25 Mar, 2025 - 09:00

Acconto Irpef più salato: ecco perché tornano le vecchie aliquote e tutte le conseguenze

Acconto Irpef più salato: ecco perché tornano le vecchie aliquote e tutte le conseguenze

Se la riforma dell’Irpef avrebbe dovuto alleggerire il sistema e lo stesso carico fiscale, per il calcolo degli acconti si dovranno riprendere le vecchie quattro aliquote ormai messe in soffitta.

Un caso o un escamotage per avere un anticipo più alto e, di conseguenza, un esborso maggiore da parte dei contribuenti.

Nella presentazione della dichiarazione dei redditi 2025, molti contribuenti potrebbero trovarsi a dover pagare di più oppure ricevere un rimborso più basso.

In questo articolo, vediamo il perché e quali sono tutte le conseguenze.

Perché per il calcolo dell’acconto Irpef torna la vecchia aliquota

Alcuni contribuenti, dopo aver presentato la dichiarazione dei redditi 2025, potrebbero ritrovarsi con una somma più alta da pagare o, al contrario, un rimborso inferiore.

Questo problema, una vera e propria doccia fredda per i contribuenti, è il risultato della riforma dell’Irpef varata nel 2023.

Per calcolare gli acconti Irpef da versare nel 2025 e nel 2026, non si potrà usare il nuovo sistema a tre aliquote che, ricordiamo, è entrato in vigore nel 2024, bensì il vecchio meccanismo a quattro aliquote.

Di conseguenza, non ci sarà il tanto declamato risparmio, ma alcuni lavoratori potrebbero addirittura pagare di più. L’unica nota positiva, se vogliamo definirla tale, è che l’importo pagato in eccesso gli verrà restituito l’anno prossimo.

Il meccanismo degli acconti Irpef è stato complicato quasi all’inverosimile dal sovrapporsi di norme su norme della riforma fiscale. Infatti, la riduzione a tre aliquote è stata effettuata in due tempi: prima con il decreto legislativo n. 216/23 e, poi, con la Legge di Bilancio 2025.

Tuttavia, la prima disposizione ha previsto che, per l’anno 2025, gli acconti si calcolino utilizzando le vecchie regole, ovvero il sistema a quattro aliquote e scaglioni. Una disposizione che è rimasta così e sulla quale non è intervenuta la manovra 2025.

La ricaduta di questo groviglio normativo verrà risentita proprio nella dichiarazione dei redditi, in quanto i lavoratori si troveranno a versare più rispetto alle tasse effettivamente dovute.

Quali erano le vecchie aliquote Irpef

Allora bisogna ricordare quali erano le vecchie aliquote Irpef prima dell’entrata in vigore delle modifiche al meccanismo introdotto negli ultimi anni.

Le aliquote e gli scaglioni Irpef erano:

  • Reddito fino a 15.000 euro: aliquota del 23%;
  • Reddito da 15.000,01 euro a 28.000 euro: aliquota del 25%;
  • Reddito da 28.000,01 euro a 50.000 euro: aliquota del 35%;
  • Reddito superiore a 50.000 euro: aliquota del 43%.

Con la riforma, il meccanismo è stato modificato con l’introduzione di un taglio, nel 2025, reso strutturale.

Il Decreto Legislativo n 216/2023 ha previsto che a partire dal 1° gennaio e fino al 31 dicembre 2024 le aliquote e gli scaglioni dell'Irpef sono così strutturati:

  • Redditi fino a 28.000 euro: aliquota del 23%;
  • Redditi superiori a 28.000 euro e fino a 50.000 euro: aliquota del 35%;
  • Redditi oltre 50.000 euro: aliquota del 43%.

Questo quadro è importante per sapere come il sistema dell’Irpef è cambiato e, soprattutto, per capire il meccanismo che si utilizzerà per calcolare gli acconti.

Quali sono le conseguenze per i contribuenti

Se spostiamo sul lato pratico il pasticcio combinato dalla riforma dell’Irpef, capiamo ancora meglio la differenza sostanziale delle vecchie aliquote con quelle attuali.

I redditi tra 15.000 euro e 28.000 euro pagavano il 2% in più. Le vecchie aliquote, quindi, saranno usate per calcolare l’acconto nella dichiarazione dei redditi 2025, relativa al periodo d’imposta 2024.

Considerando che si applicheranno aliquote più alte, a molti contribuenti risulterà un’imposta più alta da pagare. Proprio per questo motivo, la Cgil che ha denunciato l’accaduto richiede un intervento immediato, soprattutto per l’ingiustizia a cui si ritroverebbero esposti i contribuenti.

In sintesi

1. Riforma dell'Irpef e calcolo degli acconti: nonostante la riforma dell'Irpef, che ha ridotto il numero di aliquote, per il calcolo degli acconti 2025 si continueranno ad applicare le vecchie aliquote a quattro scaglioni, portando a un possibile esborso maggiore per i contribuenti.
2. Effetti sui contribuenti: molti contribuenti potrebbero trovarsi a pagare più tasse rispetto a quanto dovuto, con un impatto negativo per coloro che vedranno l'imposta aumentare o un rimborso ridotto.
3. Critiche alla riforma: la CGIL ha denunciato l'iniquità della situazione e richiesto un intervento immediato per correggere il meccanismo degli acconti, che risulta confuso e svantaggioso per i contribuenti.

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Sara Bellanza
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