Lo scandalo delle chat dei funzionari americani ha sollevato interrogativi sulla gestione delle informazioni riservate da parte dell'amministrazione Trump. Un errore clamoroso ha portato alla rivelazione anticipata di dettagli sulle operazioni militari statunitensi contro gli Houthi nello Yemen da parte di un giornalista. La vicenda ha acceso il dibattito sulla sicurezza nazionale e sull'uso di app di messaggistica per discutere strategie sensibili.
I funzionari dell'amministrazione statunitense hanno pianificato gli attacchi aerei contro gli Houthi dello Yemen in una chat di gruppo. Per errore, hanno aggiunto alla conversazione anche un giornalista: il caporedattore di The Atlantic, Jeffrey Goldberg.
Lo scandalo è stato reso pubblico proprio dal giornalista statunitense, accendendo prima un dibattito sui social media e poi diffondendosi a livello globale. Così è nato il SignalGate.
Il 15 marzo, gli Stati Uniti hanno bombardato gli Houthi nello Yemen. Il gruppo, sostenuto dall’Iran, ha avviato una serie di attacchi contro le navi commerciali nel Mar Rosso dopo lo scoppio della guerra a Gaza nel 2023. Hanno giustificato le loro azioni affermando che si trattava di un atto di sostegno al popolo palestinese e che avrebbero continuato senza distinzione di nazionalità finché i palestinesi non avessero ricevuto gli aiuti necessari.
Gli attacchi degli Houthi hanno avuto un'importante risonanza, sia per il loro impatto sul commercio mondiale sia per gli equilibri regionali. Diverse aziende hanno scelto di dirottare le proprie rotte verso percorsi più lunghi e costosi. Il presidente Trump ha annunciato che non tollererà ulteriori attacchi.
Il piano di attacco contro lo Yemen non era noto, quindi, solo ai membri del governo statunitense. Il giornalista Jeffrey Goldberg ha raccontato che, inizialmente, pensava che la chat in cui era stato aggiunto non fosse autentica, ma, una volta accertata la sua veridicità, ha deciso di rivelare l’accaduto "per esporre la violazione della sicurezza".
Nel suo articolo, Goldberg ha incluso alcune parti della conversazione, ma ha affermato di non aver reso pubblico l'intero contenuto, giudicandolo "troppo riservato, troppo tecnico" e potenzialmente pericoloso per i militari americani.
Il giornalista di The Atlantic ha inoltre rivelato che un utente, con il nome del vicepresidente JD Vance, nella chat avrebbe insinuato che il presidente Trump potrebbe non essere pienamente consapevole dell'incoerenza tra gli attacchi contro i ribelli yemeniti e la sua posizione sull'Europa.
Le rivelazioni di Goldberg sono state respinte dal segretario alla Difesa americano, Pete Hegseth, il quale ha dichiarato che "nessuno stava inviando messaggi di testo con i piani di guerra".
L’articolo rivela che i membri di spicco del gabinetto di Donald Trump avrebbero discusso i piani dettagliati dell'attacco in un'app di messaggistica, Signal. Secondo gli analisti, l'uso di un'applicazione per discutere le pianificazione di operazioni militari e di altre informazioni altamente riservate sugli attacchi contro gli Houthi potrebbe aprire ad un rischio gravissimo per la sicurezza nazionale.
Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, Brian Hughes, ha riconosciuto alla CNN che i messaggi sembravano autentici. Tuttavia, non ha fornito informazioni sul motivo per cui gli alti funzionari statunitensi stessero discutendo informazioni top secret al di fuori dei sistemi governativi approvati:
Dopo le rivelazioni di The Atlantic, l'amministrazione Trump sembra compatta. La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha dichiarato alla CNN che il presidente continua ad avere "la massima fiducia nel suo team per la sicurezza nazionale, incluso il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz".