, tre bolli per la contabilità dell’università e, sulla retta da 10mila euro, avrebbe ottenuto uno sconto del 50%. Tuttavia, risulta che Calderone abbia versato solo la quota d’iscrizione da 500 euro e una prima rata da 850. Rimangono da saldare le restanti rate, per un totale di 5.100 euro.

Le (non) spiegazioni della ministra Calderone

E qui arriviamo, forse, alla nota più dolente di tutta la vicenda: l’assenza di risposte adeguate da parte della ministra Calderone. Sabato, dopo la pubblicazione della prima parte dell’inchiesta de Il Fatto Quotidiano, la ministra ha affidato l’unica risposta a un post sul suo profilo Facebook, senza però affrontare nessuno dei punti cruciali sollevati dall’inchiesta.

Nel post, Calderone si è limitata a ricordare che l’obbligo di laurea per i consulenti del lavoro – ordine a cui era iscritta dal 1994 – è entrato in vigore solo nel 2010, anno in cui si sarebbe quindi adeguata iscrivendosi all’università.

Nel frattempo, la possibilità di commentare i post sulla pagina Facebook del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali risulta limitata. Insomma, i punti oscuri restano e, forse, un chiarimento sarebbe doveroso. Che sia per un obbligo di trasparenza – imprescindibile per qualsiasi amministratore pubblico – o per l’opportunità politica di aver mentito sul proprio percorso di studi. 

Il riassunto dell’articolo in quattro punti

•  I dubbi sul percorso accademico della ministra Calderone: L'inchiesta del Fatto Quotidiano solleva vari interrogativi sul percorso di studi della ministra Calderone, inclusi dubbi sul riconoscimento della laurea triennale e sulla regolarità degli esami sostenuti, molti dei quali sarebbero stati effettuati di domenica.
•  Le anomalie nei registri universitari: Nonostante le dichiarazioni ufficiali, la laurea triennale di Calderone non risulta registrata nell'Anagrafe degli Studenti del Ministero dell'Istruzione, alimentando il sospetto che la convalida sia avvenuta in modo non chiaro. Inoltre, gli esami sostenuti dalla ministra sollevano dubbi sulla regolarità del suo percorso accademico.
•  Il ruolo di insegnante della ministra e gli sconti sulla retta: Oltre a essere studentessa, Calderone risultava anche insegnante a contratto presso la Link Campus. Inoltre, secondo l'inchiesta, la ministra avrebbe beneficiato di uno sconto significativo sulla retta universitaria, grazie anche al ruolo del marito nel consiglio di amministrazione dell'università.
•  La mancanza di un chiarimento ufficiale da parte della ministra: Nonostante le numerose incongruenze sollevate dall'inchiesta, la ministra Calderone ha risposto solo con un post su Facebook, senza affrontare i punti più critici, lasciando irrisolti molti dubbi riguardo al suo percorso accademico e professionale.

 

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Federica Palladini
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